Il Movimento Regione Salento ribadisce con fermezza la propria opposizione al progetto per la realizzazione di un impianto di biometano in località Cafore, nei pressi dell’Abbazia di Cerrate, un sito di inestimabile valore culturale e turistico tutelato dal FAI.
Un impatto ambientale insostenibile
La decisione di collocare un impianto industriale in un’area già compromessa dal punto di vista ambientale è definita dal Movimento come “inaccettabile”. La zona nord di Lecce, comprendente i comuni di Surbo e Trepuzzi, ha già sopportato pressioni significative derivanti dalla presenza di numerosi impianti. Questo nuovo progetto rischia di aggravare una situazione già critica, soprattutto in assenza di studi approfonditi e trasparenti sugli effetti ambientali, come le emissioni e le problematiche legate agli odori.
Inoltre, i dati epidemiologici relativi alla salute pubblica della zona sono allarmanti, con un’elevata incidenza di malattie oncologiche. “Non possiamo permettere che il nostro territorio, già ferito, sia ulteriormente esposto a rischi per la salute dei cittadini,” sottolinea il Movimento.
Un danno irreparabile per turismo ed economia locale
L’impatto dell’impianto non si limiterebbe all’ambiente, ma colpirebbe duramente il settore turistico ed eno-gastronomico, pilastri dell’economia salentina. L’area interessata è infatti circondata da masserie storiche come Tenuta Monacelli, Masseria Melcarne e Masseria Provenzani, che rappresentano eccellenze del turismo rurale e ambasciatrici della cultura salentina a livello internazionale.
Il Movimento Regione Salento avverte che la costruzione dell’impianto industriale comprometterebbe l’identità stessa del paesaggio agricolo e culturale, minando la capacità di valorizzare le tradizioni locali. “Un intervento del genere colpirebbe al cuore il nostro territorio, mettendo a repentaglio il futuro di un’economia basata sull’autenticità e sulla bellezza.”
Una battaglia già combattuta in passato
Non è la prima volta che il Movimento si schiera per la difesa del territorio. Già in passato si era opposto con successo al progetto per un impianto di biomasse presso Masseria Ghetta. Anche in questa occasione, promette di non arretrare di un millimetro.
“Questo progetto è una scelta miope e scellerata che pregiudica il futuro sostenibile del Salento,” dichiara il Movimento, che si dice pronto a intraprendere ogni azione necessaria per bloccare la realizzazione dell’impianto, sia in sede legale sia attraverso il coinvolgimento della comunità locale.
Un appello per il rispetto del territorio
Il Movimento Regione Salento conclude con un appello accorato: “Il nostro territorio merita rispetto, tutela e valorizzazione. Non accetteremo decisioni che ignorano la nostra storia, le nostre tradizioni e le nostre potenzialità. Diremo no, in ogni sede, all’ennesima umiliazione di una terra straordinaria che deve rimanere un esempio di bellezza e sostenibilità.”