La serie da quattro puntate Qui non è Hollywood, visibile sulla piattaforma Disney+, è ormai sulla bocca di tutti. Sulla scia dei racconti true crime che avevano prodotto scalpore in tutto mondo, arriva, dunque, il racconto di uno degli omicidi che più ha scosso l’opinione pubblica negli ultimi anni, quello della quindicenne Sarah Scazzi. Un regista, Pippo Mezzapesa, si pone di raccontare i fatti reali, senza entrare in retoriche costruite e mostrando, consequenzialmente, le quattro figure principali della vicenda, partendo proprio dalla vittima. Non ci sono giudizi, ma solo mera comunicazione narrativa.
Qui non è Hollywood, la serie del momento
Le figure sono magistralmente interpretate dagli attori, chiamati ad un ruolo tutt’altro che semplice, come Vanessa Scalera che aderisce perfettamente pani di Cosima Serrano, Giulia Perulli che porta la sua versione di Sabrina Messeri, ingrassando di oltre 20 kg, e Paolo De Vita nei panni dello zio Michele Messeri. Sullo sfondo un paese, Avetrana, che si trasforma in un reality show, di cui gli stessi personaggi ne fanno parte, accompagnati dentro il circo mediatico costruito sulla vicenda, che porta persino del macabro turismo nei luoghi del crimine. Una realtà fuori tempo, specchio della provincia italiana, in cui il chiacchiericcio diventa centrale e dove il momento di “celebrità”, che garantisce la ricerca di un’efferata gloria, si trasforma in una lotta alle apparenze, dove tutto viene spettacolarizzato.
C’è una Sabrina che diventa essa stessa organizzatrice di interviste, di appelli, a bramare quella notorietà tanto ricercata nei modelli perfetti agognati costantemente. Il corpo è al centro. Sabrina ne è ossessionata, così come lo è di Ivano, figura sfondo della vicenda, desiderato in modo maniacale, sino, appunto, a commettere l’irreparabile. Vi è un’alienazione continua delle figure negative, dall’enigmatico zio Michele, costretto a far i conti con i propri demoni, ad una ferma Cosima. Qui non è Hollywood spoglia l’essere umano e lo inerpica nei più cupi sentieri della propria crudeltà. A partire da questa si è riaperto il dibattito sulla vicenda, con numerosi punti di vista e interpretazioni, anche fuorvianti.