Meloni e l’inchiesta su Gioventù nazionale

Meloni e l’inchiesta su Gioventù nazionale

No all’antisemitismo ma condanna i metodi dell’inchiesta

La premier Giorgia Meloni affronta per la prima volta l’inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale condannando sia l’antisemitismo che i metodi usati per il reportage.

In molti attendevano la reazione di Giorgia Meloni sulla recente inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale e la premier ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni su questo argomento, sottolineando come l’antisemitismo non faccia parte del partito per poi condannare anche l’operato della testata, criticandone i metodi utilizzati.

Alla fine è successo, dopo una certa attesa, Giorgia Meloni ha commentato la recente inchiesta di Fanpage su Gioventù nazionale che ha puntato i riflettori sulle tendenze antisemite, fasciste e, in alcuni casi, naziste di alcuni dei suoi membri.

La premier ha esordito precisando come ha già chiesto al partito di prendere provvedimenti in merito e che non sapeva nulla di quanto stesse accadendo all’interno del gruppo. In seguito a tenuto a sottolineare come il razzismo, l’antisemitismo ed il nazismo siano incompatibili con Fratelli d’Italia e su questo punto non vuole alcuna ambiguità.

La Meloni ha però anche criticato il reportage di Fanpage dichiarando che infiltrarsi nei partiti politici, come ha fatto la giornalista, è un metodo che usavano i regimi, aggiungendo che “in 75 anni di storia repubblicana nessuno ha ritenuto di infiltrarsi in un partito politico e di riprenderne segretamente le riunioni“.

Ha infinte ribadito come questo metodo apra le porte ad un nuovo metodo di scontro politico, concludendo con “Prendo atto che da oggi, nello scontro politico, è possibile infiltrarsi nei partiti politici e nelle organizzazioni sindacali, riprenderne segretamente le riunioni e pubblicarle discrezionalmente. Perché i partiti politici mi stanno dicendo che si può fare: ne prendo atto“.