CENTRO SOCIALE RACHELE IZZO E MUSEO RADICI AUMENTATE Comune di Mercogliano
Il sindaco Vittorio D’Alessio: “Un importante segnale per continuare il percorso di indentità della nostra comunità”
Mercogliano – Profuso entusiasmo per il taglio del nastro avvenuto stamattina – sabato 12 aprile – dell’inaugurato nuovo centro sociale “Rachele Izzo” a Torrette di Mercogliano.
A dare il benvenuto al nuovo polo culturale il sindaco Vittorio D’Alessio insieme all’amministrazione, sostenuto dai saluti del nipote di don Giuseppe Iasso e dalla simbolica benedizione del parroco.
A tal proposito, il primo cittadino Vittorio D’Alessio, mosso da emozionata soddisfazione per il centro riqualificato ha dichiarato: «Abbiamo voluto implementare questo spazio, dopo averlo riqualificato, con il museo irpino delle radici aumentate per far si che dalla porta Est di Mercogliano per aprire un percorso culturale che porterà alla riqualificazione della Chiesetta dell’Immacolata, per un nuovo hub turistico con il Bivacco del Partenio, per poi arrivare a Capocastello con l’Antiquarium. Un itinerario virtuoso che possa coinvolgere giovani in via di formazione e attivare un turismo scolastico oltre ad escursionisti curiosi di scoprire le nostre ricchezze».
Occasione importante che ha richiamato a sé un’importante presenza della comunità che, curiosa, ha partecipato all’evento. Una risposta al femminicidio e a tutte le forme di violenza femminine nel luogo ormai divenuto centrale per la comunità, intitolato e dedicato alla giovane Rachele Izzo. La giovane mercoglianese fu vittima di molteplice violenza da alcuni militari dell’esercito francese. Pagine di studi e ricerche di approfondimento sono state oggi lasciati a disposizione della storia mercoglianese.
«Importante il segnale che volevamo trasmettere – ha continua D’Alessio – per continuare il nostro percorso di valorizzazione identitaria della nostra cittadina. Qui sarà aperto e a disposizione di tutti uno sportello antiviolenza ma anche uno spazio sicuro e di ascolto, privo di barriere, rivolto a tutti ma con particolare attenzione alla formazione dei più piccoli».
Rilevante presenza, anche dei bambini che si sono immersi, letteralmente e insieme ai grandi, nel Museo Irpino delle Radici Aumentate (M.I.R.A.), percorso interattivo e multisensoriale sulla biodiversità del Parco Regionale del Partenio. Tre le sale che hanno riprodotto in un format innovativo e immersivo sul naturale patrimonio ambientale della cinta montuosa del Partenio. Progetto e pianificazione dell’edificio comunale, tanto voluto, dall’amministrazione comunale insieme al lavoro sinergico di Visit Irpinia e Kanaka Studio, al quale è stata affidata la direzione artistica.
A spiegare l’importanza della collaborazione, è Alessandro Graziano, CEO Visit Irpinia che, chiaramente ha espresso il manifesto degli intenti della start up: “Abbiamo iniziato da qualche tempo e continuiamo con entusiasmo il nostro percorso di interventi di rigenerazione urbana, coniugandoli a operazioni di profonda valorizzazione”
E a definire le linee progettuali delle tre stanze esperienziali e di sollecitazione sensoriale, è Andrea Maioli, visual designer e volto di Kanaka che, in prima battuta ci ha tenuto a sottolineare l’obiettivo principale dell’iniziativa: «I bambini protagonisti assoluti dello spazio. Abbiamo avuto la necessità di metterli in contatto con contenuti sia espressivi ed informativi, per lasciarli più liberi di acquisire nozioni e informazioni scientifiche, in un modo più facile intuitivo, in uno stretto rapporto pratico e teorico, in un contesto di condivisione. Abbiamo sviluppato, insieme all’amministrazione e a Visit Irpinia, un modello che potesse racchiudere un motto che da sempre seguo: se un’installazione funziona per i bambini allora funziona per tutti. Quindi, abbiamo scelto un approccio multisensoriale che si snoda in tre sale. La prima completamente dedicata al digitale con riproduzioni ambientali, la seconda ci fa immergere proprio nella naturale, con i suoni e gli odori del Parco, e infine la terza completamente interattiva e che permetterà ai visitatori di sperimentare attraverso il tatto un vero percorso di scoperta del territorio».