COMUNE DI LECCE

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PUGLIA CULTURE – Circuito Teatrale Stagione Teatrale 2024-25 TEATRO APOLLO e TEATRO PAISIELLO

A dicembre, Lecce è TEATRO. In attesa delle festività natalizie, la stagione teatrale 2024_25 del Comune di Lecce, in collaborazione con Puglia Culture, anticipa il nuovo anno con due spettacoli fuori abbonamento al Teatro Apollo e al Teatro Paisiello.

L’intera stagione, che comincerà poi a gennaio, sarà poi svelata il 25 novembre in una conferenza stampa in cui si racconterà la nuova politica dell’amministrazione comunale in tema di teatro e spettacolo dal vivo, di coinvolgimento di sempre nuovo pubblico e di avvicinamento di nuove fasce di spettatori e quartieri cittadini.

Da oggi, intanto, il pubblico potrà recarsi al botteghino per i primi due spettacoli in cartellone.

Dal libro di Dacia Maraini il 1 dicembre al Teatro Apollo, Guglielmo Ferro dirige Simona Cavallari e Federico Benvenuto in “Dialogo di una prostituta con il suo cliente”. Un testo forte, coinvolgente, profondo. Lo spettacolo è la testimonianza dell’amore dell’autrice per il teatro e della sua attenzione nei confronti dell’universo femminile, che scandaglia in tutta la sua complessità, rivelandone il lato più oscuro.

Gli anni ’70, il femminismo, la politica, fanno da cornice a una figura femminile messa in scena da Cavallari, per cui ogni piccola conquista è ottenuta a caro prezzo, e quasi sempre è solo una mera consolazione.

La regia dello spettacolo è firmata da Maria Cassi e Leonardo Brizzi, principali interpreti del teatro comico-musicale nel panorama internazionale: al Teatro Paisiello il 19 dicembre arriva “Qualcosa di grande. La compilation dei millenials”, di Maestrale teatro, cura del progetto di Franco Ungaro.

QUALCOSA DI GRANDE è una creazione della giovane compagnia Maestrale Teatro formata dai giovani attori e attrici che si sono diplomati con l’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce diretta da Franco Ungaro.

 Arrivano in scena 6 attori (tutti allievi dell’Accademia) alle prese con una  cover di “Qualcosa di grande”. Converse, polsini colorati, atteggiamento da eterni ragazzi. Musica dal vivo e ricordi che ci accompagnano attraverso aneddoti divertenti, stimolanti, amari. Una chitarra e un piano, due strumenti che raramente si vedono insieme, ma che cercano di convivere esattamente come gli attori in scena. Uno spettacolo che, con lo stile di un musical e la brillantezza di una stand up, racconta l’esigenza di un’intera generazione di essere ascoltata.

Prodotto da Maestrale Teatro / AMA-Accademia Mediterranea dell’Attore, con Lorenzo Paladini, Miriana Moschetti, Arianna Alfarano, Francesco Casaburi, Samuele Spagnolo, la retorica e la narrazione del “si stava meglio prima” fortemente radicata dentro ogni generazione. Nell’ansia per il futuro e nella frustrazione del presente si sviluppano i personaggi alle prese con la nostalgia del passato e dei tanti momenti storici che hanno segnato gli anni 2000, ovvero la “generazione millennial”.

Il 2001 rappresenta un anno di cambiamenti notevoli e di eventi storici particolarmente significativi: il passaggio all’euro, l’11 Settembre, la crisi economica che diventava argomento costante, internet nelle case. La nostra generazione vive a cavallo tra due mondi, restando quindi priva di un’identità profonda.

La musica crea un ponte temporale e cuce insieme i ricordi, ma c’è un album in particolare che diventa protagonista: …Squèrez? dei Lùnapop, che oltre ad aver avuto un enorme successo nella nostra generazione, rappresenta alla perfezione quel senso di incompiutezza. Il brano 50 special, oggi arrivato al suo 25esimo anniversario, celebra insieme a noi una generazione spesso dimenticata e confusa. “Qualcosa di grande” parla di tutti noi che abbiamo atteso speranzosi il nuovo millennio assaporandone i cambiamenti, ma dai quali siamo stati travolti.  Ed ecco come arrivano in scena 6 attori alle prese con una cover di “Qualcosa di grande”. Converse, polsini colorati, atteggiamento da eterni ragazzi. Musica dal vivo e ricordi che ci accompagnano attraverso aneddoti divertenti, stimolanti, amari.