Il 30 marzo h.15.30 con visita guidata alle cappelle del ‘700 _il Palazzo Marchesale apre a Pasquetta dalle 10 alle 13
- l’itinerario “I Percorsi del Sacro” a Melpignano si terrà domani 30 marzo, con visita guidata alle cappelle del ‘700, canti di passione e cibi della tradizione pasquale, come la “cuddhura. Appuntamento alle ore 15.30 all’Info Point in via Roma 16 (prenotazione obbligatoria al n. 3277128024) con la guida Paola Russo per una passeggiata guidata dalla scenografica piazza San Giorgio con la Chiesa Madre e la Cappella dell’Assunzione della Vergine, dove si verrà accolti dallo struggente “Lamento di Maria”, cantato, recitato e musicato da Salvatore Gervasi, Mariella Salierno e Letizia Gervasi del Centro di Cultura Popolare di Melpignano, per proseguire poi alla scoperta delle cappelle di San Rocco, San Michele Arcangelo e della Madonna di Costantinopoli, tutte private e aperte per l’occasione. Un tuffo nel passato tra aneddoti e leggende, per scoprire i riti pasquali, i canti di passione e della cultura popolare e i sapori della tradizione, concludendo il percorso nel Palazzo Marchesale per sentire il racconto della “cuddhura”, dolce della tradizione pasquale e ognuno avrà la sua, a forma di cestino, da degustare o portare a casa.
Ci sarà un’apertura straordinaria del Palazzo Marchesale di Melpignano nella mattinata di Pasquetta (il 1 aprile, h.10-13, ingresso libero), con la possibilità di passeggiare nel magnifico giardino all’italiana con una fontana tardo cinquecentesca nel mezzo e un pergolato di centosessanta colonne tutto intorno, arricchito da sedute in pietra locale ed essenze arboree: antiche varietà di alberi da frutto e poi l’agrumeto, il roseto, le erbe aromatiche e le piante ornamentali. Chi lo vorrà potrà partecipare alle ore 11 alla visita guidata di un’ora e mezza (prenotazione obbligatoria al n. 351 9733809, costo 5 €), per scoprire aneddoti, saghe, curiosità e segreti del Palazzo, a partire dal giardino all’italiana con le torri per finire nella cella carceraria del Palazzo ricoperta dai segni incisi nella pietra dai detenuti, passando per le due sale decorate a piano terra.