Kiev, nella notte abbattuti 16 droni kamikaze russi su 17
La questione dello status giuridico delle società militari private come la Wagner è “abbastanza complicata” e “questa questione sarà presa in considerazione”: lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass.
Il gruppo paramilitare Wagner non esiste, almeno dal punto di vista giuridico: lo ha detto al quotidiano Kommersant il presidente russo Vladimir Putin, parlando per la prima volta del suo incontro al Cremlino con il fondatore della milizia di mercenari, Yevgeny Prigozhin, pochi giorni dopo l’ammutinamento del 24 giugno.
“Ebbene, la Wagner non esiste!”, ha esclamato Putin rispondendo al giornalista del Kommersant che gli chiedeva se il gruppo rimarrà come una unità di combattimento.
“Non abbiamo una legge per le organizzazioni militari private! Semplicemente non esiste!”, ha aggiunto: “C’è un gruppo, ma legalmente non esiste!”.
“Si tratta di una questione separata rispetto alla legalizzazione vera e propria. Ma è una questione che dovrebbe essere discussa dalla Duma di Stato, dal governo. Non è una questione semplice”, ha spiegato Putin riferendosi ad un eventuale riconoscimento giuridico del gruppo Wagner. Il leader russo ha poi parlato pubblicamente per la prima volta dei temi affrontati durante l’incontro al Cremlino a cui hanno partecipato 35 comandanti della Wagner, incluso Prigozhin. L’incontro è avvenuto il 29 giugno, solo cinque giorni dopo il fallito ammutinamento. “Cosa è successo veramente?” ha chiesto Putin rispondendo a una domanda sull’incontro: “Tutto è molto semplice e ovvio per la società russa. I combattenti di Wagner hanno combattuto con dignità, quindi… Il fatto che siano stati coinvolti in questi eventi è deplorevole …”, ha aggiunto riferendosi alla rivolta guidata da Prigozhin. “Durante l’incontro ho valutato da un lato ciò che avevano fatto sul campo di battaglia (in Ucraina) e dall’altro ciò che avevano fatto durante gli eventi del 24 giugno – ha spiegato il presidente russo -. In terzo luogo, ho mostrato loro le possibili opzioni per il loro ulteriore servizio, compreso l’uso della loro esperienza di combattimento. Tutto qui”.
Le difese aeree ucraine hanno abbattuto la notte scorsa 16 dei 17 droni kamikaze lanciati dalle forze russe nel Paese, oltre a sette droni da ricognizione: lo ha reso noto l’Aeronautica militare delle Forze Armate di Kiev, come riporta Ukrinform.