Giovedì 27 luglio la serata prenderà il via alle 20:30 (ingresso libero) sul terrazzo ammezzato, in collaborazione con Seeyousound International Music Film Festival, primo festival italiano interamente dedicato al cinema a tematica musicale, con la proiezione del documentario “Don’t go gentle: a film about Idles” di Mark Archer che racconta l’ascesa nell’olimpo dei grandi della band post-punk guidata da Joe Talbot, dagli esordi al successo popolare di Ultra Mono. Il viaggio degli Idles tra 10 anni di lotta, dolore e determinazione commovente. Un docufilm che viaggia attraverso la determinazione, l’amicizia e le avversità della band britannica mentre combatte per un posto in un ambiente socio-politico diviso, ispirando e unificando inaspettatamente una comunità internazionale lungo la loro strada. Dalle 22 (ingresso 25 euro) nel Fossato al via la musica con i bolognesi Leatherette, un pot-pourri di sfuriate punk, atmosfere jazz e accenni no wave, che genera un suono ricco e composito, a volte caldo e avvolgente, a volte aspro, graffiante e imprevedibile. Leatherette suona quasi come una presa in giro della musica rock e della sua estetica, allo stesso tempo abbracciata e rifiutata, sfilacciata. A seguire la band inglese Shame, che partendo dagli esordi post punk propone influenze eclettiche, attingendo dalle osservazioni liriche acute ma semplici di Lou Reed e dalle opere più melodiche dei tedeschi Blumfeld, band tedesca degli anni ’90. Il quintetto londinese presenterà i brani di “Food for worms”, terzo lavoro discografico prodotto da Flood (Nick Cave, U2, Foals) per Dead Oceans. Il frontman Charlie Steen lo definisce infatti “la Lamborghini degli album degli Shame”: un inno all’amicizia e una documentazione della dinamica che solo cinque persone che sono cresciute insieme possono condividere.
Venerdì 28 luglio si parte sempre alle 20:30 (ingresso libero) sul terrazzo ammezzato, in collaborazione con Seeyousound International Music Film Festival, con “PJ Harvey – A dog called money” del fotografo e regista Seamus Murphy. Il documentario racconta attraverso immagini, parole e note la nascita e la realizzazione dell’album della musicista britannica PJ Harvey intitolato “The Hope Six Demolition Project“, uscito nel 2016. Seamus Murphy e PJ Harvey, sono legati da un rapporto di profonda amicizia e fiducia. The Hope Six Demolition Project è infatti il frutto degli stimolanti viaggi che i due hanno condiviso in Afghanistan, Kosovo e Washington DC. L’album è composto da 11 brani ed è stato registrato in uno studio costruito appositamente a Londra. Alle 20:45 (ingresso libero) sulla “terrazza piccola“, si esibirà il trio Bam Bam’s Boogie, con un funky pieno di storie, attitudine e rimbalzo. Il cantante statunitense Kiko King, il produttore e musicista italiano Jacopo Aluzzi e il batterista irlandese Giotto Beattz proporranno i brani dell’Ep d’esordio “Seance”. Combinando i loro stili acustici ed elettronici, ogni canzone ha il potere di emozionare. Dalle 22 (ingresso 20 euro) si passa nel Fossato per il live di Federico Dragogna, chitarrista, cantante, compositore, autore, produttore (Vasco Brondi, Paola Turci, Iori’s Eyes e Lucio Corsi), che dopo l’esperienza quasi ventennale con la band Ministri, lancia il suo progetto solista con l’album d’esordio “Dove nascere”. Dodici brani nei quali il rock aggressivo ed energico dei Ministri viene accantonato facendo spazio a un sound più morbido e confidenziale costruito su arpeggi, tastiere ed effetti. Gran chiusura con i Calibro 35, super band di culto (formata da Tommaso Colliva, Fabio Rondanini, Massimo Martellotta ed Enrico Gabrielli) che ha collaborato negli anni con Iggy Pop, Rokia Traoré, Muse, Stewart Copeland, Afterhours, Diodato e decine di altri progetti. In scaletta, tra gli altri, i brani dell’ultimo progetto discografico “Nouvelles aventures“, uscito a maggio. Un disco che vede il gruppo utilizzare a pieno le risorse coltivate, affinate e arricchite negli anni per tornare a fare “la musica dei Calibro”; quel miscuglio strumentale di funk, rock progressivo, jazz alternativo e musica cinematica ad ampio spettro con cui il pubblico ha imparato a conoscerli in questi quindici anni di carriera.
