Classe 1972, catanese di nascita ma newyorkese d’adozione (tanto da ottenere anche la cittadinanza statunitense), Marco Panascia (pronunciato “Pana-SEE-ah”) è un bassista, compositore e didatta. La sua competenza in molti contesti musicali diversi e le sue forti doti tecniche ed espressive, sia sul contrabbasso che sul basso elettrico, gli hanno fatto guadagnare elogi sinceri in tutto il mondo. Panascia ha fatto parte dei gruppi di alcuni dei più importanti musicisti della musica jazz internazionale, come Kenny Barron, Mike Stern, Randy Brecker, Eric Reed, Dado Moroni, Alvin Queen, Bobby Watson, Peter Bernstein, Claudio Roditi e David Kikoski, e ha suonato in alcuni dei migliori festival e locali musicali del mondo, come il Montreux Jazz Festival, l’Hollywood Bowl e il Kennedy Center for the Performing Art. Sotto la guida del leggendario Carol Kaye e dei maestri del contrabbasso classico Nello Nicotra e Bertram Turetzky, Panascia è stato il vincitore del primo premio del Concorso internazionale di contrabbasso di Edimburgo nel 1998 in Scozia. Dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, ha conseguito una laurea in musica presso il Berklee College of Music di Boston e un master in musica presso la Manhattan School of Music di New York City, ottenendo una borsa di studio per l’intero corso. Attualmente docente a contratto presso la New School University di Manhattan, viene spesso invitato a insegnare in clinics e masterclass negli Stati Uniti e all’estero. Panascia al basso acustico ed elettrico ha suonato con alcuni degli artisti più apprezzati della scena jazz contemporanea e non solo, come Lee Konitz, Joe Lovano, Dave Liebman, Roy Hargrove, Chris Botti, Gary Burton, Seamus Blake, Peter Erskine, Adam Nussbaum, Greg Hutchinson, Lewis Nash, Matt Wilson, Victor Lewis, Nasheet Waits, Helen Sung e Francesco Cafiso. A proprio agio anche nel Pop e nel R&B, Panascia si è esibito con Natalie Cole, Patti LaBelle, Jennifer Holliday e Brian McKnight, ed è stato in tournée in Canada e negli Stati Uniti con il pluripremiato trio Pop operistico italiano, Il Volo. Ogni volta che ha del tempo libero dal suo frenetico programma di tournée internazionali, si può sentire Panascia esibirsi in alcuni dei luoghi più famosi di New York, come leader del suo gruppo. o come sideman con diversi musicisti di fama mondiale sulla scena. Come ulteriore indicazione delle capacità di sideman di Panascia al di fuori del mondo del jazz, ha sostituito regolarmente il leggendario bassista Tom Barney in “Il Re Leone” della Disney, il terzo spettacolo di Broadway più longevo nella storia e la produzione di Broadway con il maggior incasso di tutti i tempi, ed è stato uno dei bassisti presenti nell’innovativo spettacolo Off-Broadway “Sleep No More” tra il 2012 e il 2017. Ulteriori spettacoli ai quali ha partecipato a Broadway e Off-Broadway sono “Frozen” della Disney, “Beetlejuice” ed altri ancora. Panascia è anche un bassista di prima scelta nella scena musicale del cabaret e dei cantautori newyorkesi, e mantiene una forte presenza sui social media, Oltre ad essere presente come sideman in più di 50 registrazioni, il primo album di Panascia come leader, “Bass Duo Live”, è stato pubblicato nel 2014, e documenta un concerto dal vivo inedito con Dario Deidda, uno dei musicisti jazz italiani più celebrati, su una performance di duo di bassi acustici/elettrici swing e grande interplay. Dell’aprile 2021, è la sua partecipazione all’album di debutto del fenomenale chitarrista jazz Dan Wilson pubblicato per l’etichetta Mack Avenue, con Christian Sands, Jeff “Tain” Watts, Joy Brown, con la produzione di Christian McBride. Marco Panascia suona ed è endorser dei Markbass amplifiers, di Mike Lull Custom Electric Basses, e Alter Ego Basses, D’Addario Strings and Kolstein Bass Covers and Rosin.
