I Presidenti delle Associazioni ASSOAFOP, CENFOP PUGLIA e FORMA PUGLIA hanno tenuto oggi 4 luglio 2023 a BARI la CONFERENZA STAMPA “LaFormazioneCheCiPiace”
Hanno partecipato anche le delegazioni degli organismi associati, e durante la quale sono stati illustrati I DATI E GLI INDICATORI DELLO STATO DI SALUTE DEL SISTEMA DI FORMAZIONE E DEL MERCATO DEL LAVORO IN PUGLIA:
● Nel 1° trimestre 2023, in Puglia, il tasso di occupazione 15-64 anni è pari al 49,8% (-0,9% rispetto all’ultimo trimestre 2022), la media in Italia è il 60,6%
Il tasso di disoccupazione 15-64 anni è pari al 13,6% (+1,3% rispetto al 2022), la media in Italia è l’8,5%
Il tasso di inattività 15-64 anni è pari al 42,3% (+1% rispetto all’ultimo trimestre 2022), la media in Italia è del 33,8%
● In Puglia il n°dei disoccupati nel 1° trimestre 2023 (197mila) è in crescita rispetto al 2022 (174mila), in particolare aumenta la disoccupazione femminile 100mila rispetto a 84mila del 2022.
● Subito dopo la Romania (15,3%) e Spagna (13,3%), in Italia il 12,7% degli studenti non arriva al diploma, abbandona precocemente gli studi, e in Sicilia si raggiunge la punta negativa con il 21,2% e seconda la Puglia con il 17,60% (studenti, da 0 a 18 anni), vale a dire circa 115mila giovani in Puglia abbandonano la scuola ogni anno.
● In Italia il 9,7% del totale, quasi un diplomato su 10 nel 2022, “senza le competenze minime”, cioè si ritrova in condizioni di dispersione “implicita” (dati Invalsi). In Puglia nel 2022 si può osservare l’inversione di rotta (-4,3 punti) rispetto all’anno precedente, ma comunque resta al 12,5% la percentuale degli studenti che dopo 13 anni di scolarità sono comunque privi degli apprendimenti fondamentali. Basti pensare che agli esami di maturità
nel 2023 soltanto il 70% degli studenti ammessi agli esami erano provenienti dalla licenza media conseguita nel 2018, cioè dopo il corso regolare di studi di 5 anni.
● In Europa ci sono più di 8 milioni di NEET, l’Italia detiene un terzo dei NEET europei: il record di 3 milioni di NEET, cioè il 23,1% dei 15-29enni in Italia è fuori da ogni percorso di lavoro, istruzione o formazione: il numero dei Neet (Not in education, employment or training) è il più alto dell’Ue, oltre il doppio di Francia e Germania.
In Puglia il tasso dei NEET è pari al 30,5% della popolazione compresa tra i 15 e i 29 anni (190.655 giovani).
● Continuiamo ad avere ogni anno oltre 140mila posti di lavoro riservati a diplomati e laureati che non vengono occupati perché non si trovano giovani in possesso delle competenze richieste.
● Né si può trascurare uno dei richiami più duri della Banca d’Italia con riferimento all’occupazione femminile il divario di genere sebbene inferiore rispetto al passato è ancora elevato. È collocato il nostro paese in una posizione arretrata rispetto alle principali economie del continente. Nei prossimi anni, questo è il monito della Banca d’Italia, occorrerà accrescere la capacità di impiegare le donne come i giovani. In Puglia ci attestiamo al 36,5% del tasso di occupazione femminile (media Italia del 52%) e del 35% di quello giovanile (media Italia del 44%)
● Dal Rapporto della Banca d’Italia, dei 300mila posti ad alto valore aggiunto che verranno creati dal PNRR nel solo 2024 per accompagnare le transizioni digitale, ambientale ed energetica, molti non saranno coperti da tecnici e tecnologi per mancanza di profili professionali adeguati. Non ci potrà essere nessuna modernizzazione della nostra regione se non si provvederà in tempi brevi a creare una nuova generazione di tecnici e tecnologi che abbiano le competenze per trasformare con le tecnologie più avanzate dall’A.I (intelligenza artificiale) alla robotica, dalle bio-tecnologie alle nuove tecnologie abilitanti per il benessere e la salute, dal’IOT al digital marketing, ecc. i settori della vita pubblica e privata, specie nel tessuto economico-produttivo.