Sabato 29 luglio (ore 22 – ingresso 10 euro) una lunga serata nell’atrio del Castello Volante. Si alterneranno Bluem, progetto della giovane cantautrice e produttrice Chiara Floris che trae la sua linfa vitale da miti e leggende e dalla natura selvaggia, in uno spazio senza tempo, più vicino al mondo onirico che a quello reale; Okgiorgio, musicista e produttore lombardo con un mix di suoni elettronici ricercati e potenti, tenuti assieme da un uso straniante delle parti vocali; Tony Scorpioni, con melodie nostalgiche, atmosfere avvolgenti, un impatto vintage e testi che parlano d’amore, mare, contrasti evocativi creati per mezzo di armonie accattivanti. In chiusura Clap! Clap!, pioniere del genere musicale “etno-elettronica” che nel corso degli anni ha collaborato, tra gli altri, con Paul Simon, Marco Mengoni, Eric Andre, ColdCut e ha lavorato a colonne sonore di videogames, serie animate e documentari.
Il manifesto d’artista di questa edizione, sul claim “My Desire“, è stato ideato e realizzato da Massimo Pastore. Nel 1947, l’artista francese Henri Matisse, con la tecnica del papiers decoupès, realizza un Icaro che non vola verso il sole come nel mito greco ma fluttua in un cielo stellato e “canta” la gioia di vivere. Da questa suggestione, l’illustratore è partito per disegnare il manifesto della diciassettesima edizione. Questo nuovo Icaro, però, si trasforma ricordando le poderose mura e le antiche torri di castelli e palazzi che, ogni anno, ospitano concerti e appuntamenti del Festival. Desiderio è una parola semplice ma complessa. Tutti sanno cos’è ma è difficile darne una definizione precisa. Anche la sua etimologia è controversa ma rimanda alle stelle (“sidera” in latino) e all’attesa.
SEI FESTIVAL
Dal 2006 SEI – Sud Est indipendente Festival, uno tra i più importanti Festival nell’agenda musicale di tutto il sud Italia, ha portato nel Salento le sonorità più interessanti della musica italiana e internazionale, offrendo al pubblico una panoramica ampia e variegata della musica dal punk al cantautorato, dal rock allo ska, dal folk ai ritmi in levare, dall’elettronica alla nuova scena italiana. Nelle diverse location salentine, che nelle prime sedici edizioni hanno ospitato il festival, si sono alternati artisti internazionali come Kings of Convenience, Lee Ranaldo, Jon Spencer Blues Explosion, Cat Power, Suzanne Vega, Peter Hook & The Light, Skatalites, Joan as Police Woman, Finn Andrews, Patrick Watson, J.P. Bimeni & The Black Belts, Giant Sand, Hollie Cook, Gogol Bordello, Mad Professor, Bombino, Russell Leetch (Editors), Arab Strap, Black Midi, Dengue Dengue Dengue gli italiani Baustelle, Calcutta, Franco126, Mannarino, Avion Travel, Negrita, Lo Stato Sociale, Calibro 35, Brunori Sas, Be Forest, Diaframma, Any Other, Lorenzo Kruger, Venerus, Ariete, Francesco Bianconi, Cristina Donà, Cristiano Godano, Paolo Benvegnù, Roberto Angelini, Bud Spencer Blues Explosion, Coma_Cose, Galeffi, Eugenio In Via di Gioia, Andrea Poggio, Siberia, Canova, Colombre, Giorgio Poi, Bugo, Daniele Silvestri, Cosmo, Verdena, Tre Allegri Ragazzi Morti, Vallanzaska, Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, La Municipàl e molte altre realtà dalla Puglia, dall’Italia e dal resto del mondo. Dal 2009 è sostenuto (attraverso varie misure) dalla Regione Puglia e dal 2017 è riconosciuto dal Fondo unico dello spettacolo del Ministero della Cultura tra i festival meritevoli di sostegno. Nel 2017 e 2018 il Festival è finanziato anche dal Bando Sillumina della SIAE.