C’è poco da salvare nel viaggio lombardo di HDL Nardò Basket, che a distanza di pochi giorni dal colpaccio di Forlì offre una prova inspiegabilmente negativa per atteggiamento ed energia e si fa sbaragliare da Juvi Ferraroni Cremona (98-73). Un passo indietro in un match importantissimo per la corsa salvezza, un capitombolo su cui interrogarsi in fretta. Troppi errori, troppo nervosismo e, contrariamente alle ultime uscite, una debolezza difensiva che è apparsa la chiave principale della sfida (l’altra è il 4/23 dal perimetro). Contro un avversario abbastanza in crisi e senza Tortù e Almeida si poteva fare molto meglio. Tra andata e ritorno Cremona ha dato a Nardò 50 punti, basta e avanza per sperare di non incontrare più la squadra di Bechi.
Zugno, Mouaha, Nikolic, Stewart jr. e Pagani compongono il primo quintetto del Toro. Smith, come a Forlì, parte dalla panchina. Le due squadre iniziano di buona lena, colpendosi ripetutamente a vicenda. È subito molto caldo Wayne Stewart jr, autore dei primi dieci punti granata. Cremona, però, parte meglio al tiro (16-10) e Mecacci butta nella mischia prima Smith e Iannuzzi, poi anche Donadio. Muove bene la palla in attacco la squadra di casa e quando Zampogna infila il +9 con una bomba centrale, arriva il primo time-out chiesto dalla panchina ospite. Al rientro segna di nuovo Stewart jr. dalla media distanza, poi anche Donadio che spacca la difesa oroamaranto. Risponde l’ex La Torre, che difende il vantaggio della Juvi (21-14). Polanco nel primo tempo ha un minutaggio più basso del solito, ma costringe Nikolic a due falli nel giro di un amen. Fa decisamente meglio in difesa Cremona, che riesce ad annacquare sistematicamente le offensive neretine. Finale senza lunghi di ruolo per HDL, che manda in archivio un primo quarto non certo indimenticabile: 28-16.
L’imperativo diventa limitare la Ferraroni in attacco, ma Massone segna subito per non creare illusioni. Dopo un attacco a vuoto di HDL, Morgillo infila altri punti nel carnet dei suoi. Cremona macina gioco e canestri e il Toro non sembra capire cosa e come fare per invertire la rotta del match. Smith rompe il ghiaccio dalla lunetta (38-20), l’americano “gode” di una sorveglianza speciale da parte degli avversari e questo è uno dei principali problemi per Mecacci in questa difficile serata lombarda. Quello che Nardò raccoglie in attacco è un mucchio di briciole perché Cremona dall’altro lato del campo capitalizza tutto. Arrivano errori in serie degli uomini di Mecacci, che difendono poco e male e non riescono a connettersi con il match. Il bilancio a metà gara è severo: 54-34.
Si riparte da una tripla dall’angolo del cecchino di giornata Stewart jr., che sembra rianimare un po’ HDL (poco dopo di nuovo a segno con Zugno). Passano adesso più palloni dalle mani di Smith, che trova anche i primi due punti dal campo. In contropiede Stewart jr. schiaccia il canestro del -13 (56-43). Becchi chiama il time-out. Pagani dopo un fallo in attacco, protesta e alza il livello della discussione sul parquet. Arriva un tecnico ai danni della panchina granata. Forse è il bivio decisivo della sfida. I liberi di Polanco raffreddano la bozza di rimonta di HDL, che non riesce a tagliare significativamente lo svantaggio. Anzi, Bertetti timbra ancora dall’arco e riporta i suoi a +19. Sostanzialmente finisce qui. C’è gloria anche per il giovanissimo Caporaso (2006), non è proprio serata per Nardò in difesa. L’ultima pausa arriva sul 78-60.
Cremona ha abbastanza lucidità ed esperienza per neutralizzare nell’ultimo quarto ogni tipo di velleità neretina. Per la verità, la prestazione di Iannuzzi e compagni non cambia di una virgola. Il Toro è sgonfio e passivo, lo sforzo di Forlì sembra aver svuotato di energie e combattività la truppa di Mecacci. Il senso di partita “spareggio” e l’urgenza di dare continuità al rendimento non è arrivata nella testa dei granata, forse anche un po’ stanchi (che in quattro giorni hanno fatto più viaggi che allenamenti). Il tecnico a Iannuzzi, che litiga con il pubblico (ha un passato in maglia Juvi) certifica che non c’è serenità. La resa (troppo) anticipata in questa partita è un brutto segnale. Gli ultimi dieci minuti sono un fastidioso supplizio. Bene Stewart jr. (32 punti) e Donadio (12), poi davvero poco altro. Il risultato finale è 98-73.
Note stonatissime per l’orchestra granata nella città del violino.