Cardinale Angelo Amato

Cardinale Angelo Amato

Si è spento il cardinale Angelo Amato

Prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi, nativo di Molfetta, salesiano, il porporato è morto ieri, 31 dicembre, all’età di 86 anni

Ieri, 31 dicembre 2024, si è spento il cardinale Angelo Amato, prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi: aveva 86 anni. In seguito alla sua morte il collegio cardinalizio risulta ora costituito da 252 cardinali, di cui 139 elettori e 113 non elettori.

La vocazione salesiana

Nato a Molfetta (Bari), l’8 giugno 1938, da una famiglia di costruttori navali, primo di quattro figli, aveva intrapreso gli studi presso l’Istituto nautico di Bari, nella sezione dei capitani di lungo corso. Ma all’inizio del terzo anno di studi, nell’ottobre 1953, decide di abbandonare questa carriera per entrare nell’aspirantato salesiano di Torre Annunziata. Nel 1956, emette la prima professione religiosa. Trasferitosi a Roma, studia presso l’allora Pontificio Ateneo Salesiano (oggi Università Pontificia Salesiana), ottenendo la licenza in filosofia. Nel 1962 emette la professione religiosa perpetua, iniziando a svolgere due anni di tirocinio pratico al collegio salesiano di Cisternino (Brindisi), dove insegna lettere nella scuola media. Dopo aver ottenuto la licenza in teologia alla facoltà di teologia dell’Università salesiana, a Roma, viene ordinato sacerdote il 22 dicembre 1967.

L’incontro col mondo greco ortodosso

Iscrittosi alla Pontificia Università Gregoriana, nel 1974 consegue il dottorato in teologia venendo subito chiamato all’insegnamento della materia. Nel 1977 è inviato in Grecia dall’allora Segretariato per l’Unità dei Cristiani, trascorrendo quattro mesi nella residenza ateniese dei gesuiti per la preparazione linguistica in vista dell’iscrizione all’università. Superato l’esame di ammissione (greco moderno scritto e parlato), passa a Salonicco, come borsista del Patriarcato di Constantinopoli. Risiede presso il Monì Vlatadon (Vlatadon Monastery), sede del convento dei monaci ortodossi e dell’Idrima ton Paterikon Meleton (Istituto di studi patristici), con una biblioteca specializzata in teologia ortodossa e una preziosa collezione di microfilm dei manoscritti del Monte Athos. Si iscrive quindi alla facoltà di teologia dell’Università di Salonicco, seguendo le lezioni di storia dei dogmi di Jannis Kaloghirou e quelle di dogmatica sistematica di Jannis Romanidis. Nello stesso tempo conduce una ricerca sul sacramento della penitenza nella teologia greco ortodossa dal XVI al XX secolo, che viene pubblicata nella collana «Análekta Vlatádon» (1982).

Il ritorno a Roma

Tornato a Roma, insegna cristologia nella facoltà di teologia della Pontificia Università Salesiana, della quale è stato decano dal 1981 al 1987 e dal 1994 al 1999. Negli anni 1997-2000 è stato anche vice rettore della medesima Università. Nel 1988 è inviato a Washington per studi sulla teologia delle religioni e per completare il manuale di cristologia. Quindi è nominato consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, dei Pontifici Consigli per la promozione dell’Unità dei Cristiani e per il Dialogo Interreligioso, e consigliere della Pontificia Accademia Mariana Internazionale. Nel 1999 è nominato prelato segretario della ristrutturata Pontificia Accademia di Teologia e direttore della neonata rivista teologica «Path». Dal 1996 al 2000 ha fatto parte della commissione teologico-storica del grande Giubileo dell’Anno duemila.

Segretario alla Dottrina della Fede

Nominato il 19 dicembre 2002 segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede ed eletto alla Sede titolare di Sila con il titolo personale di arcivescovo, riceve la consacrazione episcopale il 6 gennaio 2003 da Papa Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana.

Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e cardinale

Il 9 luglio 2008, Benedetto XVI lo chiama a succedere al cardinale José Saraiva Martins come prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e nel Concistoro del 20 novembre 2010 lo crea cardinale della Diaconia di Santa Maria in Aquiro. Partecipa al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. Il 19 dicembre 2013 Papa Francesco lo conferma “donec aliter provideatur” come prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, incarico che lascia nel 2018 poco prima di compiere 80 anni.

Il cardinale Amato e don Tonino Bello

Nel novembre 2013, il cardinale Amato chiude nella Cattedrale di Molfetta la fase diocesana del processo di beatificazione e canonizzazione di don Tonino Bello. “La libertà di pensiero e di azione, la valorizzazione dei laici, l’educazione ai giovani, il valore della pace, l’amore verso il prossimo, la considerazione dei poveri – afferma il porporato – sono gli insegnamenti” di don Tonino, vescovo di Molfetta dal 1982 al 1986. La sua testimonianza – aveva sottolineato il cardinale Amato – ci dice che “la santità non è un privilegio di pochi, ma una vocazione per tutti”, perché tutti siamo chiamati a seguire “Gesù e le virtù teologali: fede, speranza e carità”.

Il vescovo di Molfetta: “uomo di fede e pastore instancabile”

Il vescovo di Molfetta, monsignor Domenico Cornacchia, insieme a tutta la Diocesi ricorda “con profonda gratitudine” il cardinale Amato come “uomo di fede e pastore instancabile, che ha servito con grande dedizione la Chiesa universale e il popolo di Dio”.