Dr. Jekyll e Mr Hyde. Prima all’altezza di un avversario certamente importante, poi nullo, inconsistente, impreciso. HDL Nardò Basket per 20 minuti tiene testa a Weegreenit Urania Milano degli ex Amato e Maspero, poi si defila letteralmente dal match, staccando la spina del gioco, dell’intensità, di tutto quello che servirebbe quanto meno per giocarsela. Matteo Mecacci, alla prima in granata, tocca con mano tutti i malanni di questa squadra, che anche a Milano regala a lungo l’impressione di potersela giocare con chiunque e nello stesso contesto mostra per intero la propria fragilità, emotiva prima che tecnica. Fino a quando c’è stata partita, le novità del nuovo corso sono piaciute. Ma, ieri come oggi, c’è la necessità di restare connessi e di non farsi travolgere dagli episodi.
I primi cinque uomini del coach senese sono Zugno, Woodson, Mouaha, Stewart jr. e Iannuzzi. Il Toro è subito spigliato nell’atteggiamento e fluido nella manovra, le bombe di Stewart jr. e Woodson aprono la serata granata. Milano risponde colpo su colpo sfruttando soprattutto centimetri e muscoli di Udanoh. Una tripla di Amato porta avanti i padroni di casa (16-13), Mecacci spedisce nella contesa Donadio e Nikolic, poco più tardi anche Ebeling e Thioune. Mouaha è impeccabile dalla lunetta e tiene in scia il Toro, che nel finale paga qualche sbavatura. Il primo quarto termina 27-21.
Nardò si ripresenta in campo senza americani, i Wildcats alzano subito il livello dell’intensità difensiva sporcando più di qualche offensiva degli ospiti. Cesana dall’angolo fa 35-23, costringendo Mecacci al primo time-out. HDL sembra aver perso la fiducia delle prime battute, Nikolic dal perimetro prova a far riprendere il filo ai suoi. Gentile impone la sua legge fatta di talento e fisicità, ma la partita apre poi una fase tutta granata con un parziale di 8 punti (39-36) che stavolta suggerisce a Cardani una pausa di riflessione. Mouaha sigla il pareggio con una bomba in contropiede, poco dopo Stewart jr. ne mette altri due (39-41). Urania è al palo con 13 punti consecutivi subiti senza alcuno all’attivo. Ma nel finale di frazione ha un sussulto, il segnale che trasformerà la sfida. Squadre negli spogliatoi sul 45-41.
Urania riprende con un break di 6-0 che stordisce Nardò, rientrato sul parquet svagato e senza cattiveria. Wegreenit prova a spezzare la partita allungando il parziale a 15-0 (60-41), fase di buio totale per gli uomini di Mecacci. Le conclusioni dall’arco di Stewart jr. ed Ebeling (2) non entrano, mentre sull’altro fronte ci sono le idee decisamente più chiare. Il match di HDL prende la piega di un tracollo. Woodson rompe finalmente il ghiaccio quando mancano 1′ 40″ alla fine di un terzo quarto che è un film di Dario Argento. Il parziale di frazione è pesantissimo, 23-5, quello totale anche, 68-46. È notte fonda.
Gli ultimi dieci minuti all’Allianz Cloud sono un’inutile e deprimente passerella. Anche perché Urania accende qualche effetto speciale, infierendo su un avversario al tappeto, e manda in campo nel finale due ragazzini (del 2005 e 2006). Il bilancio finale è 85-62, con appena 21 punti nel secondo tempo e un mucchio di cose fatte male (per esempio, 25 palle perse). Per il momento il nuovo Toro di Matteo Mecacci dura metà partita.