Domenica 25 agosto a Corigliano d’Otranto appuntamento con una serata dedicata alla musica d’autore italiana. Alle 20:30 (ingresso libero – info e prenotazioni tavoli 3343429268 – nuvole@ilcastellovolante.it) si partirà dalla terrazza di Nuvole, cocktail bar e bistrot del Castello Volante, in collaborazione con Coolclub e Sei Festival, con la presentazione|concerto del libro “Musica e parole. Breve storia della canzone d’autore in Italia” del critico musicale Paolo Talanca (Carocci Editore), affiancato dal cantautore Massimo Donno. Alle 22:00 (ingresso libero) in Piazza Vittoria, nell’ambito di Italea, programma di promozione ufficiale dei viaggi delle radici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del Ministero della Cultura all’interno del Progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU, sul palco il quartetto Lato B con un omaggio a Lucio Battisti. Leo Pari (voce, chitarra acustica, piano), Gianluca De Rubertis (voce, basso, piano), Dario Ciffo (voce, chitarra elettrica) e Lino Gitto (batteria) propongono uno spettacolo capace di coinvolgere e far cantare e ballare il pubblico di ogni età.
BREVE STORIA DELLA CANZONE D’AUTORE IN ITALIA
Il volume “Musica e parole” di Paolo Talanca ripercorre l’intera storia della canzone d’autore italiana e dei suoi protagonisti narrando le vicende di singoli artisti e gruppi la cui opera scaturisce da reali necessità personali e collettive e che, anche a contatto con l’industria discografica, sono riusciti a non compromettere la propria poetica musical-letteraria. Dall’Ottocento a oggi, dalla canzone napoletana alla trap, passando per De André, Guccini, De Gregori, Battiato e tutti gli altri, per ogni epoca le peculiarità dei brani che l’hanno caratterizzata vengono ricostruite sulla base del contesto storico-sociale da cui sono nati stili e poetiche. Particolare attenzione è dedicata alle dinamiche che, nel tempo, fanno sì che la canzone non resti solo un fatto di spettacolo, costume e intrattenimento, ma rappresenti esigenze e capacità artistiche autentiche, a salvaguardia della purezza dell’origine del canto. Critico musicale e attivo collaboratore delle principali rassegne d’autore, Paolo Talanca ha insegnato Storia della popular music al Conservatorio di Musica “Luisa D’Annunzio” di Pescara e tiene corsi di formazione per docenti mirati all’inserimento della letteratura della canzone nell’insegnamento della scuola secondaria. Scrive per le pagine culturali di “Avvenire” e svolge lezioni e masterclass in varie università. Tra le sue pubblicazioni “Il canone dei cantautori italiani” (Carabba, 2017) e, su Francesco Guccini, “Fra la via Emilia e il West” (Hoepli, 2019). Cantautore e musicista, Massimo Donno si divide tra canzone, teatro e scrittura. Nel corso degli anni ha pubblicato quattro album “Amore e Marchette” (Ululati/Lupo Editore – 2013), “Partenze” (Visage Music – 2015), “Viva il Re!” (SquiLibri Editore/Visage Music – 2017), “Lontano” (SquiLibri – 2022), ha collaborato con, per citare solo alcuni nomi, Riccardo Tesi, Nabil Bey, Mariella Nava, Redi Hasa, Gabriele Mirabassi, Ferruccio Spinetti e Petra Magoni (Musica Nuda), Alessandro D’Alessandro, Marco Bardoscia, Daniele Sepe, Juan Carlos “Flaco” Biondini, Lucilla Galeazzi, Alessia Tondo, Rachele Andrioli e ha conquistato, tra gli altri, i premi Civilia, Castrovillari d’autore, Lunezia, George Brassens, Botteghe d’Autore.
LATO B
Il cantautore Leo Pari, Gianluca De Rubertis (Studio Davoli, Il Genio), Dario Ciffo (Afterhours, Lombroso) e Lino Gitto (Dellera, Green Like July) si uniscono per eseguire canzoni indimenticabili. In scaletta “Ancora tu”, “Con il nastro rosa”, “Il tempo di morire”, “Mi ritorni in mente”, “Il mio canto libero”, “Pensieri e parole”, E penso a te” e tantissimi altri classici di Battisti-Mogol anni ’70, senza tralasciare gemme più nascoste come “Dio mio no”, “Comunque bella” , “Amore caro, amore bello”, “L’aquila”, “Confusione” e tante tante altre. Cosa sarebbe successo se Battisti e Mogol fossero nati nel 1977? Avrebbero scritto le stesse canzoni? Supponendo per assurdo che avessero potuto creare le stesse melodie e gli stessi testi, le canzoni avrebbero avuto lo stesso successo se fossero uscite negli anni zero? E il sound sarebbe stato quello che tutti conosciamo o avrebbe subito l’influenza di rap, metal ed elettronica? E poi, Battisti dove si sarebbe esibito? Quali locali avrebbero dato spazio alla sua musica? Avrebbe incontrato le stesse problematiche che affronta quotidianamente un cantautore indipendente o sarebbe stato un artista mainstream di grande successo? Sono domande che non avranno mai risposta. Proviamo invece a capovolgere il quesito: cosa succederebbe se quattro artisti indipendenti nati tra il 1974 e il 1980 decidessero di rivisitare il repertorio immenso di Battisti-Mogol alla luce delle proprie esperienze musicali e autoriali? Se una band di oggi, per divertimento, volesse riportare sui palchi italiani canzoni incredibili che appartengono all’immaginario comune, reinterpretandole a suo modo? Lucio Battisti nel 1970, all’apice del successo, decise di smettere la propria attività live e non fece mai più un concerto per tutta la vita. Il “Lato B” è un progetto che nasce dalla voglia di riprendere il percorso laddove si era interrotto.