“E se nel giallo ti vedrò” di Marcello Buttazzo con una dedica all’Ucraina che piange

“E se nel giallo ti vedrò” di Marcello Buttazzo con una dedica all’Ucraina che piange

Martedì 4 luglio 2023 alle ore 19,00 presso la Biblioteca Bernardini di Lecce si terrà la prima nazionale del volume E se nel giallo ti vedrò di Marcello Buttazzo. Dialogheranno con l’autore Maurizio Nocera, Mauro Marino e l’editore Stefano Donno. Letture a cura di Tiziana Buccarella.

L’evento è organizzato da Biblioteca Bernardini, Regione Puglia, Polo Biblio Museale di Lecce, Teatro Pubblico Pugliese, Pilll Cultura, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Osservatorio Luoghi Lingue Corpi verso l’Olio della Poesia 2023, i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Si tratta di una raccolta di versi singolare, visti i disvalori pervasivi della nostra contemporaneità, che guarda all’amore per la Vita, agli ultimi, alle tragedie della guerra (Marcello Buttazzo dedica infatti una poesia della raccolta all’Ucraina che piange).

“Così è la poesia di Marcello Buttazzo. Nei suoi versi ho (da sempre, vieppiù in quelli di quest’ultima silloge) notato (da lettore onnivoro appassionato di poesia) l’affermarsi di due fondamentali aneliti: la ricerca (quasi disperata) d’un amore totalizzante d’antica matrice campaniana (l’esergo che omaggia Dino Campana è sintomatico) che fa pensare alla donna-Chimera e il perfezionamento d’un versificare puro (frutto edono d’una bambina semplicità di vita capace d’una sensibilità profonda). Ho avuto già modo di dire e scrivere della mia considerazione per la poesia di Marcello Buttazzo, qui richiamo l’incipit, affermando l’universalità delle sue liriche e aggiungo che, oltre ai tratti salienti che le connotano (ossia slancio sentimentale – carnale e spirituale – verso la donna musa, empatia con gli ultimi della terra, amore per la natura, ricerca mai doma del dialogo con l’altro da sé), la novità è nell’introduzione decisa del tema della morte e del suo mistero. Si tratta di versi resi col solito impasto di sillabe, neologismi e stilemi e predicati cari all’Autore (che possiede un suo personalissimo ricco vocabolario – quasi un esperanto) declinati e coniugati febbrilmente sì da evocare immagini tetre o coloratissime (a cristallizzare i suoi stati emozionali) in uno all’effetto musicale provocato dalle assonanze dissonanze e allitterazioni (mai utilizzate sterilmente). Marcello Buttazzo canta, a volte ossessivamente attraverso la reiterazione di lemmi e situazioni, la vita (la sua e quella d’intorno) rendendola in versi frementi sino alla vertigine. L’esito (rinvenibile specialmente dalla lettura a voce alta di questi versi) è quello d’un intreccio polisonoro e policromatico che consente di entrare nel mondo poetico di Marcello Buttazzo. Parafrasando il titolo della silloge, chi entrerà nel giallo non solo vedrà ma altresì sentirà interamente la sfera incantata e lacerata del poeta, il suo senso della morte e della sua gioia invincibile. (Vito Antonio Conte)

Questo libro di Marcello Buttazzo offre un panorama lirico di grande intensità e sicura grandezza. Il lirismo è una scelta ed è anche un destino convinti, che il poeta salentino offre, soffre e persegue con una profondità degna veramente di nota. Il libro in apparenza pare seguire una sua scia personalizzata di colori, i quali hanno caratterizzato e dato forma a due precedenti suoi testi; in realtà si stacca abbastanza nettamente da questi ultimi pur mantenendo una liricità diffusa che è, come dicevo dianzi, la cifra forse più ampiamente riconosciuta del suo fare poesia. O perlomeno la cifra più connotativa e intensamente inseguita in una stagione nella quale, almeno in Italia, pare dominare un certo antilirismo. Perché questo iato, rispetto ai due libri precedenti; ove si trova? In fondo la poesia di Marcello Buttazzo è e resta una lirica d’amore nel senso più ampio di questo termine a sua volta così ampio e il presente libro non si sottrae certamente a ciò. Ma, sullo sfondo, si agita una certa disperazione, o forse lacerazione, un’ansietà diffusa che non sembra trovare vera pace, che non si placa. Riguarda il destino del poeta e del mondo. «E se nel giallo/ ti vedrò/ sarà per tenere/ acceso il sole./ Ambra/ e sconquasso minerale/ ambra/ ed effluvi di vento/ nei tuoi capelli scompigliati./ E quel raggio di luna/ che ieri ho scorto rotonda come le tue gambe di giunco./ E se nel giallo/ti vedrò/ sarà per stringere/ il fiore del tuo grano. (…)/ E se t’incontrerò/sarà per lumeggiare/ la notte,/ per seguire la scia/ della tua stella/ che mi guida/ anche nello scuro/ ancora,/ ancora/ ancora». (Roberto Dall’Olio)

Info link

https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/04/e-se-nel-giallo-ti-vedro-di-marcello.html

Mail – iquadernidelbardoed@libero.it

L’Ucraina piange di Marcello Buttazzo

Alla ricerca d’un Dio,

gli arti mutilati d’un bambino

l’insania feroce d’una guerra

pianificata dai potenti della terra.

Alla ricerca d’un Dio possibile

della misericordia,

uomini umiliati sporcati

dalla ferina mano

di altri uomini.

Un cielo immenso

piange

tutte le macerie del mondo.

E un angelo dell’impossibile

indora di grano, di pane cereale

i banchetti clandestini

dei fuggiaschi

nelle cantine, nei sotterranei.

Alla ricerca spasmodica

d’una altra sorte,

finalmente popoli rinsaviti

che ripudiano ferro e fuoco

e piantano alberi piccini.

Alla ricerca d’un Dio,

si leverà alto

il grido degli ultimi,

come un ammonimento,

come un monito.

Il cantico della vita.