CASTRIGNANO DE’GRECI

CASTRIGNANO DE’GRECI

LUCIA VERONESI, PAUL BRANCA, NICOLÒ ANDREATTA, JENNY HOLZER, DAVID HORVITZ, MARTINE SYMS, LU YANG

 

IL 19 LUGLIO QUATTRO LE INAUGURAZIONI  19 luglio / dalle ore 19

KORA / Palazzo Baronale De Gualtieriis /Via Vittorio Emanuele 19, Parco Pozzelle / via Boccaccio, Borgo del Contemporaneo – Castrignano de’Greci (Le)

Continuano le attività all’interno di KORA, luogo di produzione e ricerca del multidisciplinare del contemporaneo, guidato da Paolo Mele con la direzione artistica di Claudio Zecchi. Dopo l’azione performativa di Muna Mussie, ancora quattro nuove mostre abiteranno gli spazi del Palazzo Baronale De Gualtieriis a partire dal prossimo 19 luglio 2024, dalle 19 in poi. Non solo: anche il parco Pozzelle, luogo iconico del paese, sarà al centro di un intervento artistico di Nicolò Andreatta.

Dopo aver fatto tappa in diverse città europee, il progetto vincitore della dodicesima edizione dell’Italian Council  “La desinenza estinta” di Lucia Veronesi arriva a Castrignano de’ Greci e conclude un ciclo di mostre nazionali e internazionali di diffusione del progetto tra il MOCA London (UK), The Hannah Ryggen Centre, Ørlandet Kultursenter (Norvegia) e Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna (Venezia). Il progetto, curato da Paolo Mele e Claudio Zecchi, intende affrontare una riflessione sul rapporto tra la storia della scienza nelle sue declinazioni al femminile, le implicazioni socio-politiche, la botanica e l’estinzione del linguaggio.

Ancora, a racchiudere importanti nomi dello scenario artistico è Play Dead!, la mostra a cura di Like a Little disaster, il collettivo nomade nato nel 2014 con sede operativa a Polignano a Mare. Play Dead! prova a indagare il concetto di fine (e il suo opposto, l’inizio, il nuovo inizio. L’alfa e l’omega). All’interno di una maglia interlacciata e agentica il progetto mette a confronto differenti punti di vista, cellule dove poter esperienziare le reciproche connessioni tra biotico e abiotico, tra vita cibernetica e morte fisica, tra tangibilità dei limiti fisici e l’illusorietà di uno scroll eterno. Satelliti attraverso i quali riflettere sulla minaccia della dis-astro globale, sul suicidio collettivo e il desiderio di resurrezione o sul senso di ombra perturbante dal futuro.  Le opere iniziali, scompariranno nel corso del tempo per lasciare spazio a reincarnazioni virulente e espansive da parte di altri artisti.  Il titolo Play Dead! (da intendersi anche come “fingiti morto!”)  fa riferimento alla morte apparente; un comportamento attraverso il quale gli animali così come alcuni funghi o le piante “fingono” di essere morti. Si tratta di uno stato di immobilità  innescato da un atto traumatico, predatorio, difensivo o riproduttivo e può essere osservato in una vasta gamma di animali, dagli insetti e crostacei ai mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci e, naturalmente, negli esseri umani. Gli artisti in mostra: Jenny Holzer, David Horvitz, Martine Syms, Lu Yang.

A cura di Like a little disaster anche Terrarium di Paul Branca,  una serie di  tele intime, ma compatte di Branca, sono popolate da lumache in processione. Le loro conchiglie ipnotiche si avvolgono dentro e fuori, contendendosi l’attenzione dello spettatore. Osservando più da vicino le scelte pittoriche di Branca, lo spettatore può rallentare e notare più dettagli: conglomerati di ciottoli e pietre, vegetazione acida, funghi velenosi, denti di leone, teste moderniste arrugginite delle Muse Addormentate di Brancusi, e così via. Le sue scelte cromatiche, con superfici intensamente sature che contrastano con palette neutre, aggiungono energia pulsante alle opere. Branca utilizza spesso il genere della natura morta come punto di partenza per i suoi progetti e mostre. La sua serie Affettati Misti – rappresentazioni di mortadella e salumi come fette o pelli dipinte – commenta sull’identità e l’oggettualità della pittura.

Da Kora alle pozzelle con Nicolò Andreatta in arte Link Hg, terzo artista junior del progetto Ogni casa è un villaggio. La sua mostra esplora gli elementi ai margini della città di Castrignano de’ Greci, luoghi di confine o terra di passaggio, spazi sporadicamente vissuti che un tempo erano centrali nella vita quotidiana. L’intervento dell’artista si concentra sul concetto di confine, una linea sottile, valicabile e allo stesso tempo potentemente significativa.

Quattro mostre, che si aggiungono alla mostra diffusa Questo non è un Museo e che pongono Castrignano de’ Greci al centro del panorama artistico contemporaneo pugliese e del Sud.

L’azione performativa, insieme a Play Dead! è all’interno del progetto “Borgo del Contemporaneo”, finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU, in linea con quella che è la visione di Kora che si conferma luogo di produzione e ricerca multidisciplinare sul contemporaneo, tra i più importanti del sud d’Italia.