PNRR e nuovi alloggi universitari, nuove sfide per la Puglia tra sostenibilità, innovazione e qualità della vita
“La Regione Puglia ha stipulato mesi fa un accordo col ministro Bernini e con l’Agenzia del Demanio per dare una destinazione ad una serie di immobili di proprietà dello Stato da adibire a residenze universitarie. Siamo una delle Regioni che sta operando di più proprio per dare la possibilità agli studenti di avere luoghi dove poter gestire il loro corso di studi senza soffrire delle carenze degli immobili privati. Oggi, anche grazie alla commissaria che ci onora della sua presenza, potremmo avviare un modello di gestione nel quale anche i privati aggiungono al PNRR i loro capitali per investire nella riqualificazione del patrimonio di edilizia universitaria, per realizzare un sistema che renda la Puglia una delle regioni con una capacità di accoglienza di studenti tra le più qualificate. È una collaborazione che sta funzionando col governo e ci auguriamo che alla fine si concluda rapidamente nei tempi previsti dal PNRR e dalle regole di rendicontazione”. Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano partecipando questa mattina nella Residenza Universitaria “Angelo Fraccacreta a Bari, all’incontro dal titolo “PNRR E Housing Universitario: opportunità e strategie per una “Puglia Regione Universitaria”, l’evento di presentazione, organizzato dalla Regione Puglia, delle iniziative promosse dal Ministero dell’Università per l’aumento delle opportunità alloggiative degli studenti universitari.
Il PNRR, infatti, tramite la Riforma 1.7 “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti”, ha l’obiettivo di aumentare l’offerta di posti letto fino ai livelli europei. Il piano prevede la realizzazione di 60.000 nuovi alloggi in tutta Italia entro il 30 giugno 2026, con un investimento totale di circa 1,2 miliardi di euro. Questi fondi andranno a beneficio sia dei gestori pubblici che privati. Inoltre, sono state introdotte misure per semplificare e accelerare l’attuazione del progetto.
Assolutamente soddisfatto anche l’assessore regionale al Diritto allo studio Sebastiano Leo: “A fronte di una sempre più incalzante emergenza abitativa, è stato determinante investire nel progetto Puglia Regione Universitaria affinché i meritevoli e privi di mezzi avessero il diritto di vivere la città universitaria. Per questa ragione abbiamo ritenuto necessario affrontare il tema con gli stakeholders interessati. L’abbiamo fatto oggi nel corso dell’evento “PNRR E HOUSING UNIVERSITARIO: opportunità e strategie per una “Puglia Regione Universitaria”. Con il presidente Emiliano, il sindaco di Bari e il presidente di ADISU Cataldo, siamo partiti dalla Riforma 1.7 – “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti” che con l’obiettivo di portare l’offerta di posti letto ai livelli europei, ha previsto 60.000 posti alloggi in più entro il 30 giugno 2026, prevedendo un investimento di circa 1,2 miliardi di euro a beneficio dei gestori pubblici e privati. Il diritto di vivere la città universitaria è un tema di giustizia sociale, lo è abitare un alloggio universitario per vivere e non sopravvivere, come spesso avviene per tanti studenti fuori sede. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricordato: “La coesione sociale del Paese si misura sulla capacità di dare un futuro alle giovani generazioni, creando un clima di fiducia. Le giovani generazioni rivendicano quel clima di fiducia e noi abbiamo il dovere di non deludere le loro aspettative”.
Convinto dell’esigenza di potenziare l’housing universitario anche il neo sindaco di Bari, Vito Leccese: “Durante la campagna elettorale, abbiamo discusso ampiamente del problema dell’housing universitario: è necessario trovare più alloggi per gli studenti. Qualcosa deve cambiare. Gran parte del nostro patrimonio immobiliare privato viene utilizzato per locazioni brevi, B&B e case vacanza, con una riduzione della disponibilità di alloggi. Abbiamo bisogno di aumentare il numero di letti, appartamenti e residenze per gli studenti che vengono a Bari, attratti dall’alta qualità delle nostre due università. È fondamentale che la città, l’amministrazione comunale e le istituzioni universitarie collaborino per trovare delle soluzioni, a partire dall’utilizzo del patrimonio demaniale. I fondi del PNRR, in quest’ottica, rappresentano una grande opportunità che dobbiamo sfruttare al meglio.
