La questione appare ancor più grave poiché le stesse problematiche si sono verificate anche in data 21 giugno, quando il volo Ita da Brindisi a Roma (AZ 1634) delle ore 19:15 è decollato solo dopo le 21:30 – con continui slittamenti degli orari di partenza, e con un ritardo rispetto complessivo di oltre 2 ore.
Alla richiesta di chiarimenti avanzata dall’Associazione Ita Airways ha fornito una replica davvero incredibile: per la compagnia, l’istanza di accesso presentata dal Codacons al fine di vederci chiaro sulla vicenda dei ritardi ha a oggetto “documenti passibili di contenere informazioni riservate e segreti commerciali, i quali, se divulgati, arrecherebbero serio nocumento agli interessi di ITA. Più precisamente, verrebbero svelate in questo modo, inter alia, le procedure interne di gestione dei ritardi aerei, inclusive della gestione del personale di volo, nonché di ulteriori elementi che concorrono a definire e qualificare la specifica competitività della Società nel mercato aperto”.
A fare chiarezza sugli eventi, però, è per fortuna arrivata l’ENAC che in virtù del proprio ruolo di vigilanza del settore dell’aviazione civile, ha comunicato al Codacons come il problema dei ritardi dei voli Ita:
• di complessivi 130 minuti del volo AZ 1622 del 28 giugno 24 siano ascrivibili per 50 minuti alla causale “aircraft rotation” e per 80 minuti ad “air traffic”.
• di complessivi 144 minuti del volo AZ 1634 del 21 giugno 24 siano ascrivibili per 128minuti alla causale “aircraft rotation” e per 16 minuti ad “air traffic”.