«Il libro propone l’interpretazione poetica di un mirabile canzoniere antico giunto a noi quasi completamente in brandelli», spiegano gli organizzatori, «per la scarsa cura degli uomini e i dolorosi eventi dei tempi. L’intento dell’autore è quello di offrire una ricostruzione della figura di Saffo, donna e poeta nell’intimo dei suoi sentimenti, e una rilettura dei suoi versi sublimi. Il lavoro si inserisce nel solco della ricchissima produzione letteraria ispirata dalla poetessa di Lesbo, i cui versi immortali, che cantano la bellezza e l’amore, sono stati reinterpretati e riproposti in modo ininterrotto dall’antichità a oggi attraverso continue revisioni e riscritture. La prova poetica di Erasmo Pallara esprime già nel titolo, “Io, Saffo”, l’intendimento dell’autore di dare voce nuova alla poetessa antica».
Si legge nella prefazione del volume, scritta da Alessandra Manieri: «In questo la profonda conoscenza filologico-letteraria e il rigore ermeneutico dell’autore, già docente di latino e greco, si esprimono mediante rispettosa adesione al dettato poetico originario e mostrano consapevolezza che l’“io” di Saffo non solo racconta il proprio mondo interiore ma si fa anche portavoce di sentimenti, intendimenti e valori condivisi dalle fanciulle del suo tiaso. Nei limiti imposti dalla frammentarietà dei testi di partenza, qui Saffo parla con le sue parole e racconta sé stessa e la sua comunità, dice sempre e di nuovo quello che con grazia sublime ha già detto nei suoi versi, anche in quegli spazi adesso vuoti in cui in cui spesso restano sospesi i suoi pensieri».
Il comitato scientifico e organizzatore dell’iniziativa è composto da Alfredo Sanasi, Alberta Barone, Maria Pia Carlucci e Rossella Marzano dell’AICC di Nardò e per UniSalento dai docenti Alessandra Manieri e Saulo delle Donne.