Quello sfregio alla periferia di Lecce in viale Giovanni Paolo II: degrado, scheletri di cemento nei cantieri. Lo “Sportello dei Diritti”: altro che strade asfaltate per il “Giro d’Italia”
Sono passati esattamente dieci anni da quando denunciammo la perdurante e incombente presenza di quel maestoso moloch di cemento che si staglia sulla sinistra di chi percorre viale Giovanni Paolo II con direzione “stadio” all’intersezione con via Lucca. Un’eterna incompiuta, un’opera di privati che è ormai poco più di un rudere di cemento armato e ruggine, come hanno tenuto a ribadire i cittadini che già lo avevano segnalato a Giovanni D’AGATA, presidente dello “Sportello dei Diritti” e che si erge nel bel mezzo di un cantiere praticamente aperto ed in disuso e perciò a rischio per i tanti bambini che risiedono nella zona. Si sa, evidenzia Giovanni D’Agata, che in questi casi poiché si tratta di strutture private non è semplice intervenire per la pubblica amministrazione, ma quando decorrono decenni e ancora decenni nell’inerzia più totale dei proprietari nonostante le ripetute segnalazioni di chi ha veramente a cuore la propria città è opportuno che gli enti facciano qualcosa per dimostrare la loro presenza e la superiore necessità del bene pubblico rispetto all’interesse, peraltro, inerte ed omissivo di pochi. Quindi, non si parli solo d’iniziative estemporanee come l’asfalto sulle strade cittadine interessate dal “Giro d’Italia” che appare più come mettere la polvere sotto il tappetino se non si tenta nessuna soluzione definitiva per problemi sedimentati che appaiono dei cancri in una città meravigliosa come quella di Lecce.