Nel Pisano nasce l’impianto che trasforma rifiuti in biogas

Nel Pisano nasce l’impianto che trasforma rifiuti in biogas

Alleanza tra Alia e Belvedere per produrre anche compost

Inaugurato oggi a Legoli, nel comune di Peccioli (Pisa), il nuovo impianto di Albe, joint venture tra Alia Multiutility (50%) e Belvedere (50%), destinato al recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani.
Entra in funzione un biodigestore anaerobico in grado di trattare annualmente 97mila tonnellate di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata della frazione organica, oltre a 8mila tonnellate di verde derivante da sfalci e potature, che daranno origine a 8 milioni di metri cubi di biometano e a 18mila tonnellate di compost per l’agricoltura.
Il nuovo impianto di Peccioli, insieme a quello simile inaugurato lo scorso maggio a Montespertoli (Firenze), spiega Albe in una nota, “consentirà l’autosufficienza dei comuni della Toscana centrale e di quella costiera, che potranno dunque trattare internamente il 100% di frazione organica da rifiuti solidi urbani e verde. Si apre così una nuova fase: quella dell’indipendenza nella gestione dei rifiuti organici con un ruolo, per i territori coinvolti, da assoluti protagonisti nella produzione di energia pulita grazie al biometano e al compost, chiudendo la catena dell’economia circolare, soprattutto perché il biogas è un importante contributo per ridurre la dipendenza nazionale dalle importazioni e consentire il passaggio da un’economia basata sui carburanti fossili ad una più pulita e sostenibile”.

Per il sindaco di Peccioli Renzo Macelloni, “il sito industriale in località Belvedere conferma il suo ruolo strategico all’interno del sistema di smaltimento e trattamento dei rifiuti della Regione Toscana: da sempre stiamo lavorando alla costruzione di un polo di interesse pubblico in partnership con aziende strategiche che hanno la nostra stessa missione”.
“Trasformare i rifiuti in biogas, e quindi in energia pulita – conclude Lorenzo Perra, presidente di Alia Multiutility – è una sfida tecnologica e al tempo stesso un’imperativa necessità ambientale. Abbiamo inaugurato un impianto che riveste un valore strategico per la chiusura del ciclo di recupero della frazione organica dei rifiuti urbani e per il raggiungimento dell’autosufficienza della Toscana”