Contrasto alla violenza di genere: “Innamorati di te” è a Lecce

Contrasto alla violenza di genere: “Innamorati di te” è a Lecce

La prima tappa dell’anno con “Innamòrati di Te”, il progetto itinerante ideato e organizzato da Codere Italia – multinazionale di riferimento nel settore del gioco legale – è a Lecce. Un nuovo incontro per parlare di contrasto alla violenza di genere in compagnia di esponenti dell’amministrazione locale, forze dell’ordine, esperti del settore e associazioni che operano sul territorio.

La diciassettesima edizione, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali, è ospitata nella Sala Open Space di Palazzo Carafa in piazza Sant’Oronzo, con il patrocinio del Comune di Lecce, della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce, degli Stati Generali delle Donne e dell’Associazione Donne Insieme-Centro Antiviolenza Renata Fonte.

Un coinvolgimento istituzionale importante anche per comunicare che la città entrerà nella rete nazionale “Città delle Donne”. Un titolo che testimonia l’impegno dell’amministrazione locale ad agire in modo concreto per eliminare ogni forma di discriminazione e costruire politiche efficaci per il contrasto alle violenze. Una rete nata nel 2019  dal progetto degli Stati Generali delle Donne, con l’idea di unire grandi città e piccoli paesi per creare un’identità sociale comune.

Il fenomeno della violenza di genere è ancora di grande attualità. Gli ultimi dati disponibili del Ministero dell’Interno* evidenziano che nel 2024 si sono registrati 113 omicidi con vittime di sesso femminile. Dal 1° al 31 gennaio 2025 se ne sono contati già 3. Il confronto con lo stesso periodo del 2024 – in cui se ne sono registrati 9 – mostra però un decremento.

Lo strumento più efficace da esercitare nei confronti della violenza di genere è sicuramente la prevenzione, declinata nelle sue forme della formazione, dell’informazione e della sensibilizzazione, dice Rosalba Cotardo – Primo Dirigente Polizia di Stato-Dirigente della Divisione Polizia Amministrativa e SocialeUna prevenzione che va esercitata “in rete”, attraverso un approccio multidisciplinare e multi-attoriale (forze dell’ordine, centri antiviolenza, centri di ascolto per uomini maltrattanti, scuola). Proprio in questo ambito si colloca il ruolo del Questore tramite l’esercizio dei poteri connessi all’emanazione di misure di prevenzione come l’ammonimento, uno strumento normativo che consiste nell’intimazione all’autore delle condotte di atti persecutori o di condotte sintomatiche di violenza domestica, ad astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia, minaccia, violenza o intrusione nella vita altrui. Inoltre, il destinatario del provvedimento viene invitato a recarsi presso centri specializzati presenti sul territorio per partecipare a un percorso sulla consapevolezza del disvalore sociale e penale delle sue condotte”.

Un ruolo di primo piano nel contrasto alla violenza di genere lo gioca anche l’Arma dei Carabinieri. “Tra le molte iniziative promosse – sottolinea Gianluigi Carriero – Comandante della Compagnia Carabinieri di Lecce – desidero menzionare che l’Arma ha ormai da anni istituito, presso il Reparto Analisi Criminologiche (RAC) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS), una Sezione denominata ‘Atti persecutori’ che svolge le proprie attività in sinergia con la Sezione “Psicologia Investigativa”, che si occupa di fornire supporto alle indagini di polizia giudiziaria mediante la realizzazione di profili criminologici, suggerimenti investigativi e analisi dei fatti delittuosi, e la Sezione “Analisi”, che si occupa di ricercare elementi di connessione tra fatti delittuosi, riconducibili alla stessa tipologia di reato o a fattispecie comunque correlate (es. omicidio e violenza sessuale), utilizzando specifiche professionalità e tecnologie informatiche. La Sezione Atti Persecutori provvede a sviluppare studi e ricerche di settore rivolti all’approfondimento del fenomeno e all’aggiornamento delle strategie di prevenzione e contrasto agli atti persecutori, riconducibili a condotte di stalking, anche attraverso collaborazioni con la comunità scientifica ed avvalendosi di uno specifico archivio per l’analisi statistica dei dati. Inoltre, una parte dell’attività è rivolta alla formazione e all’addestramento, sulla specifica tematica, del personale dell’Arma dei Carabinieri”.