● Inoltre c’è il problema della over-education, per cui facciamo studiare tanto i nostri ragazzi in percorsi molto lunghi e poi li occupiamo con delle retribuzioni sottopagate.
ASSOAFOP assoafop@gmail.com | CENFOP lauraottaviano@cnipapuglia.it | FORMA direzione@cifir.it
● Ancora oggi nel 2023, pur essendo tra i primi Paesi manifatturieri in Europa, sette giovani su dieci non sembrano interessati all’attuale istruzione tecnica istruzione professionale statale, all’IeFP regionale e non scelgono dopo il diploma percorsi di specializzazione terziaria come gli ITS Academy
● A cui si aggiunge la “fuga dei cervelli”, la “nuova emigrazione” tanto che la stessa Commissione UE ha parlato di “Italia, Trappola dello sviluppo di talenti”: il fenomeno che unisce la bassa percentuale di laureati e la mobilità negativa della popolazione nell’Ue, ossia un’emigrazione che supera l’immigrazione. Fenomeno che è forte in Italia che detiene il numero più alto di regioni “intrappolate”, ben 13 tra cui la Puglia.
QUESTE LE PROPOSTE delle ASSOCIAZIONI degli ORGANISMI DI F.P. ai decisori della Regione Puglia, molte delle quali già portate da tempo alla loro attenzione:
● dignità e valorizzazione della “filiera professionalizzante”, con l’offerta pubblica e gratuita di numerosi percorsi di qualifiche professionali tradizionali ed innovative per l’immediata spendibilità nel mercato del lavoro e di risposta alle esigenze dei fabbisogni professionali espresse dal mondo economico e produttivo, che diventano fondamentali perché non si ha necessità solo di laureati, ma anche di tecnici, di operai specializzati e di tutti quei mestieri più tipicamente manuali che difficilmente saranno sostituibili da robot e intelligenza artificiale, ecc.;
● non dispersione delle notevoli risorse finanziarie pubbliche (POR, PNRR, Fondi ministeriali, ecc.) pur disponibili e rivolte principalmente alle fasce deboli sul MdL;
● centralità fondamentale dell’Orientamento, quanto più anticipato possibile già dalle scuole primarie, perché gli interventi sull’orientamento del Ministero dell’Istruzione, del Ministero del Lavoro e degli assessorati regionali non sono riusciti finora a catturare efficacemente l’interesse dei giovani a coinvolgerli appunto attivamente nelle scelte di percorsi di
studio e di lavoro che non siano quelle ereditate dallo scorso secolo. C’è sicuramente un retaggio culturale ma è anche vero che le strategie adottate finora sono state per lo più top down piuttosto che bottom up, non partecipate né condivise con gli attori principali dei processi di orientamento e di formazione;
● una particolare attenzione alla Proposta di Disegno di Legge Regionale recante “Disciplina del Sistema regionale di istruzione e formazione professionale della Regione Puglia e, in particolare, della IeFP in diritto-dovere”, con il determinante contributo del Prof. Giulio Salerno Ordinario UniMacerata e già presentata dalle Associazioni, con la quale la Regione Puglia, nell’esercizio della competenza legislativa primaria di cui all’art. 117 Cost., c.3,
può disciplinare il “Sistema regionale di istruzione e formazione professionale”, con l’obiettivo di dare concretezza al Sistema Regionale relativamente all’insieme dei percorsi funzionali all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione (IeFP) e dell’obbligo di istruzione, necessarie modalità diverse di progettazione, differenti metodologie didattiche, differenti approcci e linguaggi di comunicazione. Occorre saper ben comunicare ai giovani, informarli, far loro percepire che non esistono percorsi di serie “A” e di serie “B”, ma che ogni corso di studio e di apprendimento, se coerente con le proprie attitudini, può esaltare il proprio talento;
● auspicabili, all’interno del processo di apprendimento permanente cui saranno chiamati lavoratori del nostro tempo, anche le attività di formazione di up skilling e re skilling, perché c’è tanta popolazione adulta senza una qualifica che ha bisogno di poter essere formata per rientrare ma anche per rimanere in maniera soddisfacente nel mercato del lavoro;
