Gnoni su tariffe Tari 2023: “Aumento di pochi euro che non dipende dall’Amministrazione”

Gnoni su tariffe Tari 2023: “Aumento di pochi euro che non dipende dall’Amministrazione”

Di seguito la replica dell’assessore ai Tributi Christian Gnoni alle dichiarazioni rilasciate dalla minoranza a margine della commissione Bilancio sull’approvazione delle tariffe e scadenze Tari per l’anno 2023:

«La minoranza crea inutili allarmismi nella cittadinanza. L’aumento delle tariffe Tari 2023, che ammonta a pochi euro all’anno, non è una scelta politica dell’Amministrazione comunale, come ho spiegato in sede di Commissione Bilancio, ma deriva da un semplice calcolo matematico. Il punto di partenza per determinare le tariffe Tari è il Piano Economico Finanziario del gestore del servizio di igiene urbana, nel nostro caso Monteco, che viene definito secondo criteri stabiliti da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) e AGER (Agenzia regionale per la gestione del servizio rifiuti). Fra il PEF 2022 e il PEF 2023 c’è un saldo in aumento di circa 450mila euro. Una volta che il piano viene validato dall’Autorità, compito degli uffici comunali è solo quello di procedere al calcolo delle tariffe per utenze domestiche e non domestiche in base a specifici coefficenti che si differenziano a seconda della dimensione del Comune e della sua collocazione nelle macroaree (Nord, Centro, Sud). È un calcolo puramente matematico sul quale l’Amministrazione non ha potere di scelta ma che, comunque, mi preme specificare che si attesta su pochi euro annui e nessuno sta “spremendo” i leccesi. Anzi. Al contrario delle “leggerezze” che in passato ci hanno portati al bilancio ingessato di oggi, l’Amministrazione Salvemini ha sempre dichiarato che, se tutti pagano i tributi e il gettito aumenta, è possibile operare delle riduzioni. Sul Canone Unico, siccome il gettito di quest’anno lo permette, abbiamo già stabilito che ci sarà una riduzione fino al 70% sulle tariffe dei passi carrabili. Qui, sì, l’Amministrazione comunale può scegliere e lo ha fatto. Come lo ha fatto quando ha deciso di destinare i quasi 150mila euro di incentivi dell’AGER per la raccolta differenziata che supera il 70% alla Tari sociale che sostiene le fasce deboli e contrasta l’evasione fiscale».