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Giornata nazionale degli alberi

Parchi agroforestali per la sfida climatica

Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi, istituita come ricorrenza nazionale con la legge del 14 gennaio 2013, n. 10 della Repubblica Italiana (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) per valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e ricordare il ruolo ricoperto da boschi e foreste.
In questi anni è maturata la consapevolezza della funzione strategica che gli alberi e il verde rivestono nelle politiche di sviluppo delle città. Da elementi decorativi, portatori di bellezza, le alberature, le aiuole, i cespugli, le piante di ogni tipo sono passati ad essere considerati una infrastruttura necessaria per la costruzione delle città sostenibili, attrezzate per affrontare la crisi climatica in corso e garantire ai cittadini un ambiente urbano salubre ed accogliente.
Nel Piano urbanistico generale in corso di redazione, l’amministrazione comunale ha scelto di investire fortemente sul tema della forestazione urbana. Una delle azioni strategiche più importanti riguarda la previsione di otto parchi agroforestali posizionati nello spazio compreso tra la tangenziale, i quartieri e i borghi. I parchi agroforestali sono grandi spazi aperti di connessione tra i quartieri e la campagna che ospiteranno aree per la realizzazione di interventi di forestazione, suoli per l’agricoltura di prossimità, spazi verdi destinati alla fruizione collettiva attrezzati in maniera leggera. I parchi andranno a comporre una cintura verde che abbraccerà la città da est a ovest e avrà la funzione di connettere ciò che ora è separato, i margini urbani con la campagna, generando elementi naturali di continuità tra i quartieri di periferia e lo spazio posto tra la tangenziale e i borghi esterni. La cintura dei parchi agroforestali sarà attraversata da un anello ciclabile e da percorsi pedonali rurali, realizzati anche recuperando la antica viabilità rurale.
La scelta dell’amministrazione di investire sui parchi agroforestali consentirà di offrire ai residenti dei quartieri di periferia la vicinanza con spazi verdi ampi, di dare forma ai margini della città, che saranno non più sfilacciati ma descritti da filari alberati, aree boscate, percorsi per la mobilità dolce e caratterizzati da cunei verdi che si spingeranno fin dentro l’ambito urbano. Consentirà di contrastare più efficacemente la crisi climatica, contribuendo alla salubrità complessiva dell’aria in città, alla mitigazione delle temperature estreme, a diversificare la fruizione turistica. I parchi agroforestali individuati dalla pianificazione sono i seguenti: parco periurbano di valenza storico culturale, Casermette – Via Vecchia Carmiano, anello di Borgo Pace – Belloluogo, Tagghiate e campagna di San Nicola, Parco Coni-Salesiani, Parco Agroforestale di San Sabino, Parco Cicolella, Cave di Marco Vito-Ospedale.
Un esempio delle attività che andranno a realizzarsi in area periurbana, in zone nelle quali è prevista la destinazione urbanistica di parco agroforestale, è rappresentato dai tre interventi di forestazione urbana ad alta efficienza depurativa, progettati dalla dottoressa agronoma Milena Mastria, che saranno realizzati nel corso della prossima primavera lungo i margini urbani. Uno a ridosso del quartiere di Borgo Pace, un’area di 2,5 ettari lungo via Vecchia Surbo, in stretta connessione con gli edifici residenziali presenti; il secondo in due aree a ridosso dello svincolo 7C della Tangenziale Est; l’ultimo all’interno e all’esterno dell’Orto Botanico del Salento (gestito dalla Fondazione nella quale siede, con l’Università, anche il Comune). Nelle aree saranno messe a dimora essenze arboree e arbustive funzionali alla rimozione degli inquinanti atmosferici. Gli interventi sono finanziati con 350mila euro all’interno dell’accordo di programma stilato dal Ministero della Transizione Ecologica con l’assessorato all’Ambiente della Regione Puglia.
Nel frattempo, in città, prosegue il lavoro di censimento delle alberature e degli arbusti presenti, di redazione del Piano del Verde e del Regolamento per la gestione del verde urbano. Il censimento del verde che viene realizzato per la prima volta in città, sarà consegnato entro la fine dell’anno, e sarà utile al Comune per conoscere, anche sotto un profilo scientifico, l’entità del patrimonio verde, e costituirà la base per una successiva valutazione dello stato fitosanitario in cui lo stesso si trova. Il censimento è uno strumento indispensabile per poter redigere il Piano del verde e predisporre futuri programmi di manutenzione e gestione e per determinare e stimare le risorse economiche per la gestione e lo sviluppo delle aree verdi. Ad oggi, come riferito in conferenza stampa dal dottore agronomo Fabio Ippolitosono oltre 17mila gli alberi e arbusti già geolocalizzati e classificati nell’area urbana della città, ma i numeri sono in costante aggiornamento e saranno restituiti al termine del lavoro. Nell’ambito del censimento l’amministrazione sta anche individuando tutte le aiuole realizzate per il posizionamento di alberi che al momento sono vuote, per pianificare con maggiore precisione le prossime messe a dimora di nuove piante.
«Con la scelta di individuare attorno alla città un grande cintura verde affrontiamo il tema del cambiamento climatico dandoci un orizzonte strategico – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – in questi anni, anche all’interno di un vivo rapporto dialettico con le realtà ambientaliste della città abbiamo costruito una serie di iniziative che definiscono politiche sul tema del verde e della sostenibilità che rappresentano un inedito per la città di Lecce. Dotarsi oggi di un censimento arboreo della città, che è un patrimonio di conoscenza e la base per ogni investimento sul verde urbano nei quartieri, è qualcosa che andrà oltre la nostra esperienza. Immaginare e realizzare i primi progetti di forestazione tesi a mitigare l’impatto climatico è il segno di una scelta precisa. Le città hanno il compito di elaborare interventi e strategie per mitigare l’impatto dell’innalzamento delle temperature, perché nelle città vivono i due terzi della popolazione e le città sono responsabili del 70 per cento delle emissioni climalteranti. Lecce si sta preparando a fare la propria parte partendo dalla pianificazione strategica, perché è così che riusciremo a ottenere risultati significativi nel medio periodo».
«I parchi agroforestali rappresenteranno una cintura di aree verdi attorno al centro urbano – dichiara l’assessora alle Politiche urbanistiche e Piano del Verde Rita Miglietta – è una proposta che il Pug sta affinando e che è emersa dalle consultazioni pubbliche da parte di più voci, come ad esempio quella dei medici del Fazzi. Attorno ai margini dell’area urbana, la città verde prevederà di salvaguardare lo spazio aperto per creare boschi, con la forestazione urbana, ma anche per promuovere agricoltura di prossimità, e luoghi della fruizione collettiva da attraversare a piedi o in bici nella campagna multifunzionale. I parchi agroforestali avranno il compito di aiutare la città a contrastare la crisi climatica, saranno importanti per contenere l’innalzamento della temperatura, ma anche per offrire alla collettività, ai residenti e non solo, spazi di prossimità dove entrare in contatto con la natura e l’agricoltura, come già avviene in diversi quartieri».
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