Bari Vecchia

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Stop all’home restaurant di Nunzia Caputo: multa da 5mila euro e chiusura forzata

Verifiche della polizia annonaria confermano la mancanza di autorizzazioni e condizioni igieniche non idonee. La “signora delle orecchiette” finisce al centro di nuove polemiche

La celebre “signora delle orecchiette” di Bari Vecchia, Nunzia Caputo, è stata sanzionata con una multa di 5mila euro e ha ricevuto l’ordine di chiusura per il suo home restaurant. La decisione è stata presa dalla polizia annonaria di Bari dopo una serie di accertamenti.

Gli agenti hanno appurato che l’attività di ristorazione veniva esercitata senza le autorizzazioni necessarie, tra cui la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), obbligatoria per esercitare attività nel settore alimentare. Inoltre, le telecamere di un noto programma Rai avevano evidenziato l’assenza di standard igienici adeguati, denunciando una gestione lontana dalle normative di sicurezza alimentare.

Nunzia Caputo, figura iconica di Bari Vecchia e simbolo della tradizione locale grazie alle sue orecchiette, era già finita sotto i riflettori nei mesi scorsi. Tra le polemiche principali, l’accusa di vendere orecchiette industriali spacciandole come artigianali. La vicenda aveva provocato uno sciopero delle pastaie locali, unite nel difendere la genuinità dei loro prodotti

Dopo questo episodio, il Comune di Bari ha avviato un dialogo con le pastaie di Arco Basso, la celebre “strada delle orecchiette”, per accompagnarle verso la regolarizzazione delle loro attività. Entro la fine delle festività natalizie, le partecipanti al progetto riceveranno la certificazione Osa (Operatore del Settore Alimentare), che consentirà loro di proseguire l’attività rispettando le normative.

Il caso di Nunzia Caputo evidenzia le difficoltà di conciliare tradizione e norme contemporanee. Bari Vecchia, con la sua storica “strada delle orecchiette”, rappresenta un’importante attrazione per i turisti. Tuttavia, le autorità insistono sull’importanza di garantire standard di sicurezza e trasparenza per proteggere i consumatori e valorizzare il patrimonio locale.

Nonostante la chiusura forzata, l’amministrazione comunale sembra intenzionata a preservare e rilanciare questa tradizione unica, promuovendo un percorso che coniughi autenticità e legalità.

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