Di sana pianta 2024: 152 nuovi alberi in città per riempire le piccole aiuole rimaste vuote

Di sana pianta 2024: 152 nuovi alberi in città per riempire le piccole aiuole rimaste vuote

Sono 152 i nuovi alberi che saranno piantati in città grazie al progetto “Di sana pianta”, che prevede la donazione e la sponsorizzazione di esemplari di varie specie in diversi quartieri da parte di due aziende private, Monteco e CM Recuperi, già partner del Settore Ambiente del Comune di Lecce in alcuni servizi.

L’obiettivo del progetto, da parte dell’Amministrazione comunale, è quella di trasformare porzioni di luoghi pubblici, ad ora non facilmente fruibili (forte insolazione, presenza di buche vuote o con ceppaie che rappresentano un pericolo), in luoghi di fruizione ottimale (ombreggiamento estivo, protezione dall’inquinamento, facile gestione della chioma).

Le nuove alberature – secondo il progetto redatto dall’agronoma Cristina Rugge – andranno a riempire le piccole aiuole, o buche, rimaste vuote dopo la rimozione o la caduta delle essenze che in precedenza le occupavano. Le strade interessate dall’intervento, scelte sulla base della segnalazione dei cittadini, sono via di Leuca (quartiere Leuca), viale Oronzo Quarta (quartiere Ferrovia-Casermette, fino all’incrocio con via Don Bosco), via Argento e via Stampacchia (quartiere Santa Rosa), via Mincio (quartiere Santa Rosa), via Duca degli Abruzzi (quartiere Centro), via Adua (quartiere Centro), via Adda (quartiere Santa Rosa), via Gentile (quartiere Mazzini), via Isonzo (quartiere Santa Rosa),  via Adriatica (quartiere Santa Rosa).

In tutti i casi, la necessità di intervenire è dovuta, in primo luogo, a problemi di sicurezza, perchè le buche lasciate vuote o dove c’è ancora una ceppaia possono aumentare il rischio di caduta per i pedoni, e, in secondo luogo, per la necessità di riqualificare le aree interessate.


«Ringrazio chi ha reso possibile questo progetto, l’assessora Valli e il Settore Ambiente, e naturalmente i nostri partner, Monteco e CM Recuperi  sottolinea il sindaco Carlo Salvemini – che hanno creduto in questa iniziativa tesa a rafforzare il nostro patrimonio arboreo in una fruttuosa collaborazione pubblico-privata, perchè le cose belle si fanno insieme. Il progetto è stato redatto dall’agronoma Cristina Rugge. Abbiamo imparato dagli errori del passato quando si piantavano alberi ritenendo di garantire un beneficio a prescindere mentre ci siamo resi conto col tempo che anche la scelta più ordinaria come quella di piantare un albero in un contesto urbano deve tenere conto delle condizioni climatiche, delle specie arboree, del nutrimento del suolo, delle distanze da altri elementi di potenziale interferenza. Questo è il lavoro che abbiamo avviato con il regolamento stralcio e che proseguiremo con il piano del verde e ne siamo molto contenti. Non possiamo deflettere dall’obiettivo di rendere la città sempre più verde sia investendo sui parchi urbani sia investendo sul potenziamento del patrimonio arboreo».  

«Spero che questo progetto – dichiara l’assessora all’Ambiente Angela Valli – possa continuare nel tempo, con la generosità delle aziende del territorio. Sono stata io a scegliere il nome “Di sana pianta” perchè stiamo riempiendo le buche vuote di sana pianta con piante sane che avranno un’azione benefica sull’ambiente e sull’abbattimento della CO2 e saranno nutrite con compost di buona qualità. Ringrazio Monteco e CM recuperi per la disponibilità a questa donazione così generosa e importante per la città».

Nella scelta delle specie, si è considerato in maniera prioritaria il fitoclima locale per limitare al massimo gli interventi colturali manutentivi e le necessità di irrigazione dei nuovi impianti, ma anche la situazione del suolo e il contesto circostante. Da qui, quindi, la seguente scelta delle specie arboree: su viale Oronzo Quarta, pittosporo o ligustro, su via Argento, via Stampacchia e via Mincio,  ligustro, su via Duca degli Abruzzi e via Adua, querce, visto che la grandezza delle buche e la distanza dal fronte edifici è compatibile con la dimensione massima raggiunta da questa specie, in via Adda, alberi di Giuda, in via Isonzo, pittosporo, in via Adriatica, alberi di pepe brasiliano e in via di Leuca, i prunus o ciliegi da fiore.

Monteco, ditta appaltatrice del servizio di igiene urbana in città, e CM Recuperi, l’azienda che si occupa del riciclo delle terre di spazzamento, di sfalci e potature per il Comune di Lecce, attraverso il quale sono state realizzate le 10 panchine dislocate nei parchi cittadini, si impegnano a mettere i 152 alberi a dimora e ad assisterli fino alla fine di dicembre di quest’anno, attraverso il compost prodotto da CM Recuperi.

Per Monteco, questa donazione di alberi alla città ha la finalità di ridurre in atmosfera la CO2 prodotta dai mezzi impiegati per l’epletamento dei servizi di igiene urbana all’interno del territorio comunale«Semina il futuro, pianta un albero per ridurre la CO2 è un progetto pensato per partecipare e sostenere il Comune di Lecce nella lotta alla riduzione della CO2 e, al contempo, per contribuire all’ulteriore miglioramento delle aree verdi e di riqualificazione del verde urbano in città nella partita verso la sostenibilità – dichiara Mario Montinaro, amministratore delegato della ditta Monteco S.p.A. – Impegno, del resto, già intrapreso con l’introduzione di mezzi elettrici, in sostituzione di quelli termici, per lo svolgimento di una parte dei servizi di igiene Urbana».

«Si vuole dare, insieme all’Amministrazione comunale di Lecce, un segnale forte – aggiunge la responsabile d’impianto di CM Recuperi Antonella Serra – per sostenere l’economia circolare. Sfalci e potature conferiti dal Comune presso il nostro impianto di recupero, dopo un primo trattamento di riduzione volumetrica e sfibratura, vengono trasferiti negli impianti di compostaggio e usati come strutturante per la produzione di compost, chiudendo così il ciclo dei rifiuti in questione. Il terriccio che ne deriva sarà utilizzato per piantare questi alberi con i quali vogliamo contribuire ad un ripristino arboreo urbano con il relativo abbattimento di co2. È nostra responsabilità recuperare il rapporto con la natura per creare una vera cultura della sostenibilità».

All’inizio di ogni filare di alberi che il Comune andrà a ripiantumare, sarà posizionato un cartello in compensato con nome del progetto, il comune beneficiario e le aziende donatrici.