Siciliano, classe 1980, Dino Rubino ha cominciato a muovere i primi fondamentali passi su importanti palchi nazionali e internazionali già nel 1998. Nel 1991 inizia a studiare pianoforte classico al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania. Nel 1994, dopo aver visto suonare Tom Harrell, decide di iniziare a studiare la tromba abbandonando così lo studio del pianoforte classico. Nel 1995 frequenta i seminari di Siena Jazz e gli viene assegnata una borsa di studio per l’anno successivo. Nel 1998 partecipa e vince il Premio Massimo Urbani come miglior talento nazionale emergente. Nel 2000 viene chiamato da Furio Di Castri per far parte al progetto “Giovani artisti d’Europa”, progetto che durerà un paio d’anni tenendo concerti Torino, Sarajevo, Israele, Stoccolma. Nel 2001 decide di abbandonare la tromba e ricomincia lo studio del pianoforte. Nel 2007 riprende a suonare la tromba. Nel 2008 entra a far parte del gruppo di Francesco Cafiso. Collabora con Cafiso per cinque anni incidendo sei dischi. Nel 2009 si diploma in pianoforte e inizia la specialistica in jazz al Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina che ottiene nel 2012. Nel 2010 viene chiamato da Paolo Fresu per entrare a far parte della sua etichetta discografica Tùk Music. Nel 2011 inizia ad insegnare al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania. Nel luglio 2014 è ospite per una residenza mensile all’Istituto di Cultura Italiano di Parigi all’interno della rassegna “Les promesses de l’Art”. Nel 2017 nasce il Monk Jazz Club di cui è il direttore artistico. Ha registrato otto dischi a proprio nome “Mi sono innamorato di Te” per l’etichetta Giapponese Venus, “Zenzi” e “Kairòs” per la Tùk Music di Paolo Fresu, “Roaming Heart” in piano solo coprodotto dalla Tùk Music e dall’etichetta francese Bonsai Music, “Where is the Happiness”, “Tempo di Chet” coprodotto con Paolo Fresu e Marco Bardoscia, “Time of Silence” e “Gesuè” ancora per la Tùk. Nel corso degli anni ha suonato in moltissimi Festival in giro per il mondo (Isole Canarie, Londra, Marciac, Shangai, Portogallo, Belgrado, Macedonia, Città del Messico, Colombia, Venezuela, Rochester, Kiev, New York, Libano, Toronto, Jakarta, Parigi, Lima, Santiago del Cile, Madrid, Praga, Berlino). Attualmente è attivo con il suo progetto in solo, “Roaming Heart” e il nuovo trio con Marco Bardoscia e Stefano Bagnoli. Il suo tocco è ormai un segno di riconoscimento in quanto a stile e bellezza interpretativa, confermando – anche per ciò che riguarda la composizione – l’estrema capacità creativa che lo contraddistingue sin dagli esordi.
Siciliano, classe 1972, Giuseppe Mirabella è un chitarrista jazz, didatta e compositore. Ha conseguito la Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica all’Università degli studi di Catania e la Laurea Magistrale in Discipline Musicali al Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina. Nel 1999, in seno alla rassegna Umbria Jazz Festival, vince la borsa di studio della prestigiosa Berklee School di Boston e il Premio come migliore chitarrista. Nel 2001 vince il concorso internazionale “Eddie Lang”, massimo riconoscimento in Italia per giovani chitarristi jazz. Ha collaborato, suonato e registrato con musicisti jazz come Dado Moroni, Pietro Tonolo, Francesco Cafiso, Adriane West, Adam Nussbaum, Reggie Johnson, Stanley Jordan, Giovanni Mazzarino, Dino Rubino, Flavio Boltro, Barbara Casini, Rosario Bonaccorso, Mimmo Cafiero, Emanuele Cisi, Paolino Dalla Porta, Sandro Gibellini, Gegè Telesforo, Enrico Zanisi ed ha registrato sia come sideman che come leader per alcune delle maggiori etichette jazz Italiane: Phylology, ABeat e la Tùk Music di Paolo Fresu. Ha registrato, da leader, i lavori “Moods”, “Naumachia” e “Braintrain” insieme al compositore Salvatore Pennisi, e “Kairòs” con Dino Rubino. Ha collaborato con la facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania svolgendo attività didattiche e seminari inerenti i segnali audio e l’Informatica Musicale. È l’ideatore di “guitarLayers”, un software professionale per l’apprendimento e la didattica della chitarra, distribuito dalla Apple e utilizzato, da musicisti, insegnanti e scuole di tutto il mondo.