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Poesia e apocalissi: la poesia come scienza dell’assoluto prima del Nulla

“Poesia e apocalissi: la poesia come scienza dell’assoluto prima del Nulla” è un appuntamento sulla poesia all’interno della prestigiosa rassegna Book City Milano, nel quale è prevista la presentazione della raccolta di versi “L’ora del sole medio” di Antonella Rizzo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno). Converseranno con l’autrice Antonella Rizzo, Ottavio Rossani, giornalista, poeta e pittore, e Riccardo Giuseppe Mereu, poeta, attore e animatore culturale. Letture e partecipazione delle artiste Margarete Von Braitenberg, Rosaria Munafò, Serena Rossi, Francesca Magliani. Musica e canto di Marzia Dolci. L’appuntamento è previsto per il 16 novembre 2024 ore 15,00 presso la Fabbrica del Vapore / Palazzina Liberty in Via Giulio Cesare Procaccini, 4, 20154 Milano

In un’epoca caratterizzata da un’accelerazione vertiginosa del tempo e da una frammentazione dell’esperienza, la poesia, lungi dall’essere un lusso o un esercizio stilistico, si rivela un’urgente necessità. Essa ci offre uno spazio protetto, un rifugio in cui riflettere sulla complessità dell’esistenza e tentare di dare un nome alle nostre emozioni più profonde.

L’incontro con “Poesia e apocalissi” ci invita a un’immersione totale nel mondo interiore dell’autrice, Antonella Rizzo, che con la sua scrittura ci conduce in un labirinto di significati, dove il personale si intreccia con l’universale. La poesia, in questo senso, diventa uno strumento di conoscenza di sé e degli altri, un ponte tra l’individuo e la collettività.

La scelta di accostare la poesia all’apocalisse non è casuale. L’apocalisse, intesa non tanto come fine del mondo, ma come rivelazione, come svelamento di una verità nascosta, rappresenta una metafora potente per descrivere la condizione umana di fronte all’ignoto. La poesia, in questo contesto, si configura come una sorta di “scienza dell’assoluto”, in quanto cerca di cogliere l’essenza delle cose, di andare oltre l’apparenza per svelare la profondità dell’essere.

La fragilità umana, la ricerca del senso, il confronto con il limite sono temi perenni della poesia, ma assumono oggi una risonanza particolare. In un mondo dominato dall’incertezza e dalla precarietà, la poesia ci offre un’ancora di salvezza, un luogo in cui trovare conforto e speranza.

Attraverso le parole di Antonella Rizzo, esploreremo le sfide del nostro tempo, cercando di dare un senso al caos e all’incertezza che ci circondano. La poesia, in questo senso, diventa uno strumento di interpretazione della realtà, una lente attraverso cui osservare il mondo con occhi nuovi.

IL LIBRO DI ANTONELLA RIZZO L’ora del sole medio – raccolta di apocalissi minime (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

(…) I poeti sono come gli angeli, non cambiano mai, è la tonalità del canto a cambiare con la forma del mondo. Nell’ora del sole medio ci sono solo naufraghi e migranti in lento movimento, impiccagioni, mute di cani rabbiosi, terra secca e raccolti perduti. C’è una guerra, lontana o forse vicinissima, c’è il segno di qualcosa che ha colpito i corpi con l’ineluttabile e cieca democrazia del male e del dolore. Non c’è ombra, tutto è luce accecante. (…) Ignazio Licata

(…) L’essenza di questo lavoro si rivela come una disamina della verità, di uno sguardo interiore in grado di leggere noi stessi non tramite il riflesso, ma attraverso la lente della distanza. Come se non ci riguardasse, come se non ci appartenessimo e, al contempo, come se fosse l’unico modo possibile per potersi appartenere davvero, per raggiungere la consapevolezza di ogni passo che tracciamo o abbiamo tracciato (…). Dario Talarico

Antonella Rizzo, nata nel Salento, vicino a un limone dai frutti neri, compie studi classici e umanistici. Approda alla ricerca accademica che lascia per una scelta di indipendenza. Dopo un lungo dialogo con il Senegal e con le comunità migranti, arriva a Milano dove insegna in scuole di periferia, scrive poesia e continua il suo lavoro di ricerca sulle identità plurali, diasporiche, che ammira come paesaggi.

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