Il compositore, organista e violinista italiano,
uno dei maggiori musicisti italiani dell’epoca barocca, parallelamente all’attività operistica fu nella sua pur breve vita (morì nel 1736 a solo 26 anni) un fecondo e ammirato compositore di musica sacra. Negli ultimi anni della sua vita va sicuramente collocata la composizione dell’antifona mariana Salve Regina per quartetto d’archi soprano e mezzo soprano, nella quale si intravede la fede e la chiara scrittura contrappuntista che fanno di questa composizione una elevata preghiera alla Vergine Maria. Ma la sua arte di compositore sacro è strettamente legata allo Stabat Mater, senza subbio la composizione più eseguita in assoluto che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Pergolesi ricevette l’incarico di scrivere lo Stabat mater dai Cavalieri della Vergine dei dolori della Confraternita di San Luigi al Palazzo nel 1734 per i riti liturgici della settimana santa. Questa composizione aveva un compito di grande e rilevante importanza. Doveva sostituire lo Stabat mater di un altro grande compositore barocco italiano: Alessandro Scarlatti risalente al 1724. Il periodo della scrittura compositiva non fu benevolo con Pergolesi perché proprio in quel periodo le sue condizione di salute, già precarie, venivano sempre di più ad essere compromesse. Pertanto il compositore non aveva ne il tempo e ne le forze per riposarsi o di pensare di rimettersi in salute perché la composizione dello Stabat doveva essere terminata, “…e anche in fretta”, come ebbe a dire al suo maestro Francesco Feo. Secondo una tradizione Pergolesi completò lo Stabat il giorno della sua morte avvenuta il 16 marzo 1736 nel convento dei Cappuccini di Pozzuoli dove era ospitato. La composizione esprime in modo mirabile il connubio stretto tra il testo e la musica in una alternanza di brani solistici e duetti tra le due voci dove notiamo tutta la maestria del nostro compositore, questo lavoro risulta essere una sintesi mirabile tra il teatro d’opera e la musica sacra, infatti sono alternate arie che riportano alla mente la scena d’opera e brani di schietto carattere religioso che sfociano nello struggente duetto finale e nel fugato dell’ Amen. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Info 0832344267 – www.conservatoriolecce.itLa rassegna “I concerti del Conservatorio” proseguirà domenica 30 aprile alle 20:30 nell’Auditorium del Conservatorio in via Ciardo a Lecce per la Giornata Internazionale del Jazz (International Jazz Day), istituita dall’UNESCO nel 2011, con “Io non discuto, scommetto“, un concerto dedicato a Nicola Arigliano a cura di docenti e studenti delle Scuole Jazz del Tito Schipa. Venerdì 5 maggio alle 20:30 nella Chiesa di Sant’Irene, in collaborazione con Art Work, l’Orchestra di fiati del Conservatorio diretta dal Maestro Giovanni Pellegrini proporrà Fiato alla banda, un ricco programma con musiche di Ennio Morricone, Giuseppe Verdi, Jacob de Haan, James Curnow, Dmitrij Dmitrievič Šostakovič. Venerdì 19 e Sabato 20 maggio il Cinelab Giuseppe Bertolucci, in collaborazione con Apulia Film Commission, accoglierà la terza edizione di Anamòrphosis, festival dell’audiovisivo sperimentale con la direzione artistica del LEM – Lecce Electronic Music del Conservatorio con la partecipazione di Alberto Novello, Alessandro Cipriani e Giulio Latini. Mercoledì 21 giugno alle 20:30, infine, nel Chiostro dei Teatini, in collaborazione con il Comune di Lecce, si celebra la Festa Europea della Musica con le studentesse e gli studenti di Esercitazioni orchestrali del Conservatorio diretti dal Maestro Giovanni Pellegrini con composizioni di Georg Friedrich Händel, Igor Stravinskij, Leonard Bernstein, Pyotr Ilyich Ciajkovskij.