Mohábbat (sull’Iran) di INC – InNprogressCollective a San Cesario di Lecce

Mohábbat (sull’Iran) di INC – InNprogressCollective a San Cesario di Lecce

Domenica 16 aprile alle 20:30 (ingresso gratuito) le sale della Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce ospitano la restituzione al pubblico della residenza artistica di INC – InNprogressCollective. Durante tutto l’anno continua, infatti, il percorso di “Sguardi meridiani”, nuovo progetto della compagnia leccese Astràgali Teatro, sostenuto da “Residenze per artisti nei territori (2022/2024)” del Ministero della Cultura in collaborazione con la Regione Puglia che propone un’azione di condivisione di ricerche e pratiche artistiche con residenze, momenti di presentazione, performance e spettacoli. Nelle ultime due settimane, InNprogressCollective ha proseguito il lavoro avviato nel 2022 dall’insegnante, coreografo, danzatore e performer iraniano Afshin Varjavandi, fondatore e direttore del collettivo e porterà in scena una prima versione della nuova produzione “Mohábbat (sull’Iran)“, frutto del confronto artistico con Alessandro MarconciniJenny MattaioliChiara Morelli ed Elia Pangaro. Info 3892105991 – teatro@astragali.org – www.astragali.it

Mohábbat è una parola persiana che significa “affetto, cura”: è così che Afshin Varjavandi identifica il fulcro della cultura da cui proviene, quella persiana, e lo spirito della gente dell’Iran. È da questo punto che è cominciata l’indagine del coreografo e dei danzatori, che insieme diventeranno il simbolo di una “famiglia”, una delle tante, fuggite dal loro paese di origine, alla ricerca di nuove speranze e di “un orizzonte” libero, infinito, vitale, privo della negazione della vita stessa. L’Iran oggi è conosciuto come luogo di atrocità e di negazione dei diritti umani, ma da 44 anni in Iran, ed in molti altri paesi della Terra, vengono istituzionalmente proibiti credi, diritti di espressione, di uguaglianza di genere, progresso ed emancipazione. Qual è il costo dell’abbandono della propria terra di origine? Quali sono le sensazioni che si provano a iniziare un viaggio senza ritorno abbandonando la propria casa, alla ricerca di una nuova casa? Mohábbat persegue un racconto libero e senza una cronologia definita, una sorta di “flusso di coscienza”, di brain-storming, che si avvale di ricordi personali, episodi, telefonate familiari tra parenti distanti, mescolati a molteplici immagini e riferimenti drammaturgici: dagli scatti fotografici di Gianni Berengo Gardin, fotografo che molto spesso ha ritratto il volto dei profughi, degli emigranti e dei viaggiatori (cfr. Emigranti alla Stazione Centrale, Milano 1971), ai dolci versi in stile ‘haiku’ del regista persiano Kiarostami, maestro del cinema della malinconia e dell’esistenza (cfr. Il vento e la foglia). Traendo spunto dal poeta persiano Sohrāb Sepehri (cfr. Un’oasi nell’attimo), che fin dall’infanzia fu rapito dal soffio del Mistero, da una “luce interiore” che lui identificava provenire da una stanza di colore azzurro nascosta dietro agli alberi di casa, Afshin Varjavandi  cerca, nella residenza, una danza eclettica, mista tra gesto contemporaneo, movement research e tecnica urban, uno spazio sacro immaginario, una fortezza, o un rifugio, dove non esiste alcun tipo di prevaricazione e di crudeltà, nel quale, con affetto, inviterà il pubblico della residenza di Lecce ad “entrare”. Affermando che se ogni essere umano mettesse tra le proprie priorità quella di avere cura degli altri, nessuno rimarrebbe privo della cura di cui noi tutti, umani con virtù e debolezze, siamo bisognosi.

