Giovedì 10 agosto a Masseria Torrenova di Porto Selvaggio, Fabrizio Saccomanno e Redi Hasa in Parole date. Così per la conclusione di Attraversamenti, rassegna tra racconto, teatro e musica a cura di Ura Teatro, inserita nel programma Discovery Porto Selvaggio 2023 del Comune di Nardò (Le). Con l’organizzazione di Laura Scorrano, Attraversamenti nasce proprio per far immergere nel racconto e riflettere sul suo senso ultimo, ma anche per far “leggere” vicende e accadimenti umani dalla prospettiva del rapporto tra uomo e natura, spesso ricco di contraddizioni.
Si chiude, non a caso, con Parole date, uno spettacolo di e con Fabrizio Saccomanno che qui ripercorre alcune storie che lo hanno “attraversato” in più di dieci anni. Storie di vite in miniera, di popoli in cammino, di persi nelle campagne, di ultimi e di caporalato. In ogni caso, storie passate e attuali che si intrecciano, che riannodano i fili dei ricordi, come si faceva una volta, seduti davanti l’uscio o nei cortili. Momenti il cui fine ultimo era ed è assaporare le parole che crescono come frutti sugosi nei racconti di chi ha vissuto e sa trasmettere a chi vuole vivere.
La forza di questo spettacolo sta nel fatto che ogni volta diventa un “viaggio” diverso, a seconda delle storie che Saccomanno sceglie di raccontare. Facendosi accompagnare questa dal violoncello di Redi Hasa, al quale intreccia parole e suggestioni profonde.
Parole date, infine, è anche il racconto del perché certe storie diventano necessarie al punto che ce ne dobbiamo liberare nella condivisione di un momento teatrale. Un viaggio che diventa suo malgrado una riflessione su come le storie ci abitano e determinano il nostro modo di stare al mondo. Una riflessione proprio sul senso ultimo del raccontare.
Ancor di più in questo ultimo appuntamento della rassegna trova senso il teatro in cui si svolge, cioè il parco di Porto Selvaggio, cornice perfetta per il “teatro di narrazione” la cui dimensione d’ascolto valorizza anche la percezione dei suoni naturali in cui si è immersi e favorisce la complicità con lo spettatore. Teatro e natura, infatti, instaurano un rapporto reciproco in cui il luogo non è più solo spazio per l’azione scenica, ma paesaggio “attraversato”. Naturalmente, vivendo l’esperienza del teatro, del racconto e della musica nel rispetto più assoluto del contesto.