Consumi, al sud 1 su 3 compra a km 0

Consumi, al sud 1 su 3 compra a km 0

Tra i comportamenti virtuosi per tutelare l’ambiente rientrano gli acquisti a chilometro zero che sono adottati da quasi 1 consumatore su 3 nel Mezzogiorno (28,8%), con l’affermazione dei mercati degli agricoltori nelle città capoluogo della Puglia, che ha consentito di ridurre la distanza tra produttore e consumatore rafforzando il legame tra aree rurali e aree urbane con un importante patrimonio di biodiversità del cibo locale che dalle campagne si trasferisce in città. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base del rapporto dell’ISTAT relativo alle “preoccupazioni ambientali” degli italiani. Nella lista dei comportamenti eco compatibili infatti l’Istituto di Statistica inserisce accanto all’attenzione a non sprecare energia e acqua, a evitare una guida rumorosa, anche azioni legati alle scelte alimentari, come l’acquisto a chilometro zero, ma anche la lettura degli ingredienti in etichetta e la spesa di prodotti biologici.

Dai dati spicca una maggiore propensione dei residenti nel Mezzogiorno a rivolgersi ai mercati contadini. Si conferma così vincente, anche in termini ambientali, la linea della Coldiretti di puntare sulla rete dei mercati di Campagna Amica che hanno raggiunto quota 1.200 con il coinvolgimento di 15mila agricoltori. Una scelta dunque che non solo garantisce qualità e sicurezza dei prodotti rigorosamente di stagione e provenienti dalle aziende vicine all’area di vendita, ma che offre anche un contributo importante alla causa ambientale perché grazie ai trasporti brevi riduce l’inquinamento.

A spingere gli acquisti dal produttore è soprattutto la garanzia della salubrità e della trasparenza di quanto portano a tavola. Il 73% dei consumatori ritiene, secondo una rilevazione condotta nei mercati contadini, che comperare direttamente dall’agricoltore sia la via più sicura tra tutte le forme di distribuzione, dal supermercato al web. Al secondo posto si piazzano i mercati contadini rionali – rileva Coldiretti Puglia -, che garantiscono la sicurezza del cibo per il 69% degli intervistati e precedono i negozi di vicinato (56%) e i supermercati e ipermercati (48%). Fanalino di coda, il web, con appena il 19% degli italiani che si fida del cibo acquistato su internet. Proprio per assicurare una piena trasparenza su quanto i cittadini mettono nel piatto, Coldiretti con la mobilitazione “No fake in italy”, partita dal Brennero e poi condotta sui porti, ha lanciato una raccolta di firme per una legge europea di iniziativa popolare per estendere l’obbligo dell’indicazione dell’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue. Una mobilitazione che potrà essere sostenuta firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica e negli uffici Coldiretti e sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.

Anche nei pesanti tempi del Covid e della guerra in Ucraina con uno scenario internazionale sempre più critico a causa dei conflitti in Medio Oriente – i mercati contadini offrono un contributo fondamentale, garantendo alla popolazione – dice Coldiretti Puglia – cibo sicuro e approvvigionamenti costanti riuscendo anche a rendere più trasparente per il consumatore il prodotto acquistato, tutelando la biodiversità, le specificità locali e valorizzando la custodia dei territori.

Il successo dei farmers market è frutto della legge italiana di Orientamento in agricoltura del 2001 che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che Coldiretti ha fortemente voluto e sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale, una svolta epocale con la quale si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona.