Tara ‘N Trance, un album senza tempo
A vent’anni dalla sua uscita “Tara ‘N Trance” di Antonio Infantino resta un disco senza tempo perfettamente aderente alla nostra contemporaneità. Un connubio tra tradizione, quella che il musicista tricaricese ha portato in giro per una vita, e l’innovazione dell’elettronica, che al secolo della registrazione era cosa tutt’altro che scontata. Antesignano di un genere, una unione di lingue, di suoni, con violini stridenti, chitarre, suoni psichedelici, richiami alla cultura classica, quella cultura a cui Infantino è rimasto profondamente legato fino alla fine, e la sua riconoscibilissima accordatura, calco indelebile della seconda fase della propria carriera musicale. E poi la cultura popolare, con canto tricaricese che il fondatore dello storico gruppo “I Tarantolati di Tricarico” ha portato in giro per il mondo. Il rimando al pianto della Madonna di Jacopone da Todi e i tamburi che muovono, inesorabili, al ritmo costante, come le parole di Maria sotto la Croce della poesia del poeta perugino. Un album che sfugge a qualsiasi schema, rompe qualsiasi traccia di confine, spacca ogni argine. Uno spartiacque tra ciò che è stato e ciò che verrà. Un fiume in piena che si muove, come le nuvole, come l’ossessione del tarantismo e della musica immortale di Antonio Infantino.