È bene ricordare che all’indomani del tragico omicidio di Giulia Cecchettin è stato adottato anche il cosiddetto Secondo Codice Rosso (legge n. 168/2023) al fine di potenziare il sistema di protezione. “In tale quadro, la forte azione di repressione attuata dalle Forze dell’Ordine, coordinate da una magistratura particolarmente attenta al tema, è sicuramente imprescindibile, ma non sufficiente, spiega Guendalina Federico – Vice Capo di Gabinetto della Prefettura di Lecce. Conseguentemente, si è affermata la necessità di potenziare gli strumenti di prevenzione del fenomeno, di stretta competenza della Prefettura e delle Forze di Polizia, nell’ottica di anticipare la soglia di tutela delle vittime. Si è così assistito ad un aumento esponenziale delle denunce concernenti i reati rientranti nel Codice Rosso, soprattutto maltrattamenti in famiglia e atti persecutori, esitate, per ciò che concerne le competenze dell’istituzione prefettizia, in 580 dispositivi di vigilanza generica radiocollegata, attualmente attivi nella provincia di Lecce. La Prefettura, nella prospettiva di favorire la massima inclusione sociale, assicura a tutti gli attori della Rete territoriale antiviolenza la massima disponibilità a promuovere e veicolare iniziative di prevenzione e di contrasto ad ogni forma di violenza e di promozione del principio costituzionale di uguaglianza anche nei rapporti tra donne e uomini”.

Progressi significativi sono stati compiuti a livello legislativo e sociale per giungere alla parità di genere, ma sono ancora molti gli ostacoli da superare per ridurre il numero delle donne a rischio povertà, esclusione sociale, violenza, disparità salariale e leadership. “Bisogna puntare su azioni di cooperazione che favoriscano la riduzione delle simmetrie di genere e permettano la valorizzazione di tutte le diversità legate all’età, cultura, abilità e che sono in linea con il Goal 5 dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, chiarisce Fiammetta Perrone – Past Presidente Nazionale Fidapa BPW Italy. L’inclusione finanziaria è uno degli strumenti principali per ridurre la diseguaglianza di genere in particolare nel sistema economico e sociale. È chiaro come la parità di genere passi anche attraverso l’indipendenza economica, e come per questa sia essenziale una maggiore e più qualificata partecipazione delle donne al sistema economico. Come Fidapa BPW Italy abbiamo avviato da tre anni il Progetto “Conta sul futuro”, un’alleanza educativa tra Fidapa BPW Italy e Junior Achieverent Italia (JaItalia) rivolto ai ragazzi/ragazze dagli 11 anni ai 14 anni: un laboratorio di apprendimento e di orientamento verso le materie stem attraverso un dialogo intergenerazionale tra socie leader nei campi scientifici e finanziari, gli alunni/alunne, i docenti e il team di formazione”.

Le violenze e le discriminazioni violano la dignità personale, creano un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante, offensivo e generano malessere nelle persone che le subiscono. “In questi casi, la prima cosa da fare è segnalare e denunciare alla Consigliera di Parità per ricevere supporto e assistenza. È fondamentale non rimanere in silenzio. Ogni voce conta e può portare ad un cambiamento, sottolinea Antonella Pappadà – Consigliera di Parità effettiva della Provincia di LecceQuesto incontro offre un’occasione per riflettere e ricordare a noi stesse quanto sia importante valorizzare il nostro talento e le nostre competenze e imparare a non farci sopraffare sia nelle relazioni personali sia nei luoghi di lavoro. La figura istituzionale della Consigliera di Parità della Provincia di Lecce è preposta a contrastare ogni forma di discriminazione legata al genere e non solo, a dare sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori che ne siano stati vittime sul luogo di lavoro, supportandoli gratuitamente in via stragiudiziale e giudiziale”.

“La violenza contro le donne e i femminicidi rappresentano ferite profonde nella nostra società, ma oggi dobbiamo esprimere la nostra determinazione nel combattere questi problemi, aggiunge Donatella Bertolone – Vicepresidente Vicario Gruppo Donne Imprenditrici FIPE/Confcommercio. È incoraggiante vedere sempre più donne unirsi per reclamare il diritto alla sicurezza e al rispetto. Le donne non sono solo vittime, ma anche attrici fondamentali nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria. Campagne come #SicurezzaVera ci mostrano che possiamo fare la differenza, sensibilizzando e coinvolgendo la società su questi temi cruciali. È essenziale lavorare insieme per sfatare l’idea che i luoghi di intrattenimento siano associati alla violenza. Dobbiamo trasformare questi spazi in ambienti sicuri e accoglienti, dove ogni persona, in particolare le donne, possa sentirsi protetta e rispettata”.

