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Banca Popolare Pugliese

Approvato il Bilancio 2023 della Banca Popolare Pugliese

Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare Pugliese, nella seduta del 16 febbraio u.s., ha approvato la situazione patrimoniale ed economica al 31.12.2023.
Nel 2023 la ripresa economica – successiva alla crisi pandemica – ha subito una battuta d’arresto a causa della persistente inflazione e delle conseguenti decisioni adottate dalle Autorità monetarie, delle tensioni geopolitiche già in essere e di quelle insorte in corso d’anno.
Il PIL italiano, nel corso dell’anno, è aumentato per effetto netto della crescita dei settori dei servizi e dell’industria e della frenata dell’agricoltura dovuta alla lunga congiuntura negativa del settore, acuita anche dagli effetti del cambiamento climatico, che ha generato numerosi fenomeni calamitosi. La spesa per consumi delle famiglie ha contribuito a sostenere la crescita dovuta anche all’incremento dell’occupazione; il tasso di disoccupazione, infatti, a dicembre si è attestato su valori migliori di quelli di fine 2022. Anche l’inflazione, a fine 2023, presenta un tasso decisamente migliore di quello d’inizio anno.
In tale contesto economico, fatto come sempre di luci e ombre, la Banca ha continuato a sostenere, ben oltre le medie di sistema, le imprese e le famiglie dei territori in cui opera, ponendo particolare attenzione alla qualità del credito e al presidio dei rischi in genere.
Situazione patrimoniale ed economica al 31 dicembre 2023
I dati patrimoniali ed economici di seguito riportati sono confrontati con i corrispondenti dati dell’esercizio 2022, redatti conformemente ai principi contabili internazionali.
I crediti netti verso clientela ordinaria ammontano, al 31 dicembre 2023 a 3.139 milioni di euro e registrano, rispetto al 31 dicembre 2022, un incremento di 113,39 milioni (+3,75%).
I crediti deteriorati netti, pari a 113 milioni di euro, rappresentano il 3,60% dell’ammontare complessivo dei crediti (al 31 dicembre 2022 rispettivamente 128 milioni di euro e 4,23%) e registrano un decremento complessivo di 15 milioni di euro. Il tasso di copertura al 31 dicembre 2023 si ragguaglia al 53,0% e quello dei crediti in sofferenza, in particolare, al 67,36%.
La raccolta complessiva da clientela ammonta a 5,25 miliardi di euro (+0,2 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2022); la raccolta diretta è rimasta stabile rispetto a fine 2022 e la raccolta indiretta è aumentata di 189,89 milioni di euro (+ 16,20% rispetto al 31 dicembre 2022)

Il margine di interesse al 31 dicembre 2023 è cresciuto di 25,68 milioni di euro (+23,89% rispetto al 31 dicembre 2022) e il margine di intermediazione di 22,35 milioni di euro (+15,03% rispetto al 31 dicembre 2022).
I costi di struttura risultano pari a 112,10 milioni di euro (104,82 al 31 dicembre 2022), le rettifiche di valore per rischio di credito su attività finanziarie e gli accantonamenti sono pari a 24,86 milioni di euro (+13,53% rispetto al 31 dicembre 2022).
L’utile netto, al 31 dicembre 2023, che si attesta a 22,10 milioni di euro – in incremento di 8,05 milioni di euro (+57,31% rispetto al 31 dicembre 2022) – rappresenta il risultato più alto mai raggiunto dalla Banca.
Il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2023 (compreso l’utile in formazione) risulta pari a 366,02 milioni di euro registrando un incremento di 22 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2022. La Banca conferma così la propria solidità patrimoniale, visto che gli indici patrimoniali si collocano su livelli elevati con il CET1, il TIER1 ed il TOTAL CAPITAL RATIO al 19,936% (phase in) ed al 19,640% (fully loaded), in entrambi i casi ben oltre i requisiti di Vigilanza.
Nella stessa seduta il Consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea dei Soci, fissata in prima e seconda convocazione il 27 e 28 aprile p.v, di optare per l’accantonamento a riserva del multiplo prescritto dell’imposta sugli extraprofitti e la distribuzione di un dividendo ai Soci pari a 0,15 euro per azione.
“La Banca ha chiuso il 2023 con un risultato economico superiore rispetto allo scorso anno (+57,31%). Per il nostro Istituto è stato un anno impegnativo che ha visto l’avvio di molte iniziative del Piano Industriale 2023-2025, con l’obiettivo di migliorare l’offerta commerciale, di revisionare i modelli di Filiale per adeguarli alle attuali esigenze operative, di digitalizzare i processi e di monitorare i vari rischi a cui la Banca è esposta, compresi i rischi climatici ed ambientali. L’auspicio è che l’attuazione del Piano Industriale 2023-2025 ci consenta di confermare, anche in futuro, gli ottimi risultati conseguiti, soprattutto in termini di efficienza e di attenzione al cliente “dichiara il Direttore Generale Mauro Buscicchio.
L’economia – afferma il Presidente Vito Primiceri – aveva manifestato, dopo la fine della pandemia, chiari segnali di ripresa, ma il conflitto Russo-Ucraino, la stretta monetaria antinflazionistica, la crisi bellica in Medio Oriente hanno determinato uno scenario economico incerto e in continua evoluzione. L’aumento dei tassi d’interesse ha contribuito a creare un clima di sfiducia da parte dei consumatori e delle imprese facendo registrare un ristagno nei consumi, una contrazione negli investimenti e una diminuzione della domanda del credito. Tutti ci auguriamo che le turbative in atto siano presto superate al fine di guardare al futuro con rinnovata fiducia.

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