La Storia di Giuseppe Sciarra, Vittima di Bullismo, Diventa Materia di Studio a Scuola
Rodi Garganico in provincia di Foggia ha ospitato un evento significativo dedicato alla sensibilizzazione contro il bullismo, incentrato sulla toccante narrazione del contrometraggio “IKOS” del regista Giuseppe Sciarra. La sua esperienza personale di bullismo durante l’infanzia è diventata non solo il fulcro di una potente testimonianza, ma anche un’importante risorsa educativa per le nuove generazioni.


Promossa dal Consigliere Comunale Michele Azzellino, l’iniziativa ha riunito docenti, professionisti, associazioni e cittadini in un dialogo costruttivo sulle molteplici sfide legate al bullismo. La sincerità di Sciarra ha trasformato il suo racconto in un manifesto di consapevolezza, invitando tutti a riflettere su come affrontare e combattere questa piaga sociale.
Un aspetto particolarmente significativo dell’evento è stata la trasposizione della storia di Sciarra in un contesto educativo. Presso l’Istituto Mauro del Giudice, il Prof. Vittorio Tramontano, esperto in bullismo e membro del team anti-bullismo dell’istituto, ha utilizzato il contrometraggio come base per una verifica in italiano per gli studenti della classe 3AFM. Questo approccio innovativo ha stimolato l’interesse degli alunni, facilitando una discussione profonda sulle tematiche dell’accettazione e della resilienza.
Inoltre, l’inaugurazione della panchina gialla antibullismo da parte di Sciarra ha rappresentato un simbolo di riconciliazione con il suo passato e un messaggio di speranza per il futuro. La sua frase su facebook, “non c’è nulla di più bello che essere in pace con sé stessi e scoprire di non essere soli,” sottolinea l’importanza di creare comunità più solidali e consapevoli, dove ognuno possa sentirsi accettato e rispettato.
Iniziative come questa sono fondamentali per educare le nuove generazioni, promuovendo una cultura di rispetto e inclusione, contribuendo così a creare un ambiente più sicuro per tutti. La storia di Giuseppe Sciarra non è solo un esempio di resilienza, ma anche un invito a riflettere e agire contro il bullismo, affinché nessuno debba affrontare le proprie battaglie da solo.