Abbiamo previsto di realizzare circa quattromila posti letto per studenti universitari. Ora dobbiamo definire le modalità e luoghi. Una delle proposte è quella di utilizzare la caserma Magrone su via Amendola, che ha un’estensione di quasi centomila metri quadri. Questo spazio, situato vicino al Politecnico, potrebbe essere trasformato in un campus universitario.
Inoltre, una parte dell’ospedale Bonomo potrebbe essere riqualificata per ospitare alloggi universitari. Sarebbe un esempio virtuoso di rigenerazione urbana e recupero di un immobile dismesso”.
Anche il Ministero dell’Università sta investendo sulla città di Bari, così come dichiarato da Alessio Pontillo, Dirigente Ministero dell’Università e della Ricerca: “Il ministero è fortemente impegnato a garantire il diritto allo studio per tutti gli studenti, in particolare quelli con minori possibilità economiche. Le risorse per le borse di studio sono in costante crescita e raggiungeranno un massimo storico nell’anno accademico 2024-2025. Oggi, però, vogliamo evidenziare un altro importante aspetto del diritto allo studio: le residenze universitarie. Il nuovo bando per l’housing universitario introduce significative innovazioni, come una riserva del 30% per gli studenti bisognosi e meritevoli. Inoltre, possono partecipare sia soggetti privati che pubblici. Questo bando mira a creare sessantamila posti alloggio per studenti universitari a prezzi calmierati.”
Importante sottolineare che grande attenzione è stata posta anche alla sostenibilità ed al benessere dalla città così come sottolineato da Antonio Ottavio Ficchì, direttore territoriale Puglia-Basilicata Agenzia del Demanio: “L’Agenzia del Demanio è fortemente impegnata a contribuire alla resilienza universitaria in questa città. Stiamo mettendo a disposizione porzioni di due compendi demaniali dismessi: l’ex ospedale militare ‘Bonomo’ e la caserma ‘Magrone’. In questi siti, dove sono già iniziati importanti interventi di rigenerazione urbana, forniremo spazi alla Regione e all’Adisu per la realizzazione di residenze universitarie.
In particolare, prevediamo di creare quasi quattrocento unità all’ospedale Bonomo e circa centocinquanta alla caserma Magrone, con investimenti pubblici di circa sessanta milioni di euro ciascuno. Questi interventi, realizzati in concerto con il Politecnico di Bari, dimostrano la presenza e l’impegno dell’Agenzia sul territorio, garantendo un ritorno concreto in termini di sostenibilità ambientale, energetica e sociale. Inoltre, restituiremo alla collettività ampi spazi verdi, come stiamo facendo con il Parco della Giustizia, offrendo aree rigenerate e fruibili liberamente.”
All’incontro, moderato da Maria Raffaella Lamacchia, dirigente sezione Istruzione e Università di Regione Puglia, hanno partecipato tra gli altri anche Giuseppe Catalano, capo di Gabinetto della Regione Puglia; Alessandro Cataldo, presidente dell’Adisu Puglia; Manuela Manenti, commissaria straordinario Housing Universitario; Antonio Di Donato, direttore generale Unità di Missione PNRR MUR e Alessandra Dal Verme, direttore generale Agenzia del Demanio.
Il futuro dell’housing universitario in Puglia appare luminoso grazie a una sinergia tra pubblico e privato che promette di trasformare la regione in un modello di eccellenza. Con interventi mirati e investimenti significativi, la Puglia è destinata a diventare un faro per l’accoglienza e il sostegno agli studenti universitari, puntando su sostenibilità, innovazione e qualità della vita.