Presidio sanitario territoriale di assistenza di Gagliano del Capo.

AUDIZIONE PTA GAGLIANO, PAGLIARO: “RISPOSTE TROPPO VAGHE, ASPETTIAMO REPORT DI DETTAGLIO E INCALZEREMO PER SOLUZIONI E TEMPI CERTI”

Nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“I verbi declinati al futuro, gli auspici di poter attingere alle risorse del Pnrr (ormai passepartout universale) sono le risposte vaghe e deludenti ricevute oggi in Commissione Sanità, nell’audizione che abbiamo chiesto per fare il punto sulla situazione del Presidio territoriale di assistenza di Gagliano del Capo.
Da parte nostra, ci siamo presentati con una fotografia precisa di tutte le criticità, constatate a seguito della visita ispettiva che abbiamo effettuato il 7 febbraio scorso. Su ognuna di quelle criticità ci aspettavamo riscontro, innanzitutto dall’assessore alla sanità Palese, invece assente. Avendo diretto quel presidio per lungo tempo ed avendo un legame stretto con il territorio del Capo di Leuca, a maggior ragione avrebbe potuto e dovuto chiarire i piani della Regione per garantire a Gagliano e al suo bacino di utenza – che d’estate si moltiplica a causa delle presenze turistiche – un’assistenza sanitaria di prossimità adeguata. Invece, a dare risposte è stato delegato il dottor Cosimo Esposito, coordinatore dei distretti della Asl di Lecce, che ha potuto dare riscontro molto vago alle nostre richieste, senza indicare tempi di acquisto di specifici macchinari e attrezzature obsoleti o mancanti, senza dare certezza sulla programmazione, sulla implementazione dell’attività operatoria e ambulatoriale che soffrono una grave carenza di personale. Limitarsi a dire che la situazione è analoga a quella di altri presidi della stessa Asl e della regione, non è certo una risposta accettabile. Il compito di chi gestisce la sanità pubblica è, appunto, organizzare e ottimizzare le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, evitando di abbandonare ad un progressivo smantellamento presidi che – come nel caso del Pta di Gagliano – non necessitano di grossi interventi per poter colmare buchi e potenziare le eccellenze, ma di volontà politica e capacità manageriale.
Cosa dovremmo rispondere ai cittadini in lista d’attesa per un intervento di cataratta, a chi lamenta di aver avuto disponibilità per una visita specialistica solo nel 2024, quando c’è un reparto di Oculistica che funziona benissimo e che potrebbe fare molto di più se si acquisisse un secondo medico e si attrezzasse, accreditasse e rendesse operativa la seconda sala operatoria adibita a deposito per mancanza di personale?
Di fatto, tutte le criticità da noi segnalate sono state ammesse: l’assenza di un punto di primo intervento che costringe a rivolgersi ai pronto soccorso degli ospedali più vicini per qualsiasi malore o per un banale incidente domestico; il funzionamento a mezzo servizio della diagnostica in Cardiologia; la mancanza di una cabina fotodinamica per la cura della psoriasi in Dermatologia; la sostituzione di una poltrona dentistica ormai da museo in Odontoiatria; la dotazione di un densitometro osseo ad ultrasuoni ad Ortopedia, dove manca la figura del geriatra necessaria per l’età elevata dell’utenza media; l’assenza di una cabina plessismografica e di altre apparecchiature in Pneumologia, che rischia di chiudere a breve se non verrà sostituito lo specialista responsabile, prossimo al pensionamento.
Su tutto questo abbiamo chiesto risposte precise, ci è stato promesso l’invio di un riscontro scritto dettagliato e lo valuteremo, riservandoci di richiedere una nuova audizione qualora non vi siano le indicazioni di crono programma per ogni criticità. Questo è il modello che continueremo a perseguire, ispezione dopo ispezione: osservazione partecipata con la collaborazione del personale sanitario di ogni presidio preso in esame, fotografia e sintesi dei problemi da risolvere, richiesta di audizione e confronto con i decisori politici e aziendali per analizzare ogni punto e ricevere risposte chiare e soddisfacenti.
Ho deciso di intraprendere questo cammino per dare ascolto e voce ai bisogni dei cittadini e dei sindaci che mi interpellano quotidianamente per espormi i problemi della sanità territoriale. Questa ricognizione è il punto di partenza per ottenere riscontro e impegni precisi a trovare soluzioni, a tutela del bene primario della salute”