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Manovra: ASSOTIR, governo prenda una posizione chiara contro l’aumento delle accise sul gasolio

Manigrasso, colpirebbe solo le PMI del settore aggravando le criticità strutturali che affliggono l’Autotrasporto

Roma, 8 Ottobre 2024 – “Le precisazioni del Ministero dell’Economia sull’aumento delle accise sul gasolio, invece di tranquillizzare, hanno creato un allarme ancora maggiore”. Così Claudio Donati, Segretario Generale di ASSOTIR, commenta la nota del MEF, secondo cui le aliquote delle accise sul gasolio non subiranno alcun aumento aumentate, ma vi sarà semplicemente una “rimodulazione”. “Il possibile rincaro delle accise – prosegue Donati – avrebbe come effetto quello di penalizzare principalmente le piccole e medie imprese”.

Al di là del linguaggio burocratico – prosegue il Segretario Generale di ASSOTIR, – la precisazione del MEF può significare due cose: o che il governo intende abbassare l’accisa sulla benzina (di 111 millesimi/litro), portandola al livello di quello del gasolio o, più verosimilmente, che aumenterà le accise sul diesel di 111 millesimi al litro, per adeguarle a quelle della benzina. Visto il contesto in cui si colloca la misura, è difficile scommettere sulla prima ipotesi, anche se risulterebbe più coerente con le promesse elettorali. Se poi il governo ha una terza ipotesi, sarebbe opportuno darne comunicazione”.

Quel che è certo – prosegue Donati – è che l’Autotrasporto non appartiene ai settori che hanno realizzato extra profitti, come banche o compagnie di assicurazione. Al contrario, è uno dei settori in maggiore difficoltà. Eventuali inasprimenti delle accise sarebbero un ulteriore e ingiustificato aggravio fiscale per le imprese. Oltretutto illogico: ostacolerebbe la transizione ecologica, visto che priverebbe gli operatori di risorse essenziali per acquistare veicoli con motorizzazioni diesel di classe euro VI, l’unica possibilità oggi realisticamente realizzabile. L’attuale meccanismo, che riserva lo sconto sulle accise esclusivamente al cosiddetto gasolio commerciale, ben lungi dall’essere considerato un SAD, un sostegno ambientalmente dannoso, è in realtà un incentivo al rinnovo del parco veicolare industriale italiano – conclude il Segretario Generale di ASSOTIR – in modo da ridurre il più possibile l’impatto ambientale dell’Autotrasporto”.

Questa vicenda – aggiunge il Presidente Nazionale di ASSOTIR, Anna Vita Manigrasso, – ripropone il tema più generale del crescente aumento dei costi (gasolio, pedaggi autostradali, inflazione etc.) a cui è sottoposto questo settore e sugli squilibri provocati da questi stessi aumenti all’interno del nostro complicato mondo. Le Piccole e Medie Imprese (oltre il 70% del totale), in generale, non riescono a ribaltare i maggiori costi sulle tariffe di trasporto. Cosa, al contrario, alla portata dei Big della Logistica, che, però, raramente riconoscono gli aumenti ottenuti ai propri fornitori.

A questo scopo – prosegue Manigrasso, – abbiamo programmato una serie di incontri con le forze politiche, per illustrare alcune dinamiche interne al nostro settore. Come ha messo in evidenza lo studio ‘Analisi economica dell’Autotrasporto italiano degli ultimi dieci anni’ curato dal Professor Rosario Faraci dell’Università di Catania, che abbiamo presentato la scorsa settimana a Roma – l’Autotrasporto presenta criticità strutturali, su cui la politica deve essere sensibilizzata e responsabilizzata. Il governo, intanto, ha il dovere di fugare il clima di incertezza che si è creato su un tema così delicato – conclude il Presidente Nazionale di ASSOTIR, – che può diventare incendiario, viste le difficoltà del settore”.

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