Festival Internazionale di Musica da Camera

Festival Internazionale di Musica da Camera

Beatrice Rana ha presentato a Roma la VII edizione di Classiche Forme, Festival Internazionale di Musica da Camera in programma dal 17 al 23 luglio nel Salento

Si è svolta stamane a Roma, nella Sala Stampa Estera, la conferenza stampa di presentazione della VII edizione di Classiche Forme.                                                     Il Festival Internazionale di Musica da Camera in programma dal 17 al 23 luglio nel Salento è stato presentato dalla direttrice artistica Beatrice Rana.

All’incontro, moderato da Alessandro Tommasi, sono intervenuti il direttore del dipartimento Turismo e cultura della Regione Puglia Aldo Patruno, l’assessore allo Spettacolo del Comune di Lecce Paolo Foresio e Salvatore Nicolazzo, Ceo di Elata, storico marchio calzaturiero salentino il cui centenario si celebrerà in una serata del Festival con l’esecuzione della nuova commissione Classiche Forme 2023 al compositore pugliese Domenico Turi, anch’egli intervenuto oggi in conferenza.

Sette serate con le star internazionali della musica da camera e un’anteprima con il Concerto per la città, il 15 luglio, al Parco di Belloluogo di Lecce dove lo scorso anno è nata l’Oasi Classiche Forme. Tredici appuntamenti complessivi per una settimana di grandi concerti, dal tramonto ai Notturni, in luoghi iconici della città di Lecce e, per la prima volta quest’anno, di altri tre comuni della provincia leccese, SupersanoGalatina e Casarano.

Torna così nel Salento, per la settima edizionedal 17 al 23 luglio 2022, Classiche Forme, il Festival Internazionale di Musica da Camera fondato e diretto dalla pianista Beatrice Rana e promosso dall’Associazione Musicale Opera Prima, che porta la grande musica nei luoghi d’arte e nella campagna salentina, tra memorie d’infanzia, eccellenze storiche e tradizioni, raccogliendo attorno a sé solisti di fama mondiale oltre a giovani di sicuro talento.

ClassicheFORME è sin dalla sua nascita un festival di musica ambientato nell’arte e nella natura con un’identità precisa e inconfondibile, di certo tra le iniziative di divulgazione culturale più importanti a livello europeo per rivitalizzare e rinnovare la percezione della musica da camera nell’immaginario di giovani e pubblico mainstream. Semplice nella forma ma sofisticato nei contenuti, aperto al mondo, innovativo e di ricerca, oggi Classiche Forme è non solo un cenacolo artistico e un approdo di grandi musicisti ma, ampliandosi e accogliendo sempre nuove sollecitazioni anche dall’imprenditoria locale d’eccellenza, come nella collaborazione con lo storico calzaturificio delle star Elata per la commissione contemporanea, diventa la vera opera d’arte immateriale che non c’era e per una settimana apre una finestra sul mondo creando il “Suono del paesaggio Salentino”, sogno di sempre della Rana per la sua terra.

 GLI ARTISTI, Accanto alla direttrice artistica anche quest’anno alcuni dei più grandi nomi del concertismo internazionale, spesso in inedite formazioni create solo per l’occasione nel libero spirito del festival: la star del violino Stephen Waarts, i due violoncellisti italiani più celebri nel mondo Mario Brunello e Giovanni Sollima per un raro duo, oltre alla compagine dei giovani talenti dello strumento con Ludovica Rana e l’enfant prodige lettone Tim Posner; il grande flauto di Emmanuel Pahud, eclettico virtuoso tra i più stimati del globo, il soprano Rosa Feola, presenza costante dei migliori palchi d’opera del mondo, con la quale a Classiche Forme ritorna straordinariamente la vocalità; ancora, i giovanissimi virtuosi del violino Tim CrawfordTimothy Ridout, BBC New Generation Artist 2019, che con Posner saranno al Festival anche come Tyeber Trio, e Maja Avramovic; poi, il fresco talento dei Marmen String Quartet, tra i quartetti più sorprendenti e ricercati della nuova generazione, e il mezzosoprano specializzato in teatro musicale Chiara Osella, il pianista Massimo Spada, il virtuoso clarinettista Kevin Spagnolo.

Ma ad abbassare ulteriormente l’età media del dream team di Beatrice Rana e di quello che si può definire senza dubbio il festival più giovane d’Europa, ci saranno anche alcuni dei migliori talenti emergenti tra cui quelli provenienti da scuole di assoluta eccellenza come l’Accademia di Santa Cecilia-Alta Formazione, la Scuola di Musica di Fiesole e Avos ProjectScuola Internazionale di Musica di Roma.