INC – InNprogressCollective è un gruppo indipendente che si occupa di danze urbane, visual art e performing art. Il collettivo nasce nel 2006 a seguito della coreografia “Heim”, vincitrice della Settimana internazionale della danza di Spoleto, che attira l’interessamento di Elisabetta Terabust, Alberto Testa, Susan Sentler, Clarissa Mucci, Gigi Caciuleanu, Luc Bouy e degli addetti del settore e viene ospitata in alcuni importanti festival italiani (Amores di Bologna, Cross Roads di Firenze, Giffoni Film Festival, Notte Bianca di Roma, Fringe Festival di Spoleto). Da lì l’idea di costituire un gruppo stabile di giovani artisti, promotori di nuove forme di street art contemporanea, danze urbane e tendenze. Seguiranno le produzioni “Departure” (2007), “Underskin” (2008, vincitore della Settimana Internazionale della Danza di Spoleto), “Protest!” (2009-2010, vincitore S.I.D. Spoleto, “LatinArte”, premio UISP, premio Positano Leonide Massine), Oceania (2012, in produzione con La-MaMa Umbria, presentato al Festival LaMaMa Moves presso Ellen Stewart Theater di New York). Nel 2015 “toPRAY” debutta alla 58esima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, riscuotendo il sold out per tutte tre le repliche. Nel 2016 il regista Giuseppe Tornatore sceglie la compagnia INC per una scena danzata del suo ultimo film “La Corrispondenza”. Il fondatore Afshin Varjavandi si forma alla tecnica hip hop e agli stili urbani, con i più grandi maestri internazionali tra cui Omid Ighani, Marisa Ragazzo, Dominique Lesdema, Bruce Ikhanji, Archie Burnett per poi praticare classica, contemporanea, modern jazz, body contact, floor contact, grazie a importanti maestri come Christopher Huggins, Khosro Adibi, Baba Israel. Da anni insegna hip hop, house, videodance, experimental, voguing, waaking in tutta Italia e collabora in Italia con importanti centri nel settore moderno-urbano come CentroDanza (Perugia), Nuovo Spazio Danza (Jesi). Il suo lavoro nasce come incrocio tra danza urbana e movement research contemporaneo ed è considerato innovativo e fortemente influenzato dalla sua passione tout court e dalla sua formazione per l’arte figurativa. È un lavoro molto legato al linguaggio gestuale degli esseri umani, che Varjavandi considera di per sé una danza, una forma di espressione molte volte più efficace di quella verbale. Il danzatore declina la sua componente multiculturale nel suo lavoro facendone un tutt’uno, un crocevia di geografie, odori, colori, riferimenti religiosi. Riceve il plauso della critica che ne sottolinea il forte impatto emotivo, l’originalità scenica e la singolarità coreografica. Nel 2020 danza le coreografie di Sidi Larbi Cherkaoui per le scene del film Cyrano diretto da Joe Wright. Attualmente è in tournée con la DaCru Dance Company in People con la coreografia di Marisa Ragazzo e Omid Ighani; è  coreografo ospite di Unconventional Beauty\Stato di bellezze non convenzionali (Noha Dance Company) ed è  coreografo di ANTIdoti – rimedi alla decadenza culturale contemporanea (InNprogressCollective), che debutterà al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 2022 presenta Nas Maos | tra le mani, produzione dance installation, ceramic design exhibition, in collaborazione con Ėndiadi ceramics, presentato al 65° Spoleto Festival dei Due Mondi.

Dopo Valentina Sciurti e Davide Morgagni e InNprogressCollective, il ciclo di residenze proseguirà dal 14 al 18 maggio con i due attori del Burkina Faso Rakieta Kanazoe e Phylemon Ouedraogo, per chiudersi a ottobre con la presenza della Compagnia Carnevale di Milano. Nella Distilleria De Giorgi di San Cesario di Lecce, inoltre, Sguardi Meridiani ha accolto e accoglierà, nell’ambito di Teatri a Sud e altri progetti di Astràgali Teatro, “Decameron” di Giovanni Boccaccio della compagnia Diaghilev diretto e intepretato da Paolo Panaro (mercoledì 5 aprile ore 20:30 – ingresso 5 euro), “La rosa bianca. Ovvero, i poeti e la musica” di Astràgali Teatro (giovedì 13 aprile ore 20:30 – ingresso 5 euro nella sede leccese della compagnia) e gli spettacoli per ragazze e ragazzi “Storia di Bella” del Teatro le Forche, ispirato alla storia “La Penta mano-mozza” de “Lu Cunto De Li Cunti” di Gianbattista Basile (domenica 7 maggio ore 17:30) e “Ri-Fiuto” di Terrammare Teatro (domenica 14 maggio ore 17:30).

Sguardi Meridiani si inserisce nel più articolato progetto Teatri a Sud (info e programma www.astragali.it), ideato e promosso da Astràgali Teatro con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di San Cesario di Lecce: una scelta poetica e politica, la sfida di formare una comunità di artisti del Sud Italia e dei Sud del mondo, che faccia dialogare le diverse esperienze, i progetti, le buone pratiche, le esperienze di resistenza e che sappia rilanciare una riflessione sulla questione meridiana e sulle pratiche teatrali ed artistiche. Un ascolto e uno scambio tra esperienze diverse accomunate dalla necessità di nuove possibilità per una relazione più attiva con la comunità, per rallentare il depauperamento delle risorse, per la costruzione di modelli alternativi, per la messa in valore di quello che il sud possiede e per ribadirne la differenza.

La compagnia Astràgali Teatro nasce nel 1981 a Lecce per fare teatro, formare attori e dare vita ad uno spazio di circolazione dei discorsi e delle pratiche. Riconosciuta dal 1985 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come compagnia teatrale d’innovazione, dal 2012 è sede del Centro Italiano dell’International Theatre Institute dell’Unesco ed è membro dell’Anna Lindh Euro-Mediterranean Foundation for the Dialogue between Cultures. Ha realizzato progetti artistici, spettacoli, attività in circa 30 paesi in tutto il mondo. Nel corso di questi anni numerosi spettacoli hanno trovato casa in molti luoghi di grande interesse culturale in Italia e all’estero, anche in siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco.