Forse il Toro meritava di più, ma lo sport a volte sa essere crudele. HDL Nardò Basket tiene testa in sei uomini sino all’ultimo secondo a Wegreenit Urania Milano. Una partita bellissima, che i granata sembravano aver mollato nel terzo quarto e che riprendono coraggiosamente nel quarto, arrendendosi solo all’ennesima prodezza della serata di uno stratosferico Amato (79-81). Forse davvero non si poteva fare di più, con Nikolic, Woodson, Iannuzzi e Giuri fuori per infortunio e con Smith arrivato nel Salento solo giovedì sera (il nulla osta per il suo utilizzo è arrivato fuori dalla scadenza consentita). I segnali, ancora una volta, sono tutti confortanti. Il fatturato per niente. Ma l’unica cosa da fare è attendere che il vento cambi, senza nel frattempo perdere la fiducia.
Il quintetto di partenza è inedito e non può essere altrimenti: Zugno, Donadio, Mouaha, Stewart jr. e Pagani. Urania senza Gentile e Cesana, invece c’è Udanoh, alla vigilia dato anch’egli per assente. Leggio dall’angolo apre le marcature, Stewart jr. fa subito pari. Pagani e Zugno, capitano di giornata, arrotondano. Milano, però, non si scompone, e ritorna sotto (8-7). Partita difficile, come nelle previsioni, la taglia degli ospiti è più larga e si sente. Mecacci, che ha una panchina cortissima, cambia solo a tre minuti dalla prima pausa, entra Ebeling per Pagani. L’ex Amato, intanto, scalda le mani dalla distanza con due triple consecutive. È un Toro da battaglia che cerca di sfruttare tutte le pieghe del match. Il primo quarto si chiude 17-19.
Mouaha mette subito una tripla, poi anche un canestro in acrobazia (con fallo di Potts). Ma sull’altro fronte c’è un Amato in gran spolvero, sul quale non c’è difesa che tenga. I ritmi della sfida non sono alleati di una squadra come quella granata, che ha gli uomini contati. Punti preziosi da Ebeling, che poi gioca bene in difesa su Udanoh. Donadio fa centro dal perimetro (32-30), poi strappa una palla nella giungla dell’area e deposita in solitaria. Si gioca punto a punto, perché Urania replica con puntualità. Cresce anche Stewart jr., oggi più che mai decisivo nelle offensive granata. Il finale del Toro è incoraggiante, si va al riposo lungo sul 44-42.
Aprono Potts, Amato e Leggio, ritorno in campo da incubo per HDL (44-49). Mecacci chiama subito il time-out. Donadio timbra dall’angolo e restituisce fiducia ai suoi. C’è un giocatore in campo che è una spanna sopra tutti, Andrea Amato, che dirige i suoi come una sinfonia e colpisce quando serve. Un ex spietato che regala un sontuoso +10 ai meneghini. Nardò ha perso connessioni e fiducia, tentando spesso iniziative individuali. Urania dilaga, è un terzo quarto horror per chi gioca in casa (8-29 il parziale). Il treno granata è deragliato prima del previsto. Il saldo della terza frazione toglie il fiato e le speranze: 52-71.
Significativo parziale granata in apertura dell’ultimo atto (10-2), c’è ancora partita. Segna Cavallero all’uscita dal time-out di Cardani, risponde Zugno in penetrazione. Mouaha mette una bomba importante, ma segnano subito Amato e Maspero. A quattro dalla fine Nardò deve recuperare nove punti (70-79), serve cuore ed energia. Che arrivano. Pagani mette due punti emergendo nel traffico del pitturato, per Cardani è sufficiente per fermare il gioco. Il Pala San Giuseppe è una bolgia, Stewart jr. cavalca l’onda con il solito canestro in avvitamento. Il Toro è in apnea, ma ai Wildcats si sono improvvisamente bagnate le polveri. Stewart jr. dalla lunetta fa 76-79 a 1’34” dal termine. Dall’altra parte Maspero fa fallo (il quinto) e il Toro torna in possesso di un pallone di importanza cruciale. Tecnico a Udanoh per proteste, Stewart jr. segna il libero, ma nella concitazione sotto canestro c’è un fallo in attacco di Pagani. Che poco dopo fa la rapina del secolo andando a schiacciare il 79-79 con tutta la rabbia sua e dei 1200 di un palazzetto in fiamme. Ma, come detto, in campo c’è un alieno. Amato (29 punti personali) trova dal cilindro un canestro più efficace che bello e la chiude 79-81.
Un Toro commovente si è fermato a un centimetro dall’impresa. Che peccato.
(in allegato alcune foto e a questo link https://we.tl/t- NyPowSEPfO gli highlights del match_credits Andrea Cecere)