I LUOGHI Oltre a Lecce, con quattro differenti location tra cui il consueto Chiostro del Rettorato, il Festival, come dicevamo, si muoverà quest’anno anche in altri tre comuni del Salento, per raccontare altrettante iconiche storie del territorio, anche attraverso l’arte, l’architettura, il paesaggio, la tradizione.

NEL CHIOSTRO Il cuore del Festival sarà ancora una volta nel seicentesco Chiostro del Rettorato di Lecce, già Convento Carmelitano, impreziosito dagli affreschi del ‘700, dove come consueto si terranno quattro concerti serali (il 17, 19, 20 e 23 luglio), tra cui una delle novità di quest’anno, la Maratona di Classiche Forme.

FUORIPORTA Si ritorna per il terzo anno nella masseria Le Stanzie di Supersano (Le), vero gioiello di civiltà contadina, con i suoi frantoi ipogei, i forni in pietra, i pergolati, le aje e le infinite stanze dedicate all’essiccazione di pomodori, peperoncini ed erbe aromatiche pendenti dai soffitti, autentica madeleine di ogni salentino doc. Sarà straordinario teatro per il concerto Suite Italienne con Brunello e Sollima, martedì 18 luglio.

Per la prima volta, invece, il Festival sarà a Galatinavenerdì 21 luglio, per un concerto-evento con l’eccellente The Teyber Trio e le Variazioni Goldberg nella preziosa Basilica di Santa Caterina, uno dei più notevoli monumenti del Gotico e Romanico in Puglia, celebre per i caratteristici affreschi di cui è interamente ricoperta, e a Casaranosabato 22 luglio, dove, nel Teatro Fondazione Filograna, risuonerà in prima esecuzione assoluta la nuova commissione Classiche Forme 2023 al compositore pugliese Domenico Turi, per il centenario della storica azienda calzaturiera salentina Elata, già nota per essere ai piedi anche di star hollywoodiane come il premio Oscar Anne Hathaway, Sofia Loren, Penelope Cruz.

NOTTURNI E…Gli altri luoghi del festival, tutti nel capoluogo salentino, sono:

-Il Giardino Pensile del chiostro settecentesco dell’antico convento domenicano di San Giovanni da Aymo, oggi sede dell’Accademia di Belle Arti di Lecce, le Mura Urbiche, importante testimonianza di fortificazione cinquecentesca, voluta dall’imperatore Carlo V per arginare le invasioni turche, e la terrazza di Palazzo Maresgallo, dimora storica e gioiello architettonico cinquecentesco nel cuore di Lecce: saranno teatro del concerto pomeridiano Caffè Leccese, delizia salentina che verrà realmente offerta al pubblico prima dell’esecuzione, mercoledì 19 luglio ore 19.00 con il Trio Tharsos da Avos Project, e dei tre Notturni, novità del 2023 per tirar tardi in musica, il 17 con il Duo Piccotti-Ciampa, il 19 con il Duo Sabatini-Rugani dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il 20 luglio in collaborazione con la Scuola di Musica di Fiesole, sempre alle ore 23.00. Tutti e quattro gli appuntamenti offriranno un’esperienza di paesaggio fuori dal comune, con una visione dall’alto della città.

-La caratteristica Biblioteca Bernardini, cenacolo di cultura fin dalla fondazione nel 1863, situata all’interno dell’ex Convitto Palmieri, che accoglie un patrimonio librario di circa 120.000 documenti di diverse epoche, venerdì 21 luglio alle ore 11.00 accoglierà la Conversazione “La musica di Sergei Rachmaninoff nel cinema e nella serialità televisiva” a cura di Luca Bandirali, Università del Salento, e Alma Mileto, Università di Roma La Sapienza.

-Il Parco di Belloluogo destinato all’Anteprima del Festival, il 15 luglio, con I Virtuosi di Sansevero: è un’area verde che prende il nome dalla preziosa Torre trecentesca di Belloluogo che fu storica residenza della regina Maria D’Enghien e che rappresenta una delle rare testimonianze sopravvissute del Medioevo salentino. Qui a luglio scorso, per concessione del Comune di Lecce che ne è proprietario, è nata l’Oasi Classiche Forme, un luogo in cui si è immaginato di poter far crescere la cultura del Festival. La direttrice artistica Beatrice Rana e l’associazione Opera Prima che organizza il Festival si sono impegnati a donare e piantumare ogni anno una manciata di alberi a beneficio dell’Oasi Classiche Forme, della cui cura si occuperanno nel tempo.

L’IMPAGINATO DEL FESTIVAL Anche quest’anno sarà un’intera settimana di musica all’aperto dal vivo, con un programma ricercato e denso di particolarità, ma soprattutto, come dice Beatrice Rana, “che ci farà ascoltare musiche bellissime”.

