I dieci anni del “Francesco Margari Design Studio” sono stati venerdì sera un’occasione di celebrazione, racconto e condivisione racchiusi in una location, il Casta Black Box, alla periferia di Lecce, che ha stupito tutti i presenti per design, innovazione, sostenibilità.
La storia della famiglia Margari nasce nel 1967, quando Mario Margari fonda Mobilcasa Margari, diventando una delle realtà più rappresentative del Salento: un’importante eredità passata al figlio, Francesco Margari, che dopo oltre 20 anni di esperienza nel settore dell’arredo decide di intraprendere un nuovo percorso professionale orientato alla progettazione d’interni e alla creazione di arredi. Nel 2014 prende vita, quindi, Francesco Margari Design Studio. Da qui, la volontà di un evento celebrativo per raccontare verbalmente e illustrare visivamente un concetto di design green diventato realtà. “Dieci anni intensi, a tratti difficili, ma pieni di vita”, commenta Francesco Margari, “Abbiamo scelto il Black Box di Casta per celebrare questa ricorrenza perché è il frutto di una serie di
collaborazioni intavolate con aziende e professionisti che hanno lavorato all’unisono per dare sostanza a quella che inizialmente era soltanto un’idea, un sogno. Sarebbe impossibile elencare tutte le persone che hanno dato fiducia al nostro studio e che hanno creduto in noi, ma il mio pensiero va veramente a ognuna di loro, perché hanno reso possibile questo traguardo”. Casta Black Box, infatti, è il frutto della concezione estetica e funzionale elaborata per ridefinire la palazzina uffici di “Casta s.r.l”, storica attività familiare di stampa e lavorazione di lamiere in acciaio, trasformata sotto la guida dei fratelli Andrea e
Chiara Cazzolla, in una realtà che oggi conta 270 dipendenti e una sua presenza nei settori della produzione di carrelli elevatori, macchine agricole, per il movimento terra e per il ferroviario. La nuova struttura è rivestita da una facciata ventilata che ne caratterizza l’aspetto e genera spazi intermedi tra l’edificio e la quinta di facciata, per accogliere alberi e verde verticale che mitigano l’aspetto industriale della nuova architettura e creano un rapporto di interscambio tra l’intervento architettonico e la natura.
La sua progettazione è stata l’opportunità giusta per sperimentare un’idea che ambisce a diventare “prodotto”, un catalogo composto da varianti più o meno decorative. Ne è nato “Casta Lab”, un laboratorio di ricerca e sviluppo nato per filiazione da “Casta s.r.l.”, presentato ieri dall’architetto Lorenzo Gemma, che ne segue la direzione artistica. Casta Lab muove i suoi primi passi verso l’individuazione di una serie di decori a traforo su metallo originali e identitari per offrire al mercato e ai progettisti la possibilità di realizzare facciate ventilate o decorative, utili a rigenerare edifici già esistenti o partecipare alla definizione di nuove geometrie.