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Francesca D’ippolito e Ippolito Chiarello a Nasca Il teatro a Lecce

Prosegue anche a marzo il programma di Unica – un nuovo contatto, prima stagione di teatro, musica, danza, mostre di Nasca il teatro, nuovo spazio culturale e sociale in via Siracusa 28 nella Zona 167/B del Quartiere Stadio di LecceVenerdì 3 marzo (ingresso con contributo associativo – info e prenotazioni 3286848339 – nasca@ippolitochiarello.it) la serata prenderà il via alle 19:30 con la presentazione di “Produrre teatro in Italia oggi” di Francesca D’ippolito (Dino Audino Editore). Come si produce uno spettacolo teatrale? In che modo si coniugano il desiderio artistico e la necessità di fare impresa? Attraverso l’analisi sia dei modi tradizionali (consolidati ed efficaci) di produrre teatro sia di quelli più recenti, caratterizzati dall’innovazione dei processi creativi, questo libro offre tutti gli strumenti necessari per produrre e organizzare uno spettacolo. L’autrice, che dialogherà con Margherita Macrì, si occupa da oltre dieci anni di organizzazione teatrale collaborando con molte realtà diffuse sull’intero territorio nazionale. A seguire in scena alcune pillole di “Fanculopensiero stanza 510” di Ippolito Chiarello, liberamente ispirato al romanzo Fanculopensiero di Maksim Cristan. Lo spettacolo, nei temi, nasce dal forte desiderio di parlare del disagio cui spesso ci si trova a far fronte quando ci sembra di aver perso la capacità di distinguere ciò che realmente si desidera essere e si vuole fare da ciò che, in qualche modo, si fa perché imposto o perché conseguenza di una incapacità di dire i no giusti al momento giusto. Con Fanculopensiero stanza 510 è nata anche l’esperienza del Barbonaggio Teatrale, modalità di proposta artistica indipendente “dal basso” per ridare l’arte alla gente, al pubblico e per restituire il contatto diretto, il coinvolgimento al di là delle confezioni. Nel periodo di restrizioni da Covid19, Chiarello ha iniziato a portare sotto i balconi leccesi e di tutto lo stivale, il suo Barbonaggio Teatrale Delivery, un modo per continuare a fare teatro dal vivo.

 

Venerdì 17 marzo (ore 20:45 – ingresso con contributo associativo – info e prenotazioni 3286848339 – nasca@ippolitochiarello.itBarbara Toma proporrà il working progress di “Pezzi“. «Ci sono tanti modi di morire, ma le strade verso la rinascita si somigliano tutte. Raccolgo pezzi di storie, accumulo immagini, colleziono idee per mettere in scena una nuova produzione», sottolinea la danzatrice e coreografa. «E nel frattempo c’è sempre qualcosa che mi frena, che devia il mio percorso, che mi impedisce di agire, ma è necessario che io lo faccia, perché la mia urgenza, se censurata, crea disagio e sofferenza. Una serata in cui presento piccoli frammenti, pezzi di una storia che si sta componendo. Perché solo quando le metti in scena le idee prendono vita». A seguire sessione di improvvisazione con un ospite esterno. Una serata di condivisione in cui non mancheranno le sorprese.

Venerdì 31 marzo (ore 20:45 – ingresso con contributo associativo – info e prenotazioni 3286848339 – nasca@ippolitochiarello.itspazio alla musica con Sebastiano Lillo (voce, chitarre, stomp) e Dado Penta (basso, percussioni, voce). Sebastiano Lillo esplora da anni il variegato mondo della roots music di matrice americana, sia come apprezzato chitarrista riconosciuto a livello italiano come esperto di fingerstyle e slide- guitar, che come vocalist e producer con la sua label indipendente Trulletto Records. Negli ultimi anni ha intrapreso un percorso creativo che lo ha portato alla produzione di nuovo materiale discografico, fortemente influenzato da sonorità più elettriche, da una visione più ‘world’ e da architetture sonore che intrecciano amabilmente afro-beat ed incursioni rock, rielaborando così gli stilemi della “canzone blues” con un piglio personale ed assolutamente attuale. Ecco dunque che il sound del sua musica si muove tra le larghe maglie del blues di confine con influenze che vanno dai Black Keys al più recente Jack White, dalle sordide canzoni del Waits più visionario fino alle composizioni senza tempo di Ry Cooder, senza dimenticare le lezioni del desert-blues e di certi echi dell’Africa e del Mediterraneo.

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