Corruzione e voti truccati

Corruzione e voti truccati

Nel Salento, chiesto l’arresto dei sindaci di Maglie, Ruffano e Sanarica: interrogatorio a febbraio

LECCE – Il sindaco e il vicesindaco di Maglie, Ernesto Toma e Marco Sticchi, il sindaco di Ruffano, Antonio Rocco Cavallo e il sindaco di Sanarica, Salvatore Sales, rischiano l’arresto insieme a imprenditori e dipendenti di ditte appaltatrici.

Sono in totale 25 le persone cui il gip di Lecce, Stefano Sala, ha notificato una richiesta di arresto preventivo chiesto dalla pm Maria Vallefuoco sulla base di una inchiesta della Finanza in cui si ipotizzano numerosi reati di corruzione, anche elettorale, falso, turbativa d’asta, frode in pubbliche forniture e truffe, oltre che un’associazione a delinquere che sarebbe stata messa su dagli imprenditori. Gli interrogatori per decidere sulla richiesta d’arresto, in base alla nuova modifica del codice, si terranno il 4 febbraio.

Le accuse riguardano gli appalti per la gestione dei lavori di manutenzione del verde a favore della ditta dei fratelli Marco e Graziano Castrignanò. I due, secondo l’accusa, avrebbero in cambio ristrutturato l’abitazione del sindaco Toma ciò sarebbero poi stati forniti gratuitamente gli addobbi floreali in occasione del matrimonio.

LA DICHIARAZIONE DI TOMA, SINDACO DI MAGLIE

«Come anche gli organi di informazione hanno reso noto, ho ricevuto un avviso contenente la fissazione di un interrogatorio, nell’ambito di un processo penale per fatti risalenti a tempi molto lontani. I miei avvocati Luciano Ancora e Roberto Eustachio Sisto, richiederanno a breve i documenti in modo di poterne capire di più. Sono sereno, affronterò con determinazione l’interrogatorio, forte della mia innocenza. Non ho nulla da rimproverarmi e non ho mai piegato la mia funzione di sindaco ad interessi personali». Così Ernesto Toma in una nota.

LA DICHIARAZIONE DI CAVALLO, SINDACO DI RUFFANO

«In queste ore sono stato raggiunto da un avviso di chiusura delle indagini relative ad un’inchiesta iniziata a maggio di tre anni fa. Un’indagine in cui compaiono i nomi di 25 persone, tra cui anche quelli di rappresentanti istituzionali di altri comuni, dalle accuse molto pesanti, che lederebbero la moralità di chiunque.

Tengo a chiarire sin da subito la mia completa estraneità rispetto alle accuse. Nella mia carriera politica, ho sempre operato in maniera trasparente, per il bene della collettività. Mai ho tradito la fiducia della mia comunità, né tanto meno ho utilizzato la mia posizione per tornaconto personale o per favorire terzi. Confido che la giustizia, nell’offrirmi la possibilità di chiarire ogni equivoco, mi permetterà di far luce su questo e di dimostrare la mia innocenza.
Al contempo, vigilerò affinché il peso di questa indagine non ricada sul bene di Ruffano e della sua comunità. Qualora questo dovesse succedere, sarò pronto a fare un passo indietro rimettendo la mia carica».