I dati raccolti dal Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce parlano chiaro: nel 2024 hanno chiesto aiuto 174 donne. La fascia d’età più colpita è quella tra i 30 e i 39 anni (32%), seguita da quella tra i 40 e i 49 anni (23%). La violenza non ha un unico volto: il 44% ha subito violenza fisica, il 45% psicologica, mentre il 2% ha denunciato violenze sessuali e il 4% atti di stalking. Colpisce il fatto che, nonostante il dolore e la sofferenza, solo il 34% delle donne abbia trovato la forza di sporgere denuncia. Il restante 66% ha scelto di non farlo, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.

Uscire da una relazione maltrattante non è mai semplice per una donna, soprattutto quando l’uomo che esercita violenza è il compagno, il marito o il padre dei suoi figli, dichiara Maria Luisa Toto – Presidente Associazione Donne Insieme che gestisce il Centro Antiviolenza Renata Fonte. Ogni donna ha i suoi tempi, perché la paura, la vergogna e il senso di colpa possono trasformarsi in una prigione invisibile, fatta di solitudine e isolamento. Questi numeri ci dicono che la violenza di genere è una piaga radicata nella nostra società. Non è solo un fenomeno privato, ma una delle più gravi violazioni dei diritti umani. Per questo è essenziale che le donne non si sentano sole. Devono sapere che c’è una rete di supporto pronta ad aiutarle“.

Una rete di supporto alimentata anche da momenti di spettacolo che portano in scena – come nel caso di “Eva non è ancora nata” di e con Salvatore Cosentino, magistrato e autore teatrale – la realtà delle donne che vengono analizzate sotto l’aspetto umano, per una riflessione profonda sul loro ruolo nella società di oggi.

A ricordare le vittime di femminicidio e di violenza di genere, da venerdì 7 marzo ci sarà a Lecce anche una nuova panchina rossainstallata a Palazzo dei Celestini su iniziativa della Commissione Pari Opportunità della Provincia.

Una mobilitazione importante quella della città che ha coinvolto anche la U.S. Lecce, che ha voluto essere presente all’evento di Codere inviando un videomessaggio di Federico Baschirotto. Il capitano dei giallorossi salentini ha ribadito l’importanza del contrasto a qualsiasi forma di violenza sulle donne e della promozione della cultura del rispetto e della consapevolezza: temi anche della campagna “Un Rosso alla Violenza” della Lega Serie A che servono a tenere sempre alta l’attenzione.

“Quando “Innamòrati di Te” ha mosso i suoi primi passi non mi aspettavo che sarebbe diventato un laboratorio così importante, un momento di confronto trasversale e costruttivo. In dieci anni abbiamo attraversato l’Italia più volte e abbiamo avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche che si impegnano per il bene comune, in particolare quello delle donne. Confesso di essere davvero emozionata nel vedere anche Lecce tra le Città delle Donne e ringrazio Adriana Poli Bortone per aver immediatamente colto lo spunto che, in qualità di Ambassador de Gli Stati Generali delle Donne, ho offerto, commenta Imma Romano – Direttrice Relazioni Istituzionali di Codere Italia. Anche questa volta siamo riuscite a trattare il tema della violenza di genere con chi questo tema lo conosce e lo combatte quotidianamente, provando a dare informazioni ed indicazioni molto concrete sugli strumenti esistenti e sulle opportunità che il mondo istituzionale e quello del terziario sociale mettono a disposizione. L’impegno di Codere resta un impegno concreto sia in termini di divulgazione che di supporto. Con gioia sosteniamo l’Associazione Donne Insieme che opera proprio su questo territorio”.

Dopo Lecce, il progetto itinerante “Innamòrati di Te” farà tappa il 24 giugno a Rivoli, alle porte di Torino, per un altro appuntamento gratuito e aperto al pubblico.

*(Dati Dipartimento della Pubblica Sicurezza-Ministero dell’Interno, Servizio Analisi Criminale)

Lascia un commento