Il Barocco Leccese verso l’UNESCO
Un passo importante verso la tutela e la valorizzazione di uno dei simboli più preziosi del Salento. Regione Puglia, Provincia di Lecce e Comune di Lecce hanno ufficialmente avviato il percorso che mira a iscrivere il Barocco Leccese nel Registro della Memoria del Mondo dell’UNESCO, nella sezione dedicata al Patrimonio Culturale Immateriale. Un’operazione culturale ambiziosa, ma condivisa e concreta, presentata questa mattina a Palazzo Adorno, sede della Provincia, in una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’assessora regionale alla Cultura Viviana Matrangola, del presidente della Provincia Stefano Minerva e della sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone.
Un’eredità d’arte e identità
“Nel Barocco non c’è solo scritta la nostra storia – ha dichiarato Minerva – ma un modello culturale e turistico che ci ha permesso di raggiungere numeri importanti in termini di presenze e attrattività. Questo progetto è la prosecuzione di un lavoro che ha coinvolto numerose istituzioni, unite nella volontà di consegnare al futuro un patrimonio condiviso e valorizzato.” Alla Provincia, ente capofila, e al Comune di Lecce è stato affidato il compito di costruire un Comitato promotore, allargato attraverso una Manifestazione di interesse pubblicata proprio domani. Il comitato includerà enti pubblici e privati, istituzioni culturali, fondazioni, scuole, imprese e realtà del terzo settore.
Un progetto corale, inclusivo, strategico
“Sarebbe un grande risultato – ha affermato la sindaca Adriana Poli Bortone – un riconoscimento che sogno da decenni. Già da parlamentare avevo promosso una legge speciale sul Barocco leccese, e nel mio primo mandato da sindaca nel 1998 avevo predisposto un documento sulla sua valorizzazione. Oggi, con Regione e Provincia, possiamo concretizzare questo obiettivo e proiettare Lecce e il Salento verso un futuro di tutela e promozione internazionale.”
Il percorso prevede l’inserimento del Barocco Leccese nell’Atlante regionale dei cammini e degli itinerari culturali, e la redazione del fascicolo di candidatura UNESCO, un vero e proprio dossier narrativo e scientifico che racconterà il valore culturale, artistico e identitario di questo stile architettonico unico, espressione della creatività salentina tra Seicento e Settecento.
Risorse, rete e metodo
A illustrare gli aspetti tecnici e gli obiettivi, l’assessora Viviana Matrangola: “Abbiamo stanziato 300mila euro per mettere in rete i percorsi barocchi, valorizzarne l’accessibilità e realizzare il dossier di candidatura. È un lavoro di squadra, che si avvale anche della Segreteria Tecnica Organizzativa e del Comitato Tecnico-Scientifico. Coinvolgeremo studiosi, intellettuali, università e scuole. Il Barocco leccese non è solo bellezza, ma un’eredità viva che va trasmessa con metodo e visione.”
Il progetto è nato ufficialmente nel 2023, grazie a una convenzione tra Regione Puglia, Provincia e Comune di Lecce. Le figure tecniche coinvolte, tra cui dirigenti e funzionari regionali e locali, lavorano attivamente per costituire una rete articolata e inclusiva, che possa raccontare il Barocco non solo come arte monumentale, ma come parte integrante dell’identità culturale e sociale del territorio.
Verso una candidatura identitaria e partecipata
L’obiettivo è quello di ottenere l’iscrizione del Barocco Leccese nella Lista Rappresentativa per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale UNESCO, riconoscendo così il valore culturale e comunitario di una tradizione che ancora oggi ispira arte, turismo, spiritualità e senso di appartenenza. Un traguardo ambizioso, ma a portata di mano, se sostenuto da una comunità coesa e consapevole.
Il Barocco Leccese, con le sue chiese, i suoi palazzi e le sue piazze scolpite nella pietra dorata, non è solo uno stile: è una lingua che racconta secoli di storia, un ponte tra memoria e futuro. Ora, quella voce cerca un riconoscimento internazionale che la protegga e la celebri. E il cammino è appena cominciato.