CONCERTO DI PASQUA 5 APRILE 2023
L’Orchestra Sinfonica Oles, dopo l’avvio di stagione al Paisiello dello scorso 31 marzo, propone, nel quadro cittadino delle attività della Settimana Santa, il Concerto di Pasqua, mercoledì 5 aprile nella bellissima Chiesa del Rosario a Lecce., inizio alle ore 20.30 con ingresso è gratuito.
Il programma è incentrato su musiche sacre, l’ensamble dell’Orchestra sarà arricchita dalle voci soliste di Valeria La Grotta e Margherita Rotondi e dal Coro lirico sinfonico di Lecce diretto da Vincenza Baglivo. La direzione del Concerto è affidata questa volta al maestro barese Sabino Manzo.
Come detto nella presentazione della Stagione 2023, le scelte del repertorio hanno esplorato anche territori meno frequentati ma non per questo meno nobili e di grande livello: le musiche del Concerto di Pasqua della Oles sono di due giganti del mondo musicale barocco del Grande Salento: Pasquale Cafaro, galatinese (1715-1787) e Leonardo Leo, nato a San Vito dei Normanni ( 1694-1744).
Di Leonardo Leo sarà eseguito Il Figliol Prodigo – Cantata per Sopranno e Archi , prima esecuzione assoluta in tempi moderni.
Di Pasquale Cafaro, allievo dello stesso Leo, lo Stabat Mater – per Soprano Mezzosoprano, Coro, Orchestra d’Archi e basso continuo
Leonardo Leo non fu soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di altri autori più noti. Studiò a Roma contrappunto e ritornato a divenne secondo maestro al conservatorio della Pietà. Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l’anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica.
Lo Stabat Mater di Cafaro è un’opera ricca di pregi, certo tra le più ispirate del musicista salentino. Secondo le testimonianze coeve ha avuto grande fortuna tanto da poter sostenere il confronto con l’omonimo capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi. Fu composto a Napoli nel 1785 su una sequenza del XIII secolo attribuita a Jacopone da Todi. Compositore versatile, oltre che insegnante e contrappuntista tra i più dotti del suo tempo, Cafaro non emerse per innovazioni formali o per originalità inventiva, tuttavia rivelò indiscutibili doti musicali, quali la grazia naturale della linea melodica e la purezza dello stile.