Una voce e una chitarra, quelle del cantautore salentino Massimo Donno, per raccontare Fabrizio De André, la sua Genova, il suo amore, la sua anarchia, la sua solitudine. Un viaggio, che inizia nel 1940 e finisce nel 1999, che parte da Genova e finisce a Milano, che esplora tutto ciò che accade tra “Tutto Fabrizio De André” del 1966 ed “Anime Salve” del 1996. Trent’anni di musica, poesia, posizioni ideologiche e politiche, vicende umane in un’Italia in continuo movimento. Cantautore e musicista, Donno si divide tra canzone, teatro e scrittura. Dopo “Amore e Marchette” (Ululati/Lupo Editore, 2013), “Partenze” (Visage Music, 2015), prodotto dall’organettista Riccardo Tesi, e “Viva il Re!” (SquiLibri Editore/Visage Music 2017), nel 2022 per SquiLibri editore pubblica “Lontano“. Il suo quarto album contiene importanti collaborazioni con Nabil Bey, Alessia Tondo, Mariella Nava, Rachele Andrioli, Redi Hasa, Gabriele Mirabassi, Ferruccio Spinetti e Petra Magoni (Musica Nuda), Alessandro D’Alessandro, Marco Bardoscia, Daniele Sepe e Juan Carlos “Flaco” Biondini.
Artista poliedrico da sempre attivo nella scena underground salentina, Max Nocco è un collezionista instancabile di vinili e dj che attinge a piene mani a jazz, soul, dub, rock, new wave, elettronica, kraut, hip-hop, funk e molto altro.
Durante la serata si potranno degustare drink e aperitivi e conoscere le biodiversità vegetali dell’Orto Botanico. Guidati dalle esperte e dagli esperti dell’Università del Salento si camminerà tra le collezioni di piante della macchia mediterranea, della garriga e dei prati, incontrando le specie di interesse alimentare e farmacologico-officinale, le idrofite di interesse artigianale, le specie rare ed endemiche. L’Orto Botanico è un nucleo di circa 1,7 ettari, posto sul luogo dove sorgevano le vecchie cave di tufo retrostanti Villa Tresca, lungo la strada per Monteroni. Al suo interno sono ancora presenti piccoli gruppi di eucalipti e di pino d’Aleppo, risultato di piantumazioni precedenti all’istituzione del campus universitario, mentre lungo il suo perimetro sono state piantumate specie autoctone ed ornamentali. In due piccole aree umide (un laghetto ed un idrofitario) sono ospitate le piante acquatiche; sul lato opposto sono collocati un rock-garden con piante succulente coltivate in piena terra, oltre ad una piccola collezione di piante officinali ed aromatiche mediterranee.