Prima vittoria per Ranieri: il Lecce dura solo un tempo.
Nel primo tempo giallorossi avanti con Saelemaekers, pari di Krstovic su rigore. Nella ripresa a segno Mancini, Pisilli e Koné
E la Roma va. Finalmente concreta, reattiva, efficace nei sedici metri. In fondo ad un match intenso con il Lecce, risolto nella ripresa, la squadra giallorossa rivede la luce dopo quattro ko di fila, allontanandosi dalla zona a rischio e riportando un clima di festa all’Olimpico dopo cinque settimane di amarezze (l’ultima vittoria il 31 ottobre col Torino). Dopo il botta e risposta nella prima frazione Saelemaekers-Krstovic, sono i gol di Mancini, Pisilli e Koné a regalare alla platea una gioia a lungo attesa.
Ranieri deve rinunciare a Dovbyk (influenzato) e schiera Dybala “falso nueve” con Saelemaekers ed El Shaarawt a supporto, mentre in difesa Hummels guida il reparto e in mezzo spazio a Kone e Paredes (con Pellegrini in panchina).
Il Lecce di Giampaolo, senza Gallo infortunato ma galvanizzato dall’1-1 con la Juve, si presenta invece con Krstovic e Rebic in attacco, Rafia trequartista e Dorgu e Guilbert a presidiare le fasce. Accolti da un eloquente striscione della Curva Sud con su scritto “Ci sono battaglie che portano in finale e battaglie per salvare l’onore: combattete!”, i giallorossi premono subito sull’acceleratore e già al 3’ vanno vicino al gol con Dybala, che in area corregge di testa un cross di Celik con Falcone che si oppone in due tempi alla conclusione. Dai e dai, la rete del vantaggio arriva al 13’ grazie a Saelemaekers, lanciato in profondità da El Shaarawy e bravo con un tocco in scivolata a spedire il pallone sul palo più lontano dove Falcone non può arrivare. E’ una Roma che cerca di tenere alto il ritmo e di aggirare il Lecce sfruttando le fasce. In corsa subentra al 24’ anche Saud Abdulhamid, al posto di Celik infortunato. E, dopo qualche incertezza iniziale, l’arabo si rende protagonista in negativo del fallo da rigore su Coulibaly lanciato a rete al 39’, andando a sbattere in corsa sul centrocampista. All’Olimpico, all’improvviso, cala di nuovo il gelo: dal dischetto Krstovic (che aveva 5’ prima respinto sulla linea un colpo di testa di Ndicka salvando la squadra) non sbaglia e riporta in parità il match, mentre all’Olimpico ritornano nervosismo e tensione. Con orgoglio i padroni di casa provano subito il nuovo sorpasso, ma la conclusione da buona posizione di Saelemaekers, ma il tiro è murato da Jean.
Nella ripresa Giampaolo gioca subito le carte Oudin, Morente e Kaba al posto di Rebic, Rafia e Ramadani, disponendo la squadra con un compatto 5-4-1. Ranieri esorta i suoi al fraseggio e al 5’ e all’8’ sono Saelemaekers e Dybala a rendersi pericolosi. Al 10’ il belga esce ed entra Pisilli: un cambio che conferisce energia alla squadra. Lottando proprio come chiedevano i tifosi, la Roma va all’attacco e trova il gol al 14’ con la testa vincente di Mancini (in anticipo su Baschirotto) su cross di El Shaarawy. Un acuto di enorme valore, quello del capitano, che esulta davanti alla Curva Sud. Sotto la quale si presenta anche un Pisilli in estasi al 21’, dopo aver segnato un bel gol di destro in corsa, su assist di Saud, in fondo ad una bella azione corale in velocità. Sul 3-1 i giallorossi ritrovano la serenità perduta e possono gestire il risultato. Alla festa del gol partecipa pure Koné, al termine di un’azione insistita con tiro di destro finale. Un poker travolgente, quello dei giallorossi, che travolgono gli ospiti (pericolosi solo nel finale con Berisha che colpisce il palo dalla distanza) e aprono nel migliore dei modi dicembre: un mese decisivo per il futuro della squadra.