Il tris è servito. Bologna, Brindisi e Rieti, tre big del campionato, messe al tappeto contro ogni pronostico ed ogni speranza. 15 giorni di gloria, insomma, che nessuno aveva previsto. Anche perché a questi tre impegni difficilissimi HDL Nardò Basket ci è arrivata in crisi di risultati e di fiducia e lo spessore degli avversari presagiva scenari di tracollo più che di rinascita. Invece il Toro è rinato, battendo una dopo l’altra tre assolute protagoniste della A2. L’ultima, Rieti, è arrivata a Lecce da capolista e con uno score di sei vittorie su sette, senza riuscire ad entrare mai in partita, perdendo la sfida con i granata su ogni terreno. Iannuzzi e compagni (nonostante rotazioni ridotte a otto uomini) hanno sfoderato una gigantesca prova difensiva che ha sfiancato e sfiduciato i laziali, che non sono riusciti ad andare oltre al solito fatturato di punti e presenza di Jazz Johnson. Ma anche in attacco HDL ha fatto vedere cose egregie con quattro uomini in doppia cifra e percentuali di tutto rispetto. Difesa e attacco, singoli e squadra, trascinatori e gregari, si è formata una chimica che sta portando prestazioni e punti, tanto da aver spedito Nardò a 8 punti, nel gruppone di metà classifica, lontano (per ora) da patemi.
Citazione doverosa per il pubblico granata. Anche ieri sera pienone ed entusiasmo straripante. È scoccata una scintilla. Serve e servirà, perché in casa il Toro gioca in uno scenario stupendo che aiuta.
In sala stampa coach Luca Dalmonte si presenta solo per salutare e per lasciare l’analisi al suo vice, il primo assistente Gabriele Castellitto, dando una piccola lezione di gestione del gruppo e di coinvolgimento di tutte le risorse. “Vorrei sfilarmi dall’apparire – ha detto brevemente l’head coach – e premiare il “noi”, lo staff, e quindi Gabriele Castellitto, che lo merita”. Il coach di Brindisi è entusiasta della vittoria con Rieti e di queste due settimane che hanno cambiato il volto della stagione. “Nardò è in crescita – ha detto il numero due granata – significa che il lavoro che stiamo facendo sta pagando. Agli inizi abbiamo avuto un po’ di difficoltà, ma questa squadra se gioca in un determinato modo può competere davvero contro chiunque in questo campionato. Stasera abbiamo fatto una partita di livello dal punto di vista difensivo, li abbiamo sempre tenuti sotto i 18 punti nei primi tre quarti, anche se nell’ultimo inevitabilmente siamo calati. Anche l’aspetto offensivo, con quattro giocatori in doppia cifra, ci soddisfa. Siamo contentissimi per le tre vittorie, con performance in crescendo, con un passo in più partita dopo partita. Questa è la cosa che ci deve dare fiducia. Ci godiamo questa serata, poi torneremo in palestra per pensare all’impegno di mercoledì”.
In casa reatina c’è delusione. L’impatto con il Toro è stato doloroso, forse un avversario così in palla non era stato previsto dai radar della Real. “Abbiamo subito 40 minuti – ha sottolineato con amarezza coach Alessandro Rossi – facendo una partita terribile sia dal punto di vista offensivo che difensivo. Io per primo devo capire i motivi, perché quando le cose non vanno la responsabilità è mia. Non siamo arrivati pronti per questa partita, fermo restando il talento di Nardò, che nei momenti un po’ critici ha sfruttato gli americani che hanno tolto le castagne dal fuoco. Certo, sono lì per quello. Abbiamo fatto una partita confusionaria anche in attacco, non abbiamo trovato mai continuità nelle giocate. Complimenti a Nardò, noi abbiamo fatto un passo indietro. Oggi mi dispiace più per la prestazione che per il risultato”.
Il tour de force è iniziato. Mercoledì si torna in campo a Piacenza, poi domenica a Verona. Poi altro turno infrasettimanale in casa con Torino e la domenica seguente trasferta ad Avellino. Serviranno lucidità ed energia.