Si potranno godere impaginati di grande interesse, spesso assai rari, come il Respighi cameristico del concerto inaugurale del 17 luglio nel Chiostro del Rettorato di Lecce che affianca quel primo Novecento italiano ancora tutto da scoprire al coevo compositore russo Anton Arensky, rievocando il milieu culturale ed artistico della permanenza russa di Respighi ad inizio carriera. O ancora la rarissima Suite Italienne per due violoncelli piccoli e due violoncelli affidata a due vere star italiane nel mondo, Sollima e Brunello, impegnati in un impaginato che vertiginosamente spazia dai Queen alla Traviata di Verdi nella trascrizione ottocentesca per violoncello piccolo e violoncello di Antonio Melchiori, dal secentesco Antonio Bertali al Sollima compositore, con incursioni fulminanti dal barocco romano di Costanzi a Bach e Stravinsky. La caratura degli interpreti, la loro comune passione per il violoncello e il ‘piccolo’, di cui sono veri ambasciatori, la loro costante vocazione nella ricerca di luoghi inediti per la musica, il loro amore per la natura faranno di questo evento in programma il 18 luglio alla Masseria Le Stanzie di Supersano.

Da non mancare anche le rarissime Variazioni Goldberg nella trascrizione per trio d’archi del violinista russo Dimitry Sitkovesky ed affidate al The Teyber Trio, giovanissima formazione di assoluta eccellenza composta da Tim Crawford al violino, Tim Posner al violoncello e Timothy Ridout alla viola, una vera all-star che nasce dalle alchimie umane ed artistiche del festival come tanti altri appuntamenti del programma.

All’interno del festival si potranno poi seguire, sera dopo sera, i percorsi dedicati a Rachmaninov nei 150 anni dalla nascita e a Poulenc nei 60 anni dalla morte.

Gran chiusa, infine, il 23 luglio con il concerto cameristico in tre atti pensato da Beatrice Rana studiando gli impaginati di inizio ‘900, quando in epoca di non riproducibilità dell’opera d’arte, il desiderio di musica dal vivo era così acuto da chiedere vere e proprie maratone, come quella che si terrà al Chiostro del Rettorato con le Danze Sinfoniche per due pianoforti di Rachmaninov, un secondo tempo con SchubertLiszt e Vocalise sempre di Rachmaninov e la chiusa con il Carnevale degli Animali di Saint-Saëns.

Racconta Beatrice Rana<<Ogni anno il festival punta sempre più in alto perché mi piace davvero l’idea che lo spirito internazionale, cosmopolita e libero del nuovo pubblico salentino abbia in Classiche Forme una vera finestra su ciò che di meglio offre il panorama mondiale nelle sue capitali più attive e curiose, sempre alla ricerca del nuovo, qui presenti in una declinazione inedita a partire dai luoghi di sapore antico, di cultura anche popolare e contadina, ma soprattutto resi ancora più vitali e freschi dall’immersione nella natura della mia terra, una natura forte, di bellezza struggente a cui manca solo il ‘suo’ suono.

Classiche Forme vuole essere l’immagine, l’avamposto di quel Salento, già baciato dalla fortuna per la presenza di bellezze naturali e architettoniche, una “meta” musicale di grande attrattività – continua Beatrice Rana. Facendo proprie le dichiarazioni contenute nella Convenzione Europea sul Paesaggio del 2012 in cui il “suono” viene riconosciuto dall’UNESCO “come patrimonio immateriale e componente essenziale del paesaggio”, ClassicheFORME si augura di diventare il “Suono del Paesaggio Salentino”, una vera e propria cifra identitaria e un elemento unico e caratterizzante del Salento>>.

Il Festival Classiche Forme 2023, organizzato dall’Associazione “Opera Prima”, è realizzato anche grazie al sostegno del Ministero della Cultura e del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia. Un sentito ringraziamento va anche all’Amministrazione Comunale di Lecce, al Sindaco Carlo Salvemini, agli assessori Fabiana Cicirillo e Paolo Foresio, con cui è nata una entusiasmante collaborazione, all’Università del Salento e al Rettore Fabio Pollice, all’Accademia di Belle Arti di Lecce, al Presidente On. Nicola Ciracì e al Direttore Nunzio Fiore, al Polo Biblio-museale di Lecce e al Direttore Luigi De Luca, al Borletti Buitoni Trust, che ha finanziato le prime tre edizioni del Festival.

Prosegue, inoltre, per questa VII edizione l’importante media partnership di Rai Radio 3, che trasmetterà le serate di Classiche Forme 2023 in un’apposita rubrica dedicata ai Festival Italiani più rappresentativi.