Il luogo del cuore dell’autore ligure tra le tappe del suo viaggio straordinario che a febbraio lo porterà nel Salotto di Casa Sanremo
Brescia, 12 novembre 2023 – E’ nato a Savona nel 1982 e dopo aver trascorso la sua infanzia circondato dalla natura e dagli animali Diego Bitetto, professione impiegato, si è trasferito nel cuore di Brescia dove a fargli compagnia nelle serate in cui si dedica ai suoi hobbies ci sono Piazza della Loggia con la sede del Comune, che osserva dalle sue finestre, e “I Macc de le Ure”.
Quello con Brescia, che ancora per pochi mesi è con la vicina Bergamo Capitale Italiana della Cultura 2023, si dimostra un incontro fortunato dal punto di vista letterario; un incontro che permetterà a Diego Bitetto, l’autore di Piazza Loggia, di portare a termine le fatiche del suo primo romanzo ma soprattutto di vivere Un viaggio straordinario che grazie alle oltre 900 copie vendute in poco tempo, gli apre le porte del Salotto di Casa Sanremo.
«Il mio romanzo – racconta Diego Bitetto, savonese di nascita e bresciano d’adozione – nasce dalla necessità di incidere su carta la meraviglia della vita, il senso-non senso che ne ho colto dai miei 41 anni. Per farlo, ho scelto la cornice di una favola, con protagonisti anche un Gallo e un Cavallo parlanti, per non farmi mancare niente e per favorire un’ironia leggera che addolcisca l’amarezza di alcune riflessioni, di certe verità che non vorremmo conoscere e che eppure sappiamo».
Il libro è decisamente particolare: in equilibrio fra un romanzo psicologico e un diario d’avventure, la storia è quella di una Comitiva di Multimilionari che si trova coinvolta nella mirabolante caccia al tesoro alla ricerca dell’Ultimo dei Cantautori. Fra animali parlanti, poltrone sedute sulle sedie, indizi indecifrabili a base di collanine di diamanti e di incidenti di parole animati, i Nostri raggiungeranno infine le Sette Stanze Magiche, l’ultima Prova prima di incontrare il misterioso artista. Una sorta di “Piccolo Principe nel Paese delle Meraviglie” nella metafora di un viaggio straordinario alla ricerca di sé e dei valori più profondi dell’esistenza umana.
«Ho deciso di scriverlo ora – prosegue Bitetto nell’illustrare come è nato il romanzo – perché ogni giorno di più mi rendo conto di quanto sia limitato questo tempo che crediamo infinito quando siamo in forze – belli, giovani e invincibili – e quanto sia prossima, invece, un’inerzia obbligata che derivi da una tragedia improvvisa o da un destino che decida d’un tratto di prendersi quel che deve».
Selezionato, come si è detto, per il prestigioso salotto di Casa Sanremo, nella settimana dal 2 all’8 febbraio 2024, durante il Festival, già attenzionato da Odeon TV nella trasmissione “Eccellenze Italiane”, ospite di Radio Bruno a Brescia, e prossimamente sulle reti televisive regionali grazie a un’intervista per “Vox Libri”, il romanzo di Diego Bitetto sta facendo parlare sé anche per lo stile di scrittura che fa largo utilizzo di espedienti tipici della pittura surrealista trasposti in parola e per una teoria di fondo sulle maschere che, partendo dai medesimi presupposti di Pirandello, devia verso conclusioni assai dissimili, con una tesi sicuramente particolare che viene disvelata nel finale a sorpresa.
«Le vicende di “Un viaggio straordinario” – continua l’autore entrando nel dettaglio dei luoghi – hanno principalmente tre scenografie: il magnifico Salento, Brescia città, e le Langhe Piemontesi. Il richiamo al Salento è un omaggio a una delle terre più belle del mondo, allo scrigno di spiagge che custodisce la “rara bellezza selvaggia che l’uomo non è ancora riuscito a distruggere”. In particolare, ho voluto descrivere l’Ultima Spiaggia delle Cesine, un luogo del cuore, dove sono solito trascorrere le ferie estive. Come dice il Cavallo, “la sabbia è di un nero acceso e lucido, simile al catrame quando è impastato rovente” e la sensazione è quella “di essere in quei posti che, quando sei alle Maldive, dici che le Maldive sembrano quei posti”».
E proprio parlando di Casa Sanremo e del Festival della Canzone Italiana, Diego Bitetto, pianista per studi e cantautore per passione ci svela da chi gli piacerebbe fosse cantato il viaggio straordinario raccontato nel suo romanzo. «Sicuramente – commenta Bitetto parlando del Festival – da un De Gregori mai visto a Sanremo, per rimanere nel Surrealismo! O dal genio indimenticato di Jannacci. O da me medesimo. Nulla di verosimile, insomma».
Con questo suo primo romanzo, l’impiegato Diego Bitetto, divenuto scrittore per necessità espressiva, ci mostra la sua creatività poliedrica priva di giudizi, accompagnandoci in un viaggio straordinario che gli auguriamo lo porti lontano, laddove osano i suoi sogni.