Come ogni anno, il 27 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Teatro, istituita dall’International Theatre Institute. I.T.I. UNESCO e giunta alla sua 62esima edizione. In Italia, la Giornata viene curata dal Centro Italiano dell’International Theatre Institute – ITI UNESCO, che ha sede presso Astràgali Teatro a Lecce, presieduto da Fabio Tolledi, Vice Presidente dell’ITI-UNESCO Worldwide e curatore, inoltre, del testo relativo all’iniziativa di stampo internazionale, pubblicato sul sito dell’EnciclopediaTreccani:
https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/Teatro_2/02_Tolledi.html.
Anche questa volta una personalità importante del panorama artistico e culturale internazionale è stata invitata a condividere le proprie riflessioni sul tema del Teatro e della Pace tra i popoli in quello che viene chiamato “il messaggio internazionale”. Il 2024 vede Jon Fosse, noto scrittore e drammaturgo norvegese, Premio Nobel per la Letteratura 2023, firmare questo Messaggio, dal titolo “L’arte è pace”, che richiama in maniera forte e profonda i valori fondativi del teatro rispetto alla comunità globale, sottolineando il valore pacifico e universale dell’arte. La traduzione del Messaggio è, invece, a cura di Roberta Quarta.
La Giornata Mondiale del Teatro è stata istituita dall’ I.T.I. UNESCO, il più grande network mondiale per le arti performative, e da esperti dell’UNESCO per la prima volta il 27 marzo 1962. La data coincideva, allora, con la cerimonia di inaugurazione del Teatro delle Nazioni che si svolgeva a Parigi. Da quel giorno, ogni anno, in tutto il mondo viene celebrata la Giornata Mondiale del Teatro. Per l’occasione viene richiesto ad una personalità del teatro, della musica e della cultura in genere di scrivere un messaggio. Questo testo viene poi tradotto in molte lingue a cura dei numerosi centri nazionali dell’International Theatre Institute e ne viene data lettura nei teatri, nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi di cultura e di aggregazione umana in tutto il mondo.
“Ho parlato qui dell’arte in generale, – scrive Fosse nel Messaggio – non del teatro o della drammaturgia in particolare, perché, come ho detto, tutta la buona arte, in fondo, si basa sulla stessa cosa: prendere l’assolutamente unico, l’assolutamente specifico, per renderlo universale. Unire il particolare all’universale, esprimendolo artisticamente: non eliminando la sua specificità, ma enfatizzandola, lasciando risplendere ciò che è estraneo e non familiare. La guerra e l’arte sono opposte, proprio come lo sono la guerra e la pace. È semplicemente così. L’arte è pace.”