Hdl Nardò Basket torna alla vittoria nella penultima gara della fase a “orologio”. Una prova convincente contro Moncada Energy Fortitudo Agrigento, che frutta due punti di enorme importanza e che restituisce fiducia e morale. Trascinata dagli americani Smith e Stewart jr. (57 punti in due), la squadra granata esegue alla perfezione il compito, nonostante un pasticcio arbitrale nel finale di match che ha scaldato gli animi e forse riaperto una contesa praticamente a senso unico.
Parravicini, Baldasso, La Torre, Stewart jr. e Donda è il quintetto iniziale di Dalmonte, che deve rinunciare a Iannuzzi. L’avvio granata è stratosferico. 16-1 a metà tempo con 10 punti di Stewart jr. e 6 di Baldasso (due triple a testa), i siciliani rompono il ghiaccio con Meluzzi dalla lunetta solo dopo tre minuti e mezzo. Il Toro tira il fiato e Sperduto e Cohill lentamente mangiano il vantaggio dei padroni di casa con un parziale di 10-0. Entrano Nikolic e Smith, l’americano timbra subito dall’arco. Altri 4 punti consecutivi di Stewart jr. tengono a distanza di sicurezza la Fortitudo di Sicilia. Entrano anche Maspero e Ferrara. Qualche fischio discutibile della terna alza la temperatura, già molto calda, del Pala San Giuseppe. La prima pausa arriva sul 26-19.
Agrigento adesso gioca meglio e domina sotto il tabellone, sfruttando pienamente l’assenza di Iannuzzi. Nardò allora va sul perimetro e Smith infila un’altra tripla. Risponde subito Ambrosin, che mette a referto i primi punti personali del match. Se il Toro soffre nel pitturato, il problema di Agrigento è neutralizzare le incursioni a canestro di Smith, che sceglie il corridoio centrale come quello preferito. Due liberi del newyorchese riportano Hdl a +11, La Torre poco dopo fa +13. Dalmonte fa debuttare Alessandro Ceparano, servirà anche la sua energia. Intanto Smith allunga la collezione di colpi dalla linea dei 6,75 e Nardò va a +16. Maspero atterra male sul terzo tempo e la caviglia va ko, non rientrerà più. Si va negli spogliatoi sul 50-33, è una versione del Toro sin qui tra le migliori.
La tripla di Cohill apre le ostilità al rientro in campo, segna anche Ambrosin con le stesse modalità. L’attacco granata è improvvisamente inceppato, Dalmonte chiama subito il time-out. Moncada Energy soffia sul collo di Nardò con un altro parziale terribile di 10-0. Serve ritrovare al più presto la via del canestro, che arriva dalla lunetta dopo quasi cinque minuti con Smith (2/2). Nikolic intanto fa il suo quarto fallo personale. È una fase equilibrata e non bella della partita, ci pensa Stewart jr. ad impreziosirla andando a schiacciare un rimbalzo su tiro di Smith. Ferrara (canestro e libero) e di nuovo Smith riportano Hdl a un più rassicurante +15. L’americano con la maglia numero 3 è in una delle sue giornate più brillanti (alla fine i suoi saranno 35), segna ancora da lontanissimo con un tiro forzato che costringe coach Pilot a fermare il gioco. Al rientro segna Ambrosin, poi Stewart jr., il punteggio è 70-54 prima dell’ultimo atto.
Sul Toro incombono i nuvoloni dei falli a carico, 4 per Smith e Baldasso e 5 per Nikolic, che esce. Baldasso allenta la tensione con un canestro in sospensione di vitale importanza, Ferrara mura Cohill e il cronometro scorre benigno. A 3′ 58″ dalla fine Ferrara, l’uomo più prezioso in questo finale, raccoglie e segna un altro pallone pesantissimo e Nardò va a +18. La squadra ospite si arrende di nuovo a Stewart jr., i granata sentono vicino il traguardo. Poi il fattaccio. Smith subisce un fallo plateale di Chiarastella, uno degli arbitri fischia l’infrazione e successivamente un tecnico allo statunitense, muto e immobile. Le proteste gli costano l’espulsione. Dopo i liberi, si ricomincia sul +15, che Ambrosin riduce subito a +12. Esce anche Baldasso per cinque falli, ma La Torre bissa un 2 su 2 dalla lunetta. C’è gloria anche per Ceparano dall’arco. Il finale è 89-76.
È una domenica molto positiva anche per la contestuale sconfitta di Luiss Roma, prossimo avversario di Hdl. Con l’orizzonte del girone salvezza, la gara di domenica prossima vale una fetta di stagione.