Impatto di Xylella fastidiosa nel Salento

Impatto di Xylella fastidiosa nel Salento

Intervista al Dottore Agronomo Antonio Bruno sulla pubblicazione riguardante l’impatto di Xylella fastidiosa nel Salento

Grazie per aver accettato di parlare con noi oggi. Lei ha studiato la recente pubblicazione sugli impatti socio-economici di Xylella fastidiosa nel Salento. Può spiegarci in parole semplici quali sono i risultati principali di questa ricerca?

Dott. Antonio Bruno: Certo, con piacere. La ricerca ha evidenziato che l’invasione di Xylella fastidiosa subsp. pauca (Xfp) ha causato danni significativi alle aziende olivicole del Salento, con una riduzione media del Margine Operativo Lordo di circa 837 € per ettaro. Questo si traduce in una perdita totale di 132 milioni di € nell’area colpita, che copre circa 150.000 ettari. Inoltre, c’è stata una riduzione di 7 ore lavorative per ettaro, con una perdita totale di 1.050.000 ore di lavoro in tutta la provincia di Lecce. Questi numeri mostrano chiaramente che l’impatto di Xfp non è solo economico, ma anche sociale, colpendo le famiglie e le comunità rurali che dipendono dall’olivicoltura.

Questi dati sono davvero allarmanti. Quali sono, secondo lei, le implicazioni più immediate per i proprietari di oliveti del Salento?

Dott. Antonio Bruno: Le implicazioni sono molteplici. Innanzitutto, i proprietari di oliveti  stanno affrontando una riduzione significativa dei redditi a causa della diminuzione della produzione e della qualità dell’olio. Molti stanno lottando per mantenere le proprie aziende a galla. Inoltre, la perdita di ore lavorative significa che ci sono meno opportunità di lavoro per i braccianti e i lavoratori stagionali, il che ha un impatto diretto sulle famiglie e sull’economia locale. È urgente che vengano messe in atto politiche di sostegno finanziario e tecnico per aiutare i proprietari di oliveti  a convertire le colture o adottare pratiche agricole alternative.

La ricerca menziona anche l’importanza di identificare un risarcimento equo per i proprietari di oliveti  colpiti. Cosa ne pensa?

Dott. Antonio Bruno: È fondamentale. Tuttavia, invece di limitarsi a risarcire direttamente i proprietari degli oliveti, credo che sarebbe più efficace affidare le risorse finanziarie a un Ente pubblico tecnico, composto da Agrotecnici, Periti Agrari e Dottori Agronomi e Forestali. Questo Ente avrebbe il compito di rigenerare il paesaggio rurale, ripristinando gli oliveti e il territorio colpito da Xfp. Una volta ottenuti risultati concreti, il paesaggio rigenerato potrebbe essere restituito ai proprietari degli oliveti. Questo approccio garantirebbe una gestione più efficiente delle risorse e una rigenerazione del territorio basata su competenze tecniche e scientifiche.

Oltre agli aspetti economici, la ricerca parla anche di impatti sociali e culturali. Può approfondire questo punto?

Dott. Antonio Bruno: Certamente. L’olivicoltura non è solo un’attività economica nel Salento; è parte integrante della nostra identità culturale e del nostro paesaggio. La perdita di milioni di ulivi secolari non solo ha un impatto visivo, ma minaccia anche tradizioni secolari legate alla coltivazione dell’olivo e alla produzione di olio d’oliva. Inoltre, il degrado del paesaggio potrebbe avere ripercussioni negative sul turismo, che è un’altra importante fonte di reddito per la regione. È essenziale che qualsiasi intervento tenga conto non solo degli aspetti economici, ma anche di quelli culturali e sociali.

Cosa possono fare i cittadini della provincia di Lecce per supportare i proprietari di oliveti  e contribuire a mitigare gli effetti di Xfp?

Dott. Antonio Bruno: I cittadini possono giocare un ruolo cruciale. Innanzitutto, sostenendo i produttori locali acquistando olio d’oliva e altri prodotti agricoli del territorio. Inoltre, è importante sensibilizzare la comunità sui temi della sostenibilità agricola e sulla necessità di adottare pratiche rispettose dell’ambiente. Infine, i cittadini possono partecipare attivamente a iniziative di ripristino del paesaggio e di conservazione delle tradizioni locali, come la potatura manuale degli ulivi e la costruzione di muretti a secco.

Infine, qual è il messaggio che vorrebbe lasciare ai cittadini del Salento?

Dott. Antonio Bruno: Vorrei dire che, nonostante le difficoltà, c’è speranza. La ricerca scientifica sta facendo passi avanti nello sviluppo di varietà di olive resistenti a Xfp e nell’individuazione di metodi di controllo più efficaci. Tuttavia, è essenziale che tutti, dalle istituzioni ai singoli cittadini, collaborino per affrontare questa crisi. Dobbiamo lavorare insieme per preservare il nostro patrimonio agricolo, culturale e paesaggistico, garantendo un futuro sostenibile per le generazioni future. L’idea di un Ente pubblico tecnico che gestisca le risorse per rigenerare il paesaggio rurale è una proposta concreta che potrebbe fare la differenza, restituendo ai proprietari degli oliveti un territorio rigenerato e produttivo.

Grazie, Dottor Bruno, per il suo tempo e per le sue preziose informazioni. Speriamo che questa intervista possa contribuire a sensibilizzare la comunità sul tema.

Dott. Antonio Bruno: Grazie a voi. Spero che questa intervista possa aiutare a diffondere consapevolezza e a promuovere azioni concrete per affrontare questa sfida.

Lascia un commento