● strutturazione di un sistema di certificazione delle competenze, moderno e che dialoghi con il sistema imprenditoriale a livello europeo, che le renda riconoscibili. Dal 2012 abbiamo in Italia una legge sull’apprendimento permanente che istituisce il diritto soggettivo di tutti ad avere un apprendimento durante tutto l’arco della vita, come
anche il diritto a vedersi riconoscere le competenze acquisite in campo informale e non formale, ma a distanza di più di dieci anni però questa rete per l’apprendimento permanente ancora stenta a partire e a realizzarsi concretamente;
● da rivitalizzare anche l’apprendistato che è ancora usato troppo poco, spesso non viene conosciuto, spesso le imprese vengono addirittura scoraggiate. Quando invece questo strumento è convenienti e soprattutto permette di formare dei ragazzi mentre conseguono un titolo di studio, anche la laurea anche il dottorato può essere fatto in apprendistato;
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● la sfida del superamento del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con l’attuale disallineamento qualitativo, e l’esigenza -al contrario- di individuare nuovi modelli di incrocio tra formazione e Mercato del Lavoro, per favorire le relazioni della filiera della competenza, promuovendo appunto quella fertilità che deriva dalla reciprocità tra gli
ecosistemi dell’educazione, della formazione, del lavoro, della salute e della sicurezza che si sono sviluppati finora nel nostro paese ma più in un’ottica di autoreferenzialità piuttosto che di integrazione sussidiaria orizzontale verticale ma soprattutto circolare.
Da sempre le nostre Associazioni e tutti i singoli Enti che le compongono nutrono la ferma convinzione che il Sistema della Formazione e delle Politiche del Lavoro siano l’elemento chiave per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione e che esso possa:
● da una parte soddisfare il diritto (perché di diritto si tratta) dei CITTADINI PUGLIESI ad acquisire le competenze e le professionalità necessarie per far fronte alle sfide sempre più difficili del mercato del lavoro ed avere maggiori possibilità occupazionali;
● dall’altra rispondere efficacemente alle sempre più precise e pressanti richieste del mondo economico e produttivo, messo anch’esso a dura prova dalle note vicende degli ultimi anni;
● scongiurare l’impoverimento di un sistema formativo pugliese attivo e costruito negli anni, se non la crisi ormai sempre più vicina per molti Organismi di Formazione Professionale accreditati, con la conseguente graduale fuoriuscita di numerosi lavoratori e lavoratrici.
Per tali ragioni auspichiamo
– che il sistema dei Servizi Formativi e delle Politiche attive del Lavoro nella nostra Regione, come altrove, costituisca la priorità per le Autorità regionali e locali, così come per le imprese;
– che le numerose professionalità in esso impegnate – pubbliche e private – siano valorizzate, con la dignità che meritano e la doverosa attenzione istituzionale;
– che vi sia il sistematico confronto istituzionale, propositivo e collaborativo tra l’Assessorato, la Dirigenza e i funzionari, con le Associazioni rappresentative degli Organismi accreditati di F.P.;
– che alle Associazioni datoriali qui rappresentate, due delle quali sottoscrittori del CCNL del settore ed una aderente alla CONFAPI, sia riconosciuta la dovuta rappresentanza, come parti interessate e stakeholders del settore e materia, con l’allargamento della partecipazione al Tavolo delle Parti Economiche e Sociali (PES) e al Tavolo permanente per specifici temi.
Le sfide del cambiamento e della competitività, della transizione ecologica e digitale, puntando sul nuovo POR FSE 2021-2027 e sui fondi della NEW GENERATION EU, questo il nome del PNRR, che è quella che a noi interessa di più proprio perché è la nuova generazione dell’Europa e quindi la generazione dei nostri figli e dei nostri nipoti. E, rispetto a questo obiettivo e a questo dovere che noi sentiamo, ci dichiariamo impegnati e chiediamo alle Istituzioni e a tutte le componenti della società di accompagnarci